Una piacevole sorpresa questo volume(tto) che la Cosmo dedica a un altro personaggio della premiata ditta Segura & Ortiz. Possiedo i numeri de L’Eternauta e di Lanciostory dove fu pubblicato in Italia, ma non sapevo che in origine faceva parte dell’universo condiviso della rivista spagnola Metropol, da cui transitò anche il non entusiasmante Polux di Manfred Sommer. A suo tempo (1984) la serie si intitolava Ives e ne uscirono solo quattro episodi rimasti inediti in Italia fino a oggi. La serie propriamente detta Morgan fu quindi una specie di reboot al pari di quello che gli autori fecero con But O’Brien nel passaggio da Torpedo a Comic Art. Forse al computo degli episodi ne manca uno, perché dal 4° si passa al 6° che sarebbe il primo ufficiale di Morgan (Ortiz non solo numerava le tavole ma indicava anche di quale episodio della serie facessero parte), ma potrebbe trattarsi benissimo di una svista del disegnatore.
La storia è cruda e violenta: Ives Morgan è un maturo ex poliziotto costretto all’inattività da una pallottola che ha ancora in corpo. Quando sua figlia viene uccisa fa una carneficina dei colpevoli e quindi finisce nel penitenziario di massima sicurezza di Metropol, tra carcerati di tutti i tipi, guardie corrotte e violente e insomma un microcosmo di gentaglia varia. Verso la fine (questo primo volume di 160 pagine raccoglie ben 15 episodi) Morgan riuscirà involontariamente a evadere e vivrà altre avventure nella “civiltà” nel ruolo di giustiziere.
Si tratta di una serie a episodi come se ne facevano una volta: lo sceneggiatore non parlava per tavole e tavole dei suoi tormenti interiori né tracciava la biografia di un personaggio o riassumeva un fatto di cronaca, ma doveva inventarsi a ogni uscita un soggetto originale che si concludesse in una decina di pagine, evitando banalità e magari creando anche dei comprimari interessanti. Antonio Segura svolse in maniera eccellente il compito e da un’ambientazione tutto sommato già sfruttata altrove seppe ricavare delle storie spesso sorprendenti che sfruttavano gli stereotipi per ribaltarli. Stupisce nel contesto dalla diversa sensibilità di quasi quarant’anni fa leggere una storia dalle tematiche LGBT senza che il soggetto fosse caricaturale.
I disegni di José Ortiz sono fantastici. Col passaggio da Ives a Morgan (che ri/comincia nel 1987) si avverte una minore profusione di tratteggi e di dettagli e un progressivo abbandono alla caricatura e al grottesco, ma siamo sempre su livelli altissimi. Ed è veramente piacevole riconoscere nelle “comparse” i volti di molti attori del cinema degli anni ’30 e ’40, che a loro modo creano l’atmosfera giusta – assai meno piacevole accorgersi che non ne ricordo più i nomi, ahimè.
Morgan non è il capolavoro di Segura e Ortiz (quello è I Mille Volti di Jack lo Squartatore, anche se alcuni diranno che il vertice massimo della loro collaborazione fu Hombre) e sicuramente Ozono e Burton & Cyb sono più originali; resta però un grandissimo fumetto noir e d’azione come non se ne fanno più, tanto meno con questi disegni.
Una curiosità: scartabellando tra le mie collezioni ho scoperto che Morgan rappresenta quasi sicuramente un unicum tra le serie che transitarono prima su L’Eternauta e poi su Lanciostory o Skorpio. Quando l’Eura lo cominciò a pubblicare (su Lanciostory dal numero 39 del 1990) non lo fece partendo dall’inizio come era solita fare con le altre serie ma riprendendo da dove aveva interrotto la pubblicazione L’Eternauta.
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