martedì 22 maggio 2018

Un croosover italiano prima dei crossover

Se non erro il primo vero crossover, o almeno un abbozzo di questa pratica tipica del fumetto statunitense, viene fatto risalire alla "Zatanna's Quest" che si sviluppò sullo sfondo più albi della DC Comics a metà anni '60.
Ma già nel 1960, sul numero 32, Il Monello ospitò una specie di crossover tra personaggi di due testate diverse:
Ok, più che un crossover mi sembra un team up. Anzi, più propriamente una marchetta pubblicitaria, ma comunque era una curiosità che meritava la segnalazione (e chissà quante altre simili ci sono state nel fumetto italiano meno conosciuto).

35 commenti:

  1. Questi albetti "monellini" anni 60 li conosco veramente poco, credo di averne giusto tre o quattro.
    Notevole il Freddy Freeman de noantri...

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    1. In alcuni numeri precedenti a quelli che ho scovato io c'era una serie che si intitolava "Froc il caricaturista", per cui nutro un grande curiosità.

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    2. Quello non ce l'ho, ho controllato.

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    3. E' roba vecchia, fine anni '50. E mi pare che fossero anche pochi episodi, non come Rocky Rider o Forza John che te li trovavi in tutti i numeri.

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    4. Ma, sulla guida di Gianni Bono Vox mi sembra che il caricaturista sia indicato dal 1963 al 1964.

      http://www.guidafumettoitaliano.com/guida/testate/testata/4718

      071 - FROC IL CARICATURISTA
      dal n. 13 (28. 03.63) al n. 4 (23.01.64)

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    5. Ricordavo male. Non è tra i numeri che ho io, comunque.

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  2. Praticamente coevo del mancato team up tra Pecos Bill e nome- di- lavorazione Tex Killer ( inedito ndr ) di cui le matite e chine sono nel caveau blindato duecento metri sotto la sede di via Buonarroti. Ho sacrificato uno degli organi in numero pari per poter comperare una copia decente delle prime milleduencento striscette inchiostrate e fumettate, ma me ne accorgo solo se sono dove l'aria è più sottile e quindi penso ne valga la pena.
    In sintesi: Mefisto nei giorni in cui era ancora un prestidigitatore colla calzamaglia da diabolo ruba la frezza del pistolero col lasso via un magheggio
    ( prima " vera " magia del villain ndr ) precipitandolo in una parabola sansonica da cui lo salverà il fuorilegge non ancora ranger non ancora Willer. Il mio pusher mi ha detto consegnandomi la incompiuta che Gianluigi B. non era tanto soddisfatto del plot alla fin fine e che pensava fosse una altro esperimento alla Occhio Cupo ( " ore di lavoro dalla alba al crepuscolo e resi da qui alla luna " ) e decise di non farne nulla. Peccato.

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  3. Se lo vede Boselli ci un altro Nueces Valley.
    Il lasso di Pecos Bill poi è un vero artefatto magggico con tre gi, più di quello di Wonder Woman.

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    1. Tex non incontra. Scelta SBEllica che ha fristrato i fans di Aquila della Notte e di Zagor che vorrebbero vederli lavorare insieme magari contro Hellingen e Mefisto. Non conta la striscia umoristica sul quotidiano che legge il BVZM in una storia di parecchi anni fa con i due pistoleros che si sfidano in una gara di tiro. Pazienza. A me spiace perchè mi piacerebbe un team up tra Tiger Jack e Jan Dix disegnato da Corrado Roi. Il pard navajo di Tex uscirebbe da una stampa d'epoca e si rivelebbe il ricettacolo dell'anima del critico d'arte che sarebbe così sparito dalla realtà del suo ciao ciao nel numero 14 della sua miniserie.

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    2. fristrare i fans è la cosa peggiore che si possa fare.

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  4. Jan nel deserto colorato fa i segnali di fumo colle virgole ed i puntini di sospensione come nei vecchi Tex e riflette sulla arte dei vecchi calligrafi e sul grafismo e sul less is more e su Hokasai mentre Tex e e Piccolo Falco e Capelli d'argento cercano di far ragionare alcuni bandidos con il loro puro buon senso e tanto piombo volante. Poi Jan si risveglia nel suo studio con il muso sfingeo su di una raccolta di dagherrotipi e si alza davanti ad uno sciamano aborigeno sorridente come lo Stregatto che gli soffia in faccia una sabbia magica ed il nostro si risveglia nel caos informale di Pollock solo che è anche il set di un clone di Art Attack e Jan capisce che è come dovrebbe essere il deserto colorato.

