Il vantaggio di avere amici scienziati che vengono mandati in missione in giro per il mondo è che quando vanno nei paesi francofoni (il Belgio, nel caso specifico) magari passano per qualche fumetteria e mi portano dei volumi. Non che questo sia granché, ma a caval donato…
Pubblicato in volume extralarge nel 1985 Les Hautes Ténèbres si svolge agli inizi del XVI secolo, quando in Europa imperversano i contrasti religiosi. In una regione della Svizzera vengono individuati degli eretici e i Cattolici organizzano una squadra guidata da Jean De Corde, il suo amico Guido e un prevosto per far tornare sulla retta via i Luterani (o quello che sono) preferibilmente sterminandoli nel processo. La missione è dura perché i montanari padroneggiano il loro territorio impervio e sanno come far esplodere le montagne, ma grazie a un traditore i Cattolici potrebbero averne ragione. 56 tavole inframmezzate da vignettone di raccordo costituiscono la prima parte della storia.
Chiude il volume un episodio più breve, La Traque, di 43 tavole (anche queste inframmezzate da splash page) in cui si prepara l’ultimo assalto mentre Guido agonizza fino al frettoloso finale.
La storia non è malaccio, peccato che i disegni siano atroci. Non riesco veramente a trovare qualcosa a cui paragonare gli obbrobri di Gérald Crépel. Sembra un Muñoz o un Pratt a cui però manca qualsiasi base di disegno. Ignoro se in origine il fumetto fosse a colori, questa versione in volume presenta delle mezzetinte a volte molto scure che rendono ancora più ostica la lettura, anche perché il testo delle didascalie a volte è scritto proprio su un grigio molto scuro. E pure Glénat ci mise del suo invertendo l’ordine di due delle prime tavole e stampando Les Hautes Ténèbres su una carta assai porosa ma con la qualità tecnica di quella felice epoca pre-computer: in sostanza si intravedono ancora le matite usate per fare il lettering ma contemporaneamente il tratto è sbaffato.
Se ho capito bene questa collana “Grandes Chapitres” ospitò quelle serie pensate non tanto per la riproposizione nel classico volume di 48 o 64 pagine quanto per la serializzazione su rivista. Anche se numerati progressivamente in entrambe le parti, i singoli capitoli della prima hanno infatti un titolo proprio. L’elenco in quarta di copertina degli altri fumetti ospitati dalla collana contempla Rebecca di Brandoli e Queirolo, un integrale di Ernie Pike e Il Prigioniero delle Stelle di Font. Tutti altri pianeti rispetto agli sgorbi di Crépel. Il formato è inusitatamente grande per un fumetto che si basa su una struttura a sei vignette poco o nulla dettagliate, e che anzi proprio per le sue dimensioni sottolinea ancora di più le carenze del disegnatore. In appendice lo sceneggiatore Daniel Varenne approfondisce i temi trattati nel fumetto, esordendo curiosamente con considerazioni apparentabili a quelle che ho fatto io su Dago Nuova Ristampa 99.
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