martedì 8 novembre 2016

Archie Comics: Archie, Archie tra i Morti Viventi e Le Terrificanti Avventure di Sabrina

Come dicevo, la strategia dello spacciatore di droga è sempre efficace. Visto che il fascicoletto gratuito di Betty &Veronica a opera di Adam Hughes era ottimo sono tornato allo stand delle Edizioni BD per provare qualche altra proposta della Archie Comics. Alla fine ho preso quasi tutti i volumi con variant cover di Francesco Francavilla, ho saltato solo quello di Jughead di cui i disegni proprio non mi piacevano.
Archie prometteva proprio bene: Mark Waid (la mia nuova scoperta) ai testi e Fiona Staples ai disegni. Nei fatti lo sceneggiatore non ha potuto brillare molto dovendo adattarsi a un target molto giovane e la Staples, che francamente non è poi una disegnatrice così spettacolare, ha disegnato solo metà del volume cioè i primi tre episodi originali (gli altri tre se li sono divisi Annie Wu e Veronica Fish forse per dare continuità di genere al fumetto).
Come accennato Archie si rivolge a un pubblico molto giovane ed è una teen comedy che si mantiene sempre casta e garbata. La vicenda inizia ex abrupto dopo che Archie e la sua fidanzatina storica Betty hanno rotto a causa dell’“incidente del rossetto”, sulla cui natura verremo edotti solamente nel quarto capitolo. Nel frattempo a Riverdale è arrivata una famiglia di riccastri, i Lodge, e durante i lavori per la costruzione della loro villa Archie combina un disastro. Questo disastro è funzionale alla rampolla dei Lodge, Veronica, che ne approfitta per rendere Archie il suo schiavo suscitando la gelosia di Betty. Gli amici si mobilitano per far riavvicinare la coppia d’oro di Riverdale.
questo non l'ho preso
La storia narrata in questi primi sei capitoli è forse un po’ troppo diluita ma il mestiere di Waid si nota comunque e riesce a infilare qualche scenetta divertente e qualche battuta azzeccata (beninteso, sempre in un contesto di fumetto strettamente “per tutti”). Il volume però si conclude con un cliffhanger che rende necessario l’acquisto del prossimo volume per sapere come andrà a finire la storia. I disegni sono drasticamente virati sul cartoonesco e benché la Staples sia senz’altro la più professionale tra le disegnatrici non brilla se non in qualche primo piano molto espressivo o in qualche vignetta in cui i personaggi “recitano” molto bene.
Archie tra i Morti Viventi è decisamente differente come tematiche e come atmosfera. Nata per caso prendendo spunto dall’illustrazione di una variant cover, narra come intuibile dal titolo di un’invasione di zombi in quel di Riverdale. Poteva venirne fuori una minchiata ma lo sceneggiatore Roberto Aguirre-Sacasa ha confezionato un piccolo capolavoro, oltretutto coadiuvato dai disegni di un notevole Francesco Francavilla.
Jughead, l’amico fraterno di Archie, porta il suo cane Hot Dog investito da un pirata della strada da Sabrina la strega per farlo resuscitare e probabilmente è l’intervento della giovane strega (contro la volontà delle zie) a dare origine al contagio che dal redivivo Hot Dog si spargerà per tutta Riverdale. In fuga dalla festa di Halloween, i ragazzi si rifugeranno a villa Lodge dove saranno momentaneamente al sicuro dopo aver superato varie tragedie.
La narrazione è incredibilmente tesa e avvincente e Aguirre-Sacasa conosce i trucchi giusti per avvincere e commuovere il lettore, ad esempio le parti narrate dal punto di vista del maggiordomo e del cane di Archie. In secondo piano vengono inoltre trattati argomenti inaspettati quali incesto, omosessualità e adulterio. E tutto sommato non saranno nemmeno di secondo piano visto che si riveleranno funzionali ad alcuni passaggi. A differenza di Archie la serie raggiunge la conclusione di un primo ciclo nonostante faccia parte di una trama in divenire.
I disegni dell’italiano Francesco Francavilla (che un febbrone ha tenuto lontano da conferenze e sessioni di dediche) sono fantastici. C’è un po’ di Toth, un po’ di Bernet e tanto Mazzucchelli. A volte la semplificazione del suo tratto è eccessiva e alcune vignette sembrano tirate via, ma in altre occasioni le immagini sono semplicemente perfette per quello che devono raccontare. Non essendoci alcun riferimento nelle gerenze ho immaginato che anche gli ottimi colori li abbia fatti lui, cosa che è stata confermata nell’introduzione del terzo volume che ho preso.
In effetti questi volumi delle Edizioni BD sono un po’ parchi di informazioni come avviene invece per altri editori di materiale statunitense e non indicano nemmeno i numeri originali dei comic book che compongono i singoli volumi. Anche sulle traduzioni forse ci sarebbe qualcosina da ridire (“poco dopo” credo che sia più adatto rispetto al letterale “presto” che immagino traduce la didascalia originaria “soon”, e i “called shot” sono colpi mirati e non “chiamati”) ma ben venga visto che le Edizioni BD sono passate alla cucitura delle pagine sul dorso e non alla semplice incollatura come per Black Summer, No Hero e le altre mirabilie di Ellis che si sfaldano solo a guardarle.
Per finire, Le Terrificanti Avventure di Sabrina (la streghetta protagonista anche di film, cartoni animati e telefilm forse più famosa dello stesso Archie, almeno in Italia) si rivela ancora più spiazzante spostando l’azione tra gli anni ’50 e ’60. La vita della ragazza sembra non essere altro che un piano a lunghissimo termine di suo padre, Edward Spellman, stregone che si è unito con una mortale dando appunto origine alla mezzosangue Sabrina. Nell’introduzione lo sceneggiatore Aguirre-Sacasa dice che voleva omaggiare con questa serie il Sandman di Neil Gaiman e in effetti ne riprende sia la verbosità che il gusto per il macabro. Le componenti orrorifiche e sataniche molto marcate pongono Le Terrificanti Avventure di Sabrina agli antipodi rispetto ad Archie. Anche se non mancano colpi di scena e sequenze azzeccate, oltre a una suggestiva ricostruzione del periodo, la trama procede in maniera eccessivamente lenta e farraginosa (oltretutto gli episodi raccolti sono solo 5 ma sono extralarge rispetto alla durata dei comic book normali e hanno almeno 25 tavole ognuno) per poi decollare solo nelle ultime pagine, ma anche in questo caso per troncare il tutto con un cliffhanger che rimanda a un futuro volume!
I disegni e i colori di Robert Hack sono veramente azzeccati e rendono alla perfezione le atmosfere vintage che la storia deve evocare: c’è persino una comparsata di Betty/Marylin Monroe e Veronica/Betty Page, che in questa versione sono anch’esse streghe. Fuori da questo contesto è probabile che Hack non risalterebbe ma per Sabrina è stato veramente una scelta azzeccata.
Terminata la lettura solo Archie tra i Morti Viventi mi ha entusiasmato ma non è detto che non prenderò anche i secondi volumi delle altre due serie.

