giovedì 14 luglio 2016

Invincibile Iron Man 1-3

Dopo 3 numeri, corrispondenti a ben 6 comic book originali, non so ancora se dare fiducia a questa testata, l’unica Panini che seguo dopo l’abbuffata Secret Wars.
È vero che i disegni di David Marquez da soli varrebbero l’acquisto (lo trovo persino migliore del veterano Deodato Jr., ottimo ma un po’ freddino nel disegnare il sesto episodio che inaugura un nuovo ciclo) e tutto sommato Brian Michael Bendis ha confezionato per il primo arco narrativo di 5 episodi una storia piacevole pur se non originalissima in cui ha introdotto sia un nuovo amore per Tony Stark che un’interfaccia virtuale a fargli da segretaria e assistente sul campo.
La trama, dicevo, è abbastanza interessante: Madame Masque compie dei furti di artefatti magici che coinvolgono anche Tony Stark, il quale troverà un aiuto inaspettato e fondamentale contro la supercriminale in un apparentemente redento e non più sfigurato Victor Von Doom. Le azioni di Madame Masque sono però solo le avvisaglie di un pericolo ben più grave.
Ovviamente trattandosi di Bendis buona parte del fascino di questo fumetto risiede nei dialoghi e nel suo piglio brillante, ma non sempre il bersaglio viene colpito: simpatico l’inneggiare all’Hydra di Tony in intimità con Amara Perera per verificare che non sia un “nemico”, ma la richiesta di darsi il cinque col Dottor Strange in quanto “fratelli di baffi” è una caduta di stile, anche se avrà incredibilmente una sua rilevanza sia pur minima nel seguito della storia. La presenza di Mary Jane Watson è poi puramente esornativa, un’esca per Marvel zombie sottolineata dagli “strilli” in copertina che rivelano quale sia il pubblico a cui la Panini si rivolge.
C’è poi da dire che il primo ciclo di cinque capitoli non è chiuso in sé ma serve appena da antipasto a un’altra trama. Per come sono strutturati i cicli narrativi dei comic book, quelli di Bendis in particolare, mi viene il sospetto che anche stavolta avremo la solita formula per cui la tanto attesa conclusione di un arco narrativo non sia altro che l’introduzione di quello successivo con cui il lettore spera di superare il senso di incompiutezza del primo ciclo, quando invece anche il secondo e quelli successivi continueranno ad alzare la posta senza mai risolvere nulla nella migliore interpretazione del capitalismo di cui i metodi produttivi dei comic book recenti sono un ottimo esempio. Finora con Invincible Iron Man ci è andata pure bene, perché ha senz’altro una buona densità di scrittura, ma qualche timore mi viene.
Dal prossimo numero si preannuncia la serie parallela di Invincible Iron Man, ovvero International Iron Man. Spero che la testata non venga occupata in esclusiva da quest’altra serie, anche perché lo iato tra il sesto episodio e il settimo della titolare renderebbe difficile seguirla, ma conoscendo Deodato Jr. potrebbe benissimo darsi che abbia accumulato ritardi sin dal suo secondo numero nonostante l’uso massiccio che fa di fotografie e computer grafica (vedi Vincent Cassel che “interpreta” il Dottor Destino).

7 commenti:

  1. Devo dire che al momento Iron Man mi sembra tra le letture più piacevoli della nuova Marvel insieme a qualche altra cosa. Vedremo tra qualche numero come si evolve la situazione mentre dopo tre numeri ad esempio le serie del quindicinale Avengers mi hanno già stufato e ho detto stop.

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    1. Quindi tu gli dai fiducia. Boh, in fondo sono solo 3 euro, si può fare...

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    2. Al momento almeno, poi in genere a me Bendis non dispiace affatto.

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    1. Grazie della dritta, averlo saputo prima stamattina quando non ho trovato Laciostory-Skorpio Maxi avrei preso quello e non I Nuovissimi X-Men che si è rivelato poca cosa.

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  3. Per ora è tra le migliori, mi piace tanto il nuovo Doom, bello anche Dr. Strange, poi sto seguendo gli Avengers.

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    1. Strange lo disegna Bachalo che io proprio non digerisco. E pensare che su Shade sembrava così promettente, poi ha capito che aria tirava e ha optato per uno stile deformed.

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