È meglio del primo,
questo secondo e conclusivo volume sulla vita di Winston Churchill. Non che ci
volesse molto, comunque.
Siamo arrivati allo scoppio della
Seconda Guerra Mondiale e in 46 pagine bisogna affastellare gli eventi più
rilevanti e gli incontri che decideranno l’assetto del mondo dopo la guerra, il
tutto dal punto di vista del protagonista. Il risultato è simile a un film
mandato avanti velocemente con l’avanzamento rapido del videoregistratore, e
non è una brutta impressione. Quello che affascina di più è però il caratterino
del protagonista, un uomo deciso, risoluto e talvolta geniale ma anche umorale,
prevaricatore e un po’ opportunista. Paperino o Braccio di Ferro con parecchi
chili in più, insomma. La scelta di Delmas di concentrarsi sull’aspetto umano
di Churchill porta inevitabilmente allo sciorinamento di alcuni aneddoti già
ben conosciuti, ma fa parte del gioco (come ricordato nell’appendice, Churchill
fu anche un abile costruttore della sua immagine) e aggiunge un po’ di pepe al
fumetto.
I disegni, però, rimangono di
qualità molto bassa e francamente non mi so spiegare perché, visto che le
tavole sono state pensate e realizzate in team da due disegnatori: Regnault al
layout e Cammardella alla realizzazione finale. Le anatomie improvvisate, le
figure storte, le derive grottesche e gli sfondi piuttosto poveri potrebbero
andare bene per un altro tipo di fumetto, non per una BéDé storica. Anche la
colorista Alessia Nocera ha avuto qualche problema a raccapezzarsi tra queste
vignette e ogni tanto ha interpretato come cicatrici quelle che invece erano le
indicazioni di Cammardella per le ombre portate.
Un ruolo molto importante riveste
in questo volume la parte redazionale curata da François Kersaudy che
contribuisce a dare un’immagine veramente a tutto tondo di Churchill, con cui peraltro
sembra condividere il terrore per il pericolo rosso. Per l’occasione anche il “making
of” finale è più che altro un’appendice dell’appendice e approfondisce ancora
di più la figura del protagonista, spiegando perché non lo si è mostrato mentre
dipingeva o senza animali attorno, entrambe sue grandi passioni.
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