Mi permetto di integrare il
divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti
d’invenzione” e simili.
In grassetto le categorie in cui
ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo
originale.
ACHILLE TALON (SERAFINO)
(Francia 1963, in Pilote, © Dargaud, umorismo)
Greg [Michel Louis Albert Regnier]
Achille Talon, o più propriamente
“Ach!lle Talon” come viene citato nelle copertine dei volumi, è un ometto
grasso e calvo tramite cui vengono messi alla berlina certi atteggiamenti della
piccola borghesia, saccente e rampante. Il protagonista vive ancora con i
genitori, ha un rapporto complesso col vicino Lefuneste e frequenta la
nobildonna Virgule.
In realtà l’aspetto di satira
sociale (comunque mai prevalente sull’umorismo tout-court) finisce presto in secondo piano rispetto alla comicità
autoreferenziale che fa di Achille Talon
l’omologo francese del Gaston Lagaffe
che compare dal 1957 sulla rivista belga Spirou:
anche Talon lavora presso il giornale che ne pubblica le gag (o meglio in una
sua parodia: Polite invece di Pilote) e anche nel suo caso assistiamo
a una serie di citazioni, comparsate, omaggi, gag metafumettistiche e
addirittura al tentativo stesso di Achille Talon di diventare autore di fumetti.
L’impronta metenarrativa e autoreferenziale
verrà rispettata anche dai vari team che si susseguiranno a realizzarne le
nuove storie dopo la dipartita di Greg nel 1999.
In Italia Achille Talon è pressoché sconosciuto e ciò può spiegare perché
Castelli non lo abbia citato nel suo testo nonostante il ricco materiale che
fornisce: dopo alcune apparizioni nei Superalbi Audacia della Mondadori a fine
anni ’60, è transitato timidamente su Sorry
e altre sparute pubblicazioni. La presenza di giochi di parole può giustificare
solo in parte questa diffusione col contagocce, visto che tutto sommato non
sono più numerosi né determinanti di quelli che possiamo trovare ad esempio in Iznogoud.
Di seguito una ricognizione del
tipo di categorie in cui può venire inserita la vasta produzione della serie
(che conta anche avventure lunghe e non solo gag in due tavole).
CARTOONIST COME COPROTAGONISTA OCCASIONALE – FUMETTI SERIALI (pag.
28)
Molti sono trasposizioni
umoristiche dei fumettisti reali che bazzicavano la redazione di Pilote (Goscinny, direttore della
testata, continuerà ad apparire anche dopo la sua morte – ma non manca nemmeno
Jean-Michel Charlier, sempre con un panino in mano, talvolta farcito con le
cose meno probabili). Ci sono anche personaggi “generici” e Greg non si
risparmia nemmeno un’autobiografia fantasiosa – più in generale, amava spesso fare
dei cameo nelle sue tavole.
Lo stesso Achille Talon ha
tentato di intraprendere la strada del fumettista:
Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei;
fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
CITAZIONI, CARICATURE, CAMEI (pag. 61)
A differenza della categoria
precedente qui ci sono dei fumettisti “trasfigurati” di cui è facile
identificare la vera identità, o la cui identità è dichiarata ma che vengono
ritratti in modo differente da quella che era la realtà (vedi l’omaggio a
Franquin, che non è ritratto come un fumettista). In Achille Talon non mancano riferimenti ai personaggi dei fumetti di
altri fumettisti e nemmeno alle riviste e agli editori concorrenti.
Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei;
fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)
È senz’altro la parte più
consistente di Achille Talon
pertinente ai Fumettisti d’Invenzione: Achille è consapevole di essere un
personaggio dei fumetti e intrattiene un dialogo diretto coi lettori, talvolta mediato
dalle lettere che questi gli mandano e dai consuntivi della situazione che gli
fa il direttore Goscinny.
Nel mio prossimo passaggio nella Realtà Prima studierò il francese, ma i disegni sono bellissimi.
RispondiEliminaMi rendo conto di quanto sono vecchio e grasso e calvo perchè tavole così fanno partire nella mia zucca il What if /Elseworld con Gio Cavazzano che nei seventies non lascia la traccia André Franquin e procede da lì fino ai giorni nostri in cui festeggia dieci lustri di attività. Non che sia andata male anche così, ma la mia nevrosi chiama quel segno lì...
nel ringraziarti ancora sentitamente per le segnalazioni che mi hai fatto nell'ultimo aggiornamento (ma l'episodio di Ghost Rider è solo una presa in giro di Lee-Liefeld-McFarlane, come d'altra parte mi avevi anticipato), ti ricordo che Cavazzano ha avuto anche una florida carriera oltralpina.
EliminaGarbata tutto sommato. Quella sagomaccia di Erik Larsen - nel suo Savage Dragon - prende per il lato B John Byrne via il personaggio di Johnny Redbeard ed Alan Moore che cala nei panni di uno spilungone ipertricotico insicuro nei rapporti con l'altra parte del cielo.
RispondiEliminaPeter David ha fatto infilare una pinna allo Hulk disegnato dal britanno Liam Sharp per sottolineare quanto il dragone verde di Larsen debba alla creaturina di Lee/Kirby.
Ho letto da qualche parte che negli USA al tempo della nascita della Image Comics, Peter David ebbe modo di criticare la prevalenza dei disegni bombastici del Magnifici Sette ovvero Liefeld/Lee/Portacio/Silvestri/Mcfarlane/Larsen/Valentino sui testi e la cosa degenerò in un bisticcio. Birichini. Io al tempo credevo che i cartoonists si volessero tutti bene come i Puffi.
I puffi si odiano a morte tra di loro... Alcuni, almeno.
EliminaReally ? Io ricordo come un rumore di fondo le loro voci mentre Crepascolino li scopriva e mi pare che si volessero bene senza riserve e fortunatamente senza la risatina isterica di Peppa Pig. Oggi il mio cucciolo guarda Gumball, Regular Show, Adventure Time e Teste Calde Bollenti ( serie che mi permetto di consigliarti ).
RispondiEliminaDi quelle che citi ne conosco solo due, e una per sentito dire.
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