domenica 6 gennaio 2019

Bugs Café

Un giorno dovrò fare l’elenco di tutti i fumetti, i libri e i film che ho acquistato per i Fumettisti d’Invenzione e presentare il conto a Castelli. Questi comunque sono 14,90 euro spesi abbastanza bene.
Bugs Café è una raccolta di strisce e vignette sulle figure (non solo fumettisti in senso stretto) che gravitano attorno alla casa editrice Bugs Comics. A quanto ho capito si tratta di una versione ampliata e corretta di quello che l’autrice Helena Masellis ha già messo online su FaceBook. Bugs Café si muove tra gli estremi del cartellone di laurea (esilarante per quanti sono direttamente coinvolti, incomprensibile per tutti gli altri) e delle rivelazioni così illuminanti da risultare universali. In mezzo, e sono la maggioranza, ci sono gag e scenette che a volte ripropongono situazioni già viste (la classica domanda dell’amico su quale sia il “vero” lavoro di un fumettista) e altre le sviluppano con maggiore originalità prendendo spunto dalla fauna professionale con cui è in contatto l’autrice: divertentissima la sequenza di pagina 49.
Il volume alterna pagine strutturate su quattro vignette e altre interamente occupate dai “consigli” di Olimpieri. Ogni tanto ho avuto l’impressione di perdere il filo, visto che qualche situazione si sviluppa su più pagine, ma l’effetto complessivo è piacevolmente ritmato. Assecondando lo spirito dei tempi (e poi è un progetto che nasce su internet tra amici) la Masellis punta sull’immediatezza del tratto e lascia in secondo piano la cura dell’aspetto grafico. Per quello che deve raccontare, il disegno raggiunge comunque il suo scopo.
In appendice vengono presentati un making of e una galleria di omaggi a Bolan Bob, il finto personaggio su cui ruotano alcune gag. L’idea è carina, però con i ringraziamenti e i QR Code questa parte occupa ben 15 pagine di un volume che ne conta solo 80. Forse non c’erano effettivamente altre vignette con cui riempire lo spazio, ma resta la voglia di leggerne ancora.

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