6 commenti:

  1. Beh, le tematiche horror piuttosto "pese" non sono una novità per Archie Comics.
    Saprai che nel 1972 uscì la serie "Chilling Adventures in Sorcery As Told By Sabrina"

    http://monsters4ever.com/post/83477288575/chilling-adventures-in-sorcery-as-told-by-sabrina

    In particolare questa storiella ("Assignment in Fear") viene esaminata nella miniserie della Kitchen Sink "World's Worst Comics" (1991) in cui si stila una classifica scherzosa dei peggiori comics degli ultimi 20 anni (per la cronaca nella categoria "Artisti" il vincitore risulta essere Todd Mc Farlane).

    Cito: "[In "Assignment in Fear"], una simpatica professoressa [ed è davvero disegnata in modo cartoonesco e simpatico] invoca il diavolo perché uccida il bullo della classe, che molesta e terrorizza gli studenti. Ora, lasciando da parte il fatto che la punizione è sproporzionata rispetto al crimine, la scena della sua morte - con la carne del ragazzo che si dissolve - è particolarmente truculenta.
    Come poté passare il veto del Comics Code? Forse ha a che fare col fatto che all'epoca John Goldwater, presidente della Archie, era ANCHE presidente del... comitato direttivo del Comic's Code. ... Interessante anche notare che, sebbene la storia sembri approvare l'uso selettivo del satanismo, poco dopo la Archie permise l'uso dei suoi personaggi in una linea di comics che promuoveva la "rinascita cristiana". Non fa mai male avere amici da ambo le parti!" :D :D

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    1. Accidenti, tra te e Orlando Furioso sembra che io sia l'unico a non conoscere gli Archie Comics!

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    2. Orlando ne sa molto più di me, perché a lui questi fumetti piacciono... a me... insomma... :D

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    3. Curioso che non si sia ancora affacciato Crepascolo.

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  2. Ho la fibra di un rocker a la Gianni Morandi, ma dieci gg su e giù dal mio hog x intervistare red necks che nemmeno nei romanzi di Lansdale e nei comics di Ennis che mi hanno preso x i fondelli giurando sulla memoria di Hunter Thompson che mai e poi mai avrebbero votato x un tizio che sembra un personaggio di Tex Avery ( il lupo allupato ndr ) e ha il nome di uno di Walt Disney mi hanno ridotto un rottame scricchiolante. Non vedo l'ora di tornare a casa. Ne parlavo ieri notte con Gaiman e Francavilla che sono al lavoro su di un Ultimate Sandman sintetico come un telegramma di Azzarello. La storia inizia con un tycoon mattocchio che cerca di catturare la Morte nel decennio di Miami Vice e per errore sequestra il fratellino Sogno. Morfeo riesce a scappare nei gg dei selfie quando uno dei suoi carcerieri si appisola e sogna un rendez vous necrofilo con la sorellona di cui brama un selfie.
    Nel 21mo secolo Morfeo parte x la solita quest dell'elmo e degli altri gadgets, ma la pianta a metà quando realizza che gli occorre solo un accesso in rete x pasticciare con la materia di cui sono fatti i sogni o i loro odierni succedanei. Presto gli gira il boccino - come a chiunque sia sempre connesso - e crea una sua Riverdale come fosse un incubo di Tim Burton con i Cunningham psicopompi e The Fonz su di uno hog in fiamme a la Ghost Rider. Miniserie di dodici. La Vertigo di nuovo trendsetter.

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    1. A Gianni Morandi io preferisco Giorgio Morandi, pur riconocendo l'importanza del ragazzo di Monghidoro nel panorama dela musica leggera italiana.

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