Piuttosto interessante, questo Chica Alien. La giovane Irene si dà alla
fuga temendo di aver ucciso il balordo che l’ha molestata, altrove una ragazza
mascherata con dei capezzoli lunghissimi e acuminati (la Chica Alien del
titolo) porta avanti la sua crociata contro l’umanità intera partendo dal
vicino di casa. Ovviamente le loro strade si incrociano.
Nonostante ci siano almeno due
linee narrative forti e riconoscibili (la vendetta di Weasel e le tappe del
piano globale di Chica Alien) il fumetto esonda dalle sue costrizioni
diegetiche e si perde in chiose e rigagnoli che contemplano tra le altre cose
una parodia del giochino “Dov’è Waldo?” e sequenze da cartone animato. Ma
nonostante le varie divagazioni una trama portante rimane sempre bene in
evidenza, anche se talvolta solo come background.
In Chica Alien confluiscono molti temi, stili e suggestioni diversi, e
l’opera mescola Thelma & Louise con
V for Vendetta con i supereroi con la
rabbia giovanile e con proclami contestatari un po’ troppo generici per non
sembrare qualunquisti.
La parte grafica asseconda quella
testuale e il bravo Nicolas Brondo si esibisce in un profluvio di stili diversi,
andando dall’iperrealismo al grottesco più graffitaro. Questa scelta lo esonera
oltretutto dal dover per forza mantenere sempre le stesse anatomie o dal dover
ripetere pedissequamente l’esatto punto in cui un braccio è stato amputato, ma
l’effetto generale è comunque piacevole e perfettamente indicato per il tono
della storia narrata.
Il volumetto formato comic book edito
da Weird Book (nome quanto mai indicato per un fumetto del genere) consta di 76
pagine patinate in bianco e nero, incollate direttamente sul dorso e non
rilegate e cucite – ma comunque è bello solido. Ogni tanto la stampa non è
impeccabile, ma Brondo ci ha messo del suo riempiendo alcune vignette di
tratteggi o di altri effetti molto dettagliati di non facile riproduzione. Per
8,90 euro vale abbondantemente la spesa.
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