Non ho più l’età per i librogame ma
d’altra parte comprerei qualsiasi cosa abbia scritto sopra Kata Kumbas e quindi alla fine ho preso pure Il Cavaliere della Porta. Il prezzo, 19,90€, non è proprio
economico ma d’altra parte si tratta di un prodotto che più di nicchia non si
può.
In questa (prima?) avventura il
protagonista Ugger torna su Laìtia dopo trent’anni dalla sua ultima apparizione
e trova le cose molto cambiate: prima deve raccapezzarsi e capire cosa fare
(recuperando sperabilmente dell’equipaggiamento utile nel mentre), poi dovrà
visitare la città di Torviero (Orvieto?) per impedire un infausto matrimonio e
raccogliere ulteriori informazioni e oggetti, dopodiché dovrà raggiungere il
castello dei cattivi e infine, una volta perlustrato a fondo il loro covo,
sconfiggerli.
Non mi intendo molto di librogame
ma mi sembra che Il Cavaliere della Porta
sia strutturato molto bene, con blocchi tematici ben definiti e senza “loop”
tra i paragrafi – almeno, per quanto l’ho letto/giocato io. Il sistema di gioco
inoltre è molto originale e non prevede il tiro di alcun dado ma la possibilità
di attingere a delle riserve di bonus (Energia e Fato) qualora il lettore
voglia superare una prova che prevede un punteggio più alto della
caratteristica che viene “sfidata” in quel momento tra Forza, Astuzia e
Saggezza.
Lo stile di Umberto Pignatelli è
schietto e divertente pur non scadendo mai nel grossolano o nel ridanciano più
facile. D’altra parte una delle ispirazioni dichiarate dell’autore è il J. H.
Brennan di Alla Corte di Re Artù.
Purtroppo tra le fonti di ispirazione c’è anche (anzi, soprattutto) il romanzo
di Poul Anderson Tre Cuori e Tre Leoni
che per quanto possa avere delle affinità tematiche con alcuni elementi di Kata Kumbas (un “alieno” che si trova
catapultato in un mondo medioevale) mi risulta un po’ troppo distante dal mio
modo italocentrico di intendere questa ambientazione. E pensare che io credevo
che il nome del protagonista, Ugger, fosse un omaggio al paladino Ruggero…
Come nel caso del manuale base e di molte delle nuove avventure
neanche stavolta c’è quindi un rimando diretto al folklore e alla tradizione
italiana.
Idea molto simpatica e originale,
la storia non procede solo con la scelta dei paragrafi da uno all’altro ma
anche individuando i numeri nascosti nei disegni di Francesca Baerald, autrice
anche della bella copertina e giustamente indicata come coautrice.
Immagino non ti sia sfuggito l'intento satirico degli autori. Ti dico in confidenza che il Pigna e la Rald hanno discusso a lungo sulla opportunità di chiamarlo il Cav alla porta - con il riferimento alla leadership che millanta il Barba Salvo - e che un capitolo poi accantonato del librogame raccontava di un viaggio a Paris e non a Orvieto - con un riferimento allo sconfitto candidato sindaco di Milano che ha preso recentemente una porta in faccia dal Cav - ma immagino che il dinamico duo abbia scelto di non calcare troppo la mano con il rischio di vendere il librogame solo al 40% degli elettori ovvero la metà scarsa della metà dei ns concittadini cosa che avrebbe fatto lievitare il prezzo. Pazienza.
RispondiEliminaNon ci avevo riflettuto.
EliminaCi sono più cose in cielo ed in Terra, come diceva il Bardo. Immagino non ti sia sfuggito che Baerald letto velocemente mentre ascolti Leo che canta Firts We take Manhattan suona come la parola Bardo.
RispondiEliminaNon ho riflettuto nemmeno su questo.
EliminaGrazie Luca per la bella recensione, a nome mio e di tutto il team! Sono contento che il libro ti sia piaciuto!
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