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  5. Tiger Dix cammina per ore - diciamo una pagina a sei vignette praticamente uguali per far riposare Roi - e trova una fortezza Bastiani dove sono frustati i fans di Pollock come fossero disertori dalla Realtà Prima. Il navajo olandese guida una rivolta che li porterà in salvo in una striscia a fumetti nel quotidiano di un professore di fantarcheologia mascelluto e con la chioma di zucchero filato.

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  6. I fans di Pollock nella striscia interpreteranno il ruolo di navajos dei fumetti, ma al posto del classico hoo-key urleranno hok-A-sai. Tiger Dix saprà allora che il fumetto è il modo in cui la mente umana vergine da condizionamenti può leggere le due coordinate cartesiane che scrivono la Realtà Prima. Molto Warren Ellis, ma le note sono sette.
    Direi di non andare oltre le sei uscite.

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  7. Scritta da Warren e disegnata da Declan Shalvey o da Jacen Burrows o da John Cassaday sarebbe stata il tuo pane e formaggino. Avresti comperato tutti i numeri con lo sconto di promo della tua fumetteria e poi avresti commentato nel tuo blog che Ellis è sempre più bravo. Pfui.

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    1. C'è una bella differenza tra Cassaday, Burrows e Shalvey...

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    2. Graziano, come spalla comica non vali un cazzo. E' tutto il giorno che aspetto un tuo pippone sullo stile dei tre a cui avrei risposto con il commento che avevo già in canna:

      "Ma non li puoi paragonare... Cassaday è un'autorità del liscio, Burrows scriveva e non mi risulta che abbia mai cantato e Shalvey più che azzardare un rock all'italiana e a recitare nell'Ispettore Derrick non ha fatto granché.
      O erano Casadei, Burroughs e Scialpi? Li confondo sempre..."

      Ben mi sta.

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  8. Mi aspettavo ti aspettassi una agiografia di Ben Templesmith che con Ellis ha lavorato sul mensile Fell. Sono stato altrove. Stavo redigendo dei curricula che potessero essere analizzati ai raggi ics senza tema di smentita. Solo ora leggo il tuo sfogo e penso che mi piacerebbe leggere di Graziano Scialpi e Kasanova Kasadei A Zonzo per Interzona ( non è un titolo pinkettsiano ? ) di Warren Ellis e Giulio " Batawp " Rincione. Miniserie di sei formato tabloid.

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  9. Graziano Scialpi e Luca Camerini (o Cattaneo?) forever.

    Siccome i ventenni che vi leggono non capiscono, facciamo un po' di luce, diamo loro un'idea

    https://www.youtube.com/watch?v=Mjs-INGqIRs

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    1. Se volete vi metto anche Camerini e Cattaneo.
      Peggio per voi...

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  10. Ivan Cattaneo era tale e quale Rictor di X-Force nei disegni di Tony Daniel degli anni novanta quando ancora si firmava Antonio Daniel, prima di The Tenth e di Spawn scritto da Alan Moore , prima del Bats RIP scritto da Grant Morrison. Ivan Cattaneo sarebbe perfetto per un fumetto scritto e disegnato da Tony Daniel con lo stile spigoloso e legnoso che aveva quando era ventenne in cui è un mutante sbarazzino e birichino che si contrappone al Graziano Giovanni Scialpi degli eighties che aveva sguardo e chassis del volto del Loki dei cinecomics di oggi. Scialpi fumerebbe troppe sigarette e berrebbe troppo caffè e sarebbe perdutamente innamorato di Fiorella Mannoia e del suo caffé nero bollente, ma Fiorella sarebbe perdutamente innamorata di Cat Cattaneo che si annoia però con la ricciolona ex stunt girl ( praticamente la Domino di Deadpool 2 ) e le preferisce lo X-Factor di Anna O-X-A.

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    1. Io dicevo Carlo Cattaneo.
      Non mi permetterei mai di paragonare Luca a Ivan Cattaneo.
      Semmai a Jimmy Somerville.

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  11. Con Cat Cattaneo e Tanz Camerini, um creativo come Stefano Tamburini avