Adesso che De Vita non disegna
più Kriss di Valnor, è rimasto da
solo a gestire TUTTI E TRE gli spin-off
di Thorgal e, come era facilmente prevedibile,
la qualità ha risentito del superlavoro a cui è sottoposto. Lo si nota in
particolare nell’ultimo volume, il terzo, di Lupa, che come al solito raccoglie due uscite francesi.
Siamo ancora su un livello
accettabile, ma ampie pennellate hanno preso quasi del tutto il posto dei
tratteggi, qualche postura avrebbe meritato uno studio maggiore, si sono
moltiplicate le silhouette interamente nere, i tratteggi rimasti sono grossolani
e gli sfondi sono a volte solo abbozzati per essere rifiniti poi coi colori (e
questi, almeno, sono ancora a un buon livello).
Complice il fatto che le tavole
di Thorgal e dei suoi derivati si
basano su una struttura a tre strisce, alcune pagine che hanno meno vignette
della media sembrano ingrandimenti di un fumetto Bonelli.
Lupa è la serie che mi piace di meno dei Mondi di Thorgal, ma resta comunque una lettura piacevole pur con le
situazioni inverosimili che si inventa Yann (la bava delle lumache…). A
proposito di Yann, tra le strizzatine d’occhio che inserisce in questo fumetto Marco
Rizzo non ha colto la citazione di Lolth: Yann un appassionato dei Forgotten Realms, chi se lo sarebbe mai
aspettato?
La Lombard (o Dargaud-Lombard, o
Dargaud Belgique…) ovviamente fa bene a spremere il più possibile il suo limone
milionario, ma è possibile che non riesca a trovare almeno un altro disegnatore
che faccia respirare un po’ il povero Surzhenko, in modo da farlo tornare a
esprimersi ai livelli dei primi episodi? Oltretutto la micidiale tabella di
marcia delle uscite sembra autorizzare gli sceneggiatori a concludere i volumi
con fastidiosi cliffhanger, che nel
caso del terzo di Lupa riguardano ben
tre situazioni diverse!
Il secondo volume italiano
dedicato a La Giovinezza di Thorgal
mi era piaciuto molto e pensavo di metterlo nel Meglio del 2017, ma adesso ci
sto ripensando.
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