Questo Mago di Oz, realizzato per Il Corriere dei Piccoli nel 1980, è ben diverso dalle altre versioni edulcorate che
conosco e per questo credo che sia molto più fedele al libro di Baum (che non
ho mai letto). Le origini del falegname di stagno, per dire, sono decisamente
splatter e gli animali che la Strega dell’Ovest manda contro gli eroi fanno
tutti una fine orrenda.
Non avendo ancora abbracciato
all’epoca gli stilemi di José Muñoz che caratterizzeranno la sua produzione
successiva, ed essendosi ormai affrancata dall’influenza di Enrique Breccia che
aveva contraddistinto la prima fase della sua carriera, la Brandoli sfoggia qui
quello che probabilmente è il suo stile più libero e originale, con elementi di
continuità che si potrebbero trovare al massimo (e a fatica) con qualche
illustratore per l’infanzia.
anche le scimmie alate possono avere un dito in più |
Notevole anche l’adattamento ad
opera di Renato Queirolo: lo spazio obbligato delle 4 tavole (5 per il finale)
di ognuno dei 20 capitoli che compongono l’opera poteva generare qualche
problema di ritmo che invece non c’è stato e anche nella lettura integrale si
riescono a cogliere bene i cliffhanger
con cui si chiudono alcuni episodi, e cosa più importante non si avverte la
sensazione che qualche parte sia stata artatamente diluita o ristretta.
La qualità di stampa della ComicOut
è impeccabile, a testimonianza del fatto che probabilmente è partita dagli
originali: anche se il lettering è (vivaddio!) quello manuale usato a suo tempo
si intuisce la presenza di almeno una pecetta in un balloon. Le dimensioni del
volume cartonato sono enormi per gli standard di oggi: 24,5x34,5 e nel
complesso l’edizione, forse basata sulla precedente versione Rizzoli, è
veramente lussuosa e vale tutti i suoi 29,50 euro.
Purtroppo la stessa raffinatezza
dei materiali impiegati nel confezionare il volume costituisce l’unico difetto
di questa edizione visto che la tela nera che ricopre la copertina si sbuccia
solo a guardarla rivelando parti bianche (ho cercato la copia più intonsa ma a
sua volta non ha resistito alle semplici fasi del trasporto) e il materiale vagamente
gommoso dell’inserto con l’immagine di copertina si sporca con grande facilità
nelle parti più chiare.
Io lo presi l'anno scorso, con disegnino della Brandoli, firma di Queirolo e nel prezzo era compresa una stampa a tiratura limitata 250 copie numerate e firmate da entrambi. Devo correggere: non era Il Giornalino ma Il Corriere dei Piccoli, è scritto a pagina 4.
RispondiEliminaHo letto il tuo pezzo sull'acquisto alla Lucca passata ma nel mio caso chi tardi arriva male alloggia (o per meglio dire alloggia senza stampa in tiratura limitata)
EliminaE la Brandoli nell'intervista che ho sbobinato oggi ribadisce che era Il Corriere dei Piccoli e non Il Giornalino! Correggo, avevo sbagliato io.
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