venerdì 1 luglio 2016

Immaginario Sexy Volume Secondo: Edifumetto - Gli Anni Sessanta e Isabella Speciale 50 anni

Come avevo immaginato con il nuovo numero di Immaginario Sexy si comincia a fare sul serio e la blanda prurigine delle prime prove targate Sessantasei/Erregi diventa erotismo e sul finire degli anni ’70 pornografia. L’allentarsi delle morse censorie e lo sdoganamento che conobbero certi argomenti e un linguaggio più diretto si riflettono sull’operato della casa editrice Edifumetti, e alcuni titoli di Lando e Karzan che forse a suo tempo volevano essere provocatori adesso fanno scompisciare dalle risate!
Oltre ai titoli fenomenali ci sono delle curiosità come improbabili ibridazioni e crossover: non intendo solo quello tra Sukia e Zora, ma l’esistenza di un Gozzilla: la belva immane! (dalla copertina il mostro risulta essere uno scimmione ma va bene lo stesso).
Ovviamente anche in questo caso ci sono delle curiosità e delle chicche che altrimenti non avrei mai scoperto, come Cioci e Tato, la versione a fumetti di Cochi e Renato (!), oppure il fatto che Lucio Filippucci disegnava fumetti almeno dal 1975 (credevo fosse più giovane) o che Vincenzo Monti ha disegnato Alamo Kid su Lanciostory mentre io ero sicuro che lo disegnasse Montanari, o ancora che il cabarettista Boris Makaresko scrisse fumetti al pari del Pippo Franco che comparve sul numero precedente.
Mencaroni ha fatto il solito lavoro certosino di catalogazione e in questo caso è stato ancora più lodevole vista l’abitudine che scopro molto diffusa di terminare o anticipare delle serie in testate antologiche, oltre ovviamente alla pletora di ristampe e riedizioni. Col solito rigore filologico Mencaroni ha anche corretto alcune attribuzioni discutibili di intestazioni delle serie, laddove ad esempio i supplementi di una collana presentavano l’inizio di un’altra.
Che Renzo Barbieri avesse un fiuto particolare nell’assecondare i gusti del pubblico è risaputo (grazie a questo secondo volume scopro che pubblicò pure un manuale su come vincere ai telequiz e il primo fumetto gay-friendly, anche se poi tanto friendly probabilmente non era) ma da quello che si evince da questo secondo Immaginario Sexy risulta che fosse anche una macchina inesauribile come sceneggiatore, con centinaia di sceneggiature al suo attivo. Ma ovviamente la storia del fumetto lo ricorderà principalmente come un grandissimo paraculo: ideò addirittura una collana, Odeon, imitando il logo della trasmissione televisiva omonima che tanto successo stava avendo in RAI!
Come al solito il formato ridotto cui sono costrette le copertine per non gravare troppo sulla foliazione permette paradossalmente di godere ancora di più (non evidenziandone i difetti) delle opere di Biffignandi, Karel Thole (!), Taglietti e compagnia.
All’inizio Mencaroni ci vizia mettendo anche le foto di tutti i gadget ma dall’amuleto di Satana allegato a Vampirissimo si limiterà quasi sempre a citarli. Il testo non è scevro da refusi o imprecisioni (quando a un autore viene attribuita la paternità di episodi realizzati in anni diversi ma con un solo numero progressivo quali ha effettivamente realizzato?), ma in numero assai ridotto rispetto a quanto letto sul primo Immaginario Sexy e nel caso di un lavoro enciclopedico così complesso sono più che perdonabili visto che spesso il lettore li può facilmente correggere da solo: è evidente che Stoker non scrisse Dracula nel 1987.
Non vedo l’ora di mettere le mani sul terzo capitolo di questa ricognizione sui pornetti, che ufficialmente dovrebbe essere già uscito a maggio.

Oltre a questo secondo volume è uscito anche un supplemento brossurato con bandelle interamente dedicato a Isabella, in sostanza il catalogo della mostra dedicata all’eroina in occasione dei suoi cinquant’anni da Collezionando.
A integrare il generosissimo materiale iconografico ci sono in questo caso dei redazionali molto interessanti e scorrevoli, dei quali uno a firma del regista Corrado Farina, che svelano alcuni retroscena sulle versioni cinematografiche del fumetto e ricostruiscono l’atmosfera dell’epoca in cui Isabella vide la luce. Forse qualche articolo in più, o più lungo, sarebbe stato ancora meglio ma privilegiando Mencaroni l’aspetto iconografico e collezionistico va benissimo anche così.
La natura specifica del volume/catalogo consente di mettere meno copertine per pagina, dodici invece delle consuete 20 della collana, ma non essendo Angiolini tra i miei copertinisti preferiti, la cosa non mi ha suscitato particolari entusiasmi.
A differenza dei tomi cartonati della collana portante che costano 40 euro l’uno Isabella Speciale 50 anni ne costa 17,50.

2 commenti:

  1. Cioci e Tato li conoscevo perché c'era la pubblicità su Biancaneve.
    Se ne trovassi un numero ai mercatini, ne farei immediatamente una recensione intitolata "Oh che Sputtanamento!" :D

    Viene fuori che le serie dedicate alle parodie di personaggi "reali" sono più di quanto pensassi.
    Oltre a Davoli, Cochi e Renato, Villaggio, Staller, c'era Telerompo con tutti i personaggi della tivvì.
    Ultimamente sul blog di Tippy si è vista pure la parodia di Starsky e Hutch, dove Soul e Glaser si riconoscono bene.
    Ma qualche querela, almeno dagli italiani, se la saranno beccata? :)))

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    1. Non ricordo dove ho visto pure la parodia porno di Raffaella Carrà ("Raffa"), e poi c'era il mitico Pancozzi che mi ha fatto scoprire Salvatore Giordano di Retronika.
      Le querele ci furono, e ad esempio proprio Cioci e Tato chiuse perché Cochi e Renato fecero causa a Barbieri. Alla Muti invece in fase di giudizio non venne data ragione e Sukia continuò ad avere il suo volto!
      Tutto riportato scupolosamente nel volume di Mencaroni.

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