Dritto dal 2020 giunge questo volumetto, che non è una ristampa ma proprio quello che sarebbe dovuto uscire cinque anni fa dopo la prima pubblicazione sotto forma di albi. «Fumetto di un fumetto nel fumetto che, a sua volta, contiene un altro fumetto» lo definisce Roberto Recchioni nell’introduzione, e in effetti questa miniserie si basa su una serie di ardite mise-en-abyme riprendendo un fumetto-nel-fumetto del numero 69 della collana regolare creato appositamente per controbattere alla campagna diffamatoria dell’epoca contro i fumetti dell’orrore. Io però mi ricordo che Daryl Zed era anche il fumetto di successo di uno dei tre avatar di Sclavi in uno dei suoi romanzi (mi pare Non è successo niente), e coesisteva come fumetto con Dylan Dog: la cosa è perfettamente congruente perché il protagonista è anche confidente di Tiz, un altro degli avatar di Sclavi di quel romanzo che appunto trae spunto dalle storie di Daryl per scrivere Dylan Dog.
Il gioco di questo esperimento è il ribaltamento dei canoni della serie originale. Daryl Zed è quasi la versione speculare dell’Indagatore dell’Incubo: non crede nella bontà dei “mostri” e nella possibilità di una loro redenzione ma anzi dà loro la caccia per guadagnarsi da vivere, un po’ detective e molto cacciatore di taglie. Inoltre indulge nell’alcol, è molto sprezzante, non si abbandona a malinconie filosofiche e ama la violenza. La sua battuta caratteristica è «Giosafatte salterino», che ha tutta l’aria di essere un omaggio al «jumpin’ Jehosaphat» di Jonathan Cartland. E ripensandoci, hai visto mai che pure «Giuda ballerino» non fosse una citazione di quella serie, che Sclavi presentò generosamente (ma invertendone gli episodi, se ben ricordo) sul suo Pilot?
L’ambientazione è una specie di distopia pulp in cui varie tipologie di mostri, alieni o umani col dna corrotto, scorrazzano tra la gente comune. Un fantasma (anzi, un vampiro) torna dal passato di Daryl Zed ma la vera minaccia si rivelerà un’associazione tanatofoba che vuole eliminare i “mostri” con un virus appositamente creato. Viste le premesse mi aspettavo che la vicenda finisse con una rivelazione come quella de L’Uomo di Wolfland di Barreiro e Saudelli e infatti così è stato.
Il Cacciatore di Mostri è un fumetto scatenato e fracassone e Tito Faraci ha ben gestito la deriva metanarrativa in cui Daryl Zed incontra Dylan Dog, entrambi il personaggio dei fumetti preferito l’uno dell’altro: si dilungano in disquisizioni teoriche un po’ avulse dal contesto, ma quella scena avrà una sua giustificazione ironica nel finale. Ciò detto, il vero piacere per l’appassionato di Dylan Dog sarà vedere le varie citazioni dalla serie regolare e la trasformazione di molti punti fermi invertiti di senso: si comincia con un Johnny Freak che qui è un omicida telecinetico, un po’ come il Ken Parker “cattivo” del film muto che guardava Marvin il Detective avrà divertito gli appassionati di Lungo Fucile.
I disegni sono affidati a tre disegnatori diversi (i tre albi originali duravano 64 pagine) e chi più chi meno ha visto il proprio lavoro rovinato da quei fastidiosissimi retini colorati che a Sclavi devono piacere tanto, vedi le copertine del suo Pilot. Lo schematico Nicola Mari non ne esce troppo devastato, ma Angelo Stano che già di suo aveva inserito degli “effetti speciali” nelle sue tavole risulta molto mortificato e poco leggibile. Caso vuole che l’anemico Werther Dell’Edera abbia deciso di darci dentro coi tratteggi proprio per questo fumetto (oltretutto lasciandoli a matita, se ho ben capito) rendendo il tutto ancora più impastato e meno leggibile.
L’albo è integrato da finte pubblicità dell’immaginario giornalino e del merchandising di Daryl Zed e da una striscia dedicata a Dylan Dog realizzata da Sergio Algozzino (non molto esilarante, a dire il vero). Algozzino è anche autore dei colori, ma sono sicuro che la scelta dei fottuti retini sia stata un’imposizione dall’alto. Forse dallo stesso supervisore che non si è accorto che una scena che avrebbe dovuto svolgersi prima dell’alba è stata colorata come se fosse pieno giorno.

















