Come avevo immaginato
con il nuovo numero di Immaginario Sexy
si comincia a fare sul serio e la blanda prurigine delle prime prove targate
Sessantasei/Erregi diventa erotismo e sul finire degli anni ’70 pornografia.
L’allentarsi delle morse censorie e lo sdoganamento che conobbero certi
argomenti e un linguaggio più diretto si riflettono sull’operato della casa
editrice Edifumetti, e alcuni titoli di Lando
e Karzan che forse a suo tempo
volevano essere provocatori adesso fanno scompisciare dalle risate!
Oltre ai titoli fenomenali ci
sono delle curiosità come improbabili ibridazioni e crossover: non intendo solo
quello tra Sukia e Zora, ma l’esistenza di un Gozzilla: la belva immane! (dalla copertina il mostro risulta
essere uno scimmione ma va bene lo stesso).
Ovviamente anche in questo caso
ci sono delle curiosità e delle chicche che altrimenti non avrei mai scoperto,
come Cioci e Tato, la versione a
fumetti di Cochi e Renato (!), oppure il fatto che Lucio Filippucci disegnava
fumetti almeno dal 1975 (credevo fosse più giovane) o che Vincenzo Monti ha
disegnato Alamo Kid su Lanciostory mentre io ero sicuro che lo
disegnasse Montanari, o ancora che il cabarettista Boris Makaresko scrisse
fumetti al pari del Pippo Franco che comparve sul numero precedente.
Mencaroni ha fatto il solito
lavoro certosino di catalogazione e in questo caso è stato ancora più lodevole
vista l’abitudine che scopro molto diffusa di terminare o anticipare delle
serie in testate antologiche, oltre ovviamente alla pletora di ristampe e
riedizioni. Col solito rigore filologico Mencaroni ha anche corretto alcune
attribuzioni discutibili di intestazioni delle serie, laddove ad esempio i
supplementi di una collana presentavano l’inizio di un’altra.
Che Renzo Barbieri avesse un
fiuto particolare nell’assecondare i gusti del pubblico è risaputo (grazie a
questo secondo volume scopro che pubblicò pure un manuale su come vincere ai
telequiz e il primo fumetto gay-friendly,
anche se poi tanto friendly
probabilmente non era) ma da quello che si evince da questo secondo Immaginario Sexy risulta che fosse anche
una macchina inesauribile come sceneggiatore, con centinaia di sceneggiature al
suo attivo. Ma ovviamente la storia del fumetto lo ricorderà principalmente
come un grandissimo paraculo: ideò addirittura una collana, Odeon, imitando il logo della
trasmissione televisiva omonima che tanto successo stava avendo in RAI!
Come al solito il formato ridotto
cui sono costrette le copertine per non gravare troppo sulla foliazione permette
paradossalmente di godere ancora di più (non evidenziandone i difetti) delle
opere di Biffignandi, Karel Thole (!), Taglietti e compagnia.
All’inizio Mencaroni ci vizia
mettendo anche le foto di tutti i gadget ma dall’amuleto di Satana allegato a Vampirissimo si limiterà quasi sempre a
citarli. Il testo non è scevro da refusi o imprecisioni (quando a un autore
viene attribuita la paternità di episodi realizzati in anni diversi ma con un
solo numero progressivo quali ha effettivamente realizzato?), ma in numero
assai ridotto rispetto a quanto letto sul primo Immaginario Sexy e nel caso di un lavoro enciclopedico così
complesso sono più che perdonabili visto che spesso il lettore li può
facilmente correggere da solo: è evidente che Stoker non scrisse Dracula nel 1987.
Non vedo l’ora di mettere le mani
sul terzo capitolo di questa ricognizione sui pornetti, che ufficialmente
dovrebbe essere già uscito a maggio.
Oltre a questo secondo volume è
uscito anche un supplemento brossurato con bandelle interamente dedicato a Isabella, in sostanza il catalogo della
mostra dedicata all’eroina in occasione dei suoi cinquant’anni da
Collezionando.
A integrare il generosissimo
materiale iconografico ci sono in questo caso dei redazionali molto
interessanti e scorrevoli, dei quali uno a firma del regista Corrado Farina,
che svelano alcuni retroscena sulle versioni cinematografiche del fumetto e
ricostruiscono l’atmosfera dell’epoca in cui Isabella vide la luce. Forse qualche articolo in più, o più lungo,
sarebbe stato ancora meglio ma privilegiando Mencaroni l’aspetto iconografico e
collezionistico va benissimo anche così.
La natura specifica del
volume/catalogo consente di mettere meno copertine per pagina, dodici invece
delle consuete 20 della collana, ma non essendo Angiolini tra i miei copertinisti
preferiti, la cosa non mi ha suscitato particolari entusiasmi.
A differenza dei tomi cartonati
della collana portante che costano 40 euro l’uno Isabella Speciale 50 anni ne costa 17,50.
Cioci e Tato li conoscevo perché c'era la pubblicità su Biancaneve.
RispondiEliminaSe ne trovassi un numero ai mercatini, ne farei immediatamente una recensione intitolata "Oh che Sputtanamento!" :D
Viene fuori che le serie dedicate alle parodie di personaggi "reali" sono più di quanto pensassi.
Oltre a Davoli, Cochi e Renato, Villaggio, Staller, c'era Telerompo con tutti i personaggi della tivvì.
Ultimamente sul blog di Tippy si è vista pure la parodia di Starsky e Hutch, dove Soul e Glaser si riconoscono bene.
Ma qualche querela, almeno dagli italiani, se la saranno beccata? :)))
Non ricordo dove ho visto pure la parodia porno di Raffaella Carrà ("Raffa"), e poi c'era il mitico Pancozzi che mi ha fatto scoprire Salvatore Giordano di Retronika.
EliminaLe querele ci furono, e ad esempio proprio Cioci e Tato chiuse perché Cochi e Renato fecero causa a Barbieri. Alla Muti invece in fase di giudizio non venne data ragione e Sukia continuò ad avere il suo volto!
Tutto riportato scupolosamente nel volume di Mencaroni.