mercoledì 27 dicembre 2017

Chica Alien

Piuttosto interessante, questo Chica Alien. La giovane Irene si dà alla fuga temendo di aver ucciso il balordo che l’ha molestata, altrove una ragazza mascherata con dei capezzoli lunghissimi e acuminati (la Chica Alien del titolo) porta avanti la sua crociata contro l’umanità intera partendo dal vicino di casa. Ovviamente le loro strade si incrociano.
Nonostante ci siano almeno due linee narrative forti e riconoscibili (la vendetta di Weasel e le tappe del piano globale di Chica Alien) il fumetto esonda dalle sue costrizioni diegetiche e si perde in chiose e rigagnoli che contemplano tra le altre cose una parodia del giochino “Dov’è Waldo?” e sequenze da cartone animato. Ma nonostante le varie divagazioni una trama portante rimane sempre bene in evidenza, anche se talvolta solo come background.
In Chica Alien confluiscono molti temi, stili e suggestioni diversi, e l’opera mescola Thelma & Louise con V for Vendetta con i supereroi con la rabbia giovanile e con proclami contestatari un po’ troppo generici per non sembrare qualunquisti.
La parte grafica asseconda quella testuale e il bravo Nicolas Brondo si esibisce in un profluvio di stili diversi, andando dall’iperrealismo al grottesco più graffitaro. Questa scelta lo esonera oltretutto dal dover per forza mantenere sempre le stesse anatomie o dal dover ripetere pedissequamente l’esatto punto in cui un braccio è stato amputato, ma l’effetto generale è comunque piacevole e perfettamente indicato per il tono della storia narrata.
Il volumetto formato comic book edito da Weird Book (nome quanto mai indicato per un fumetto del genere) consta di 76 pagine patinate in bianco e nero, incollate direttamente sul dorso e non rilegate e cucite – ma comunque è bello solido. Ogni tanto la stampa non è impeccabile, ma Brondo ci ha messo del suo riempiendo alcune vignette di tratteggi o di altri effetti molto dettagliati di non facile riproduzione. Per 8,90 euro vale abbondantemente la spesa.

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