Non ricordavo che fosse stato
annunciato su Anteprima, quindi è
stata una bella sorpresa trovare in fumetteria questo secondo Integrale di Alix.
Come da specchietto riassuntivo che mi ero fatto a suo tempo,
anche stavolta due episodi su tre sono inediti rispetto alla collana cartonata
da edicola della Mondadori, che aveva già presentato il sesto volume che è
quello che chiude questo Integrale.
La Tiara di Oribal, quarto episodio della serie originale, non mi
sembra uno dei migliori – pur posizionandosi comunque su un livello alto.
Martin doveva ancora sottostare alle direttive redazionali che gli imponevano
di aderire alla ligne claire, pur se
qualche margine di manovra dimostra di averlo soprattutto da metà episodio in
poi.
La trama è valida ma nei canoni
della tradizione: Alix deve scortare in patria l’erede legittimo al trono,
l’Oribal del titolo, ma intanto il regno è caduto in mano al “gran visir”
Arbace, inspiegabilmente sopravvissuto agli eventi dello scorso volume. In più
di un’occasione si avverte una certa fatica per far ingranare la storia e
inventarsi qualcosa per farle toccare la quota canonica di 62 tavole che
l’epoca della realizzazione imponeva. A movimentare un po’ la situazione c’è un
vaghissimo elemento sovrannaturale che viene giustificato razionalmente alla
fine. Come sarebbe successo ancora in molti episodi futuri, la raccolta in
volume rende un po’ ridicoli i cliffhanger
che dovevano obbligatoriamente concludere le singole tavole (pubblicate al
ritmo di una alla settimana), spesso sgonfiati miseramente con l’aggancio della
tavola successiva.
Decisamente più accattivante il
secondo episodio raccolto, L’Artiglio
Nero: partendo da un canovaccio non originalissimo (la vendetta dei
superstiti di uno sterminio contro i soldati romani che lo perpetrarono anni
prima, oggi agiati politici a Pompei) Martin imbastisce una trama investigativa
molto coinvolgente e dal ritmo serratissimo. Questo per quel che riguarda la
prima metà del volume: nella seconda Alix va in trasferta in Africa per
risolvere una situazione aperta, e ciò dà occasione a Martin (o al suo studio)
di deliziarci con panorami dettagliatissimi e splendidi disegni di animali,
oltre a sviluppare delle sequenze originali e suggestive che a quanto pare sono
entrate tra i Classici d’Oltralpe. A proposito di disegno, la transizione dalla
ligne claire al realismo più
meticoloso è ormai compiuta: basta vedere come vengono gestite in maniera
differente le mani dei personaggi.
Per quel che riguarda il terzo
episodio raccolto in questo Integrale rimando alla recensione entusiastica che ne feci a suo tempo,
aggiungendo solo che la lettura in sequenza degli episodi rende molta più
giustizia all’evoluzione dello stile di Martin e alla continuity che effettivamente caratterizzava il suo stile di
scrittura. En passant, mi sembra che la
qualità della riproduzione di Le Legioni
Perdute in questo Integrale sia leggermente meno buona che nel volume
Mondadori.
Ghiottissimi come sempre i
redazionali, che gettano luce anche su aspetti poco conosciuti della scena del
fumetto belga (Jacques Martin non si trovò affatto la strada spianata,
tutt’altro).
Rispetto ai volumi di Barbarossa
gli Integrali di Alix costano di più:
29,90 euro contro 24,90. Per quanto questo sia dovuto principalmente alla
foliazione più generosa, a me sembra che la carta utilizzata per Alix sia di grammatura più alta rispetto
a quella degli altri Integrali.
Nessun commento:
Posta un commento