Molto valido pur senza toccare vette
di eccellenza, questo ultimo numero di Historica
Biografie. La brevissima vita della Pulzella d’Orleans viene evocata
tramite l’espediente della cornice narrativa in cui Carlo VII ripensa alla
vicenda di Giovanna e decide di istituire un nuovo processo che la scagioni
dalle accuse di eresia.
L’intensa vicenda della
protagonista viene narrata da Jérôme Le Gris in modo misurato senza enfasi
retorica e anche senza particolare trasporto, con un flusso narrativo
equilibrato e senza intoppi, probabilmente agevolato dal brevissimo arco
temporale (poco più di due anni) coperto dalla storia portante. Nelle occasioni
in cui è necessario, l’infodumping
non pesa nei dialoghi che risultano sempre scorrevoli e realistici (un commento
apposito viene loro dedicato nel “making of” in appendice).
Ispirata dalla Voce di Dio sin da
giovanissima, Giovanna d’Arco riesce dopo varie insistenze a ottenere un
incontro con la corte dello spossessato Carlo VII tramite l’intercessione di
Baudricourt, il signore locale. La sua intenzione è guidare, lei ragazza
diciassettenne, le truppe francesi (armagnacche, per la precisione) contro i
borgognoni che insieme agli Inglesi si stanno espandendo in tutto il Regno. Per
quanto fosse ridicola un’idea del genere agli occhi dei militari dell’epoca, grazie
alla dimostrazione dei suoi poteri profetici (riconosce Carlo VII senza averlo
mai visto prima e gli dimostra di conoscere un suo segreto, entrambi “miracoli”
ridimensionati nell’appendice storica) ottiene l’attenzione che cercava e
riesce incredibilmente a mutare le sorti del conflitto, sgominando gli
invasori. La sua parabola termina a metà 1430, dopo numerose e quasi
inverosimili vittorie, con la cattura da parte degli Inglesi e il rogo.
Le Gris non pone molto l’accento
sull’aspetto più singolare che il mito ci ha tramandato su Giovanna d’Arco (anzi,
quasi non ne parla), ovvero le voci che diceva di sentire, ma riporta vari
altri episodi e dettagli curiosi. Non sapevo ad esempio della macchia che
Giovanna aveva dietro la nuca, né dell’aneddoto che la vide colpire delle prostitute
tanto da spezzare la sua spada.
I disegni di Ignacio Noé sono
comunque l’aspetto che più colpisce di questo volume. Probabilmente un lettore
francese potrebbe rimanere perplesso davanti a delle immagini che non sono
certo realistiche e che, squadrate come sono, spesso indulgono nel caricaturale
più grottesco; io che conosco Noé sin dai tempi de Il Protettore e de L’Uomo
Sotterraneo di Barreiro (oltre che delle sue copertine di cattivissimo
gusto su L’Eternauta) sono rimasto
piacevolmente colpito dalla sua evoluzione. In Helldorado era andato in stampa con delle matite non sempre precise,
qui il tratto è invece molto robusto e corposo. Anche la tecnica di colorazione
è stata affinata.
L’appendice storica di Murielle
Gaude-Ferragu occupa meno spazio che nei volumi precedenti, in favore di un
“making of” che si sviluppa su ben tre pagine.
Leggo la notizia che la collana non finisce qui. I prossimi volumi saranno:
RispondiEliminaChurchill parte prima
Cleopatra parte prima (non tratto da Ils on fait l'histoire)
Solimano
L’Imperatore Meiji
Alessandro magno
Mi pare che lo avessero già segnalato su qualche flyer, ma chi selo ricorda...
EliminaCurioso che Cleopatra non sia della stessa collana francese. Comunque l'iniziativa editoriale secondo me è meritevole, sono più i volumi soddisfacenti di quelli brutti.
Sì,bella collana, e poi almeno ora sappiamo come si sentiva lei...
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=tpbQSp82__0
attraverso le fiamme/Giovanna d'Arco...
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