domenica 15 giugno 2025

La torre dell'elefante

Trasposizione a fumetti di uno dei più famosi racconti di Robert E. Howard, tanto famoso che persino io so di cosa parla pur non avendone mai letto la versione originale né un qualsivoglia adattamento.

Conan si fa tentare dai racconti in merito a un gioiello dal valore e dal potere inestimabili, il Cuore dell’Elefante che si troverebbe nella relativa torre. La Torre dell’Elefante è così chiamata perché si dice che vi risieda un esemplare di questi animali esotici che in pochi hanno visto. Il Cimmero azzarda il furto ma Taurus, il ladro più famoso del mondo, ha avuto la stessa idea. I due si alleano e tentano la sortita insieme, affrontando insidie più o meno fantastiche cui pongono rimedio con trovate altrettanto suggestive. Sense of wonder a badilate pur se mostri, veleni, trappole, ecc. sono quelli che ormai fanno parte del più classico immaginario fantasy. Alla fine si scopre che l’elefante non è quello che si pensava e persino il duro Conan si emozionerà nel dargli la sospirata libertà punendo il suo carceriere e torturatore in una maniera spettacolare.

Claudio Alvarez parte ricostruendo ambientazione e atmosfere e quindi ricorre inizialmente a un bel po’ di testo, ma non indulgerà poi in didascalie superflue nel resto del fumetto, dove non mancheranno addirittura delle sequenze mute. Ovviamente il principale motivo d’interesse di questo volume sono gli splendidi disegni di Enrique Alcatena, che come ricordato dallo stesso Alvarez nella postfazione è bravissimo a ricreare un intero mondo con il suo tratto. Verissimo, ma nel caso di queste tavole io ho apprezzato anche la sua abilità nel riempire gli sfondi con delle comparse espressive, dinamiche e ben caratterizzate che raccontano delle storie all’interno della stessa storia. Se nel caso di London after Midnight mi compiacevo dell’uso di una carta non patinata che ha permesso di toccarne la pagine (nerissime) senza lasciare ditate, in questo caso la carta patinata è stata una scelta azzeccata visto che Alcatena ha fatto molto ricorso a tratteggi e sfumature non andandoci troppo pesante con le campiture di nero. Da profano ho trovato molto interessante la sua interpretazione di Conan: capellone, sfregiato in volto e più longilineo che muscoloso. Purtroppo la qualità della riproduzione non è ai livelli dell’altro volume e quegli stessi tratteggi che costituiscono parte del fascino dei disegni risultano vittime di fastidiose dentellature pixellose. È stata inoltre evidentemente espunta la numerazione originale delle tavole di Alcatena come testimoniano i vuoti in basso a destra in alcuni punti strategici, forse a nascondere una successione non progressiva che avrebbe testimoniato un primo passaggio a puntate su qualche rivista: in ogni caso non si avverte alcun senso di frammentazione.

Sulla copertina accanto ai nomi di Alvarez e Alcatena campeggia anche quello di tal Brice di cui non viene indicato da nessuna parte il ruolo che avrebbe avuto nella realizzazione del fumetto.

La torre dell’elefante costa una ventina di euro ma conta 72 pagine, quasi tutte a fumetti, rispetto alle 64 o 48 di un albo cartonato classico. Alcatena merita sicuramente l’esborso – magari stampato un po’ meglio, però.

2 commenti:

  1. Dopo aver visto (non letto o ascoltato) tonnellate di commenti sugli aumenti dei giornalini da edicola, trovare un "esborso meritato" di 20 euro per 72 pagine mi fa sorridere.

    Ieri, ho sborsato volentieri 29 euro per il catalogo della mostra di Pratt a Siena, oltre ai 10 euro per l'ingresso (sconto soci Coop); casualmente era il 98° anniversario della nascita.

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    1. Edicola e libreria son canali e pubblici diversi. Il fumetto popolare italiano paga il peccato originale di aver avuto un successo strepitoso con conseguenti prezzi bassissimi a cui chi più chi meno tutti gli operatori del settore hanno dovuto adeguarsi.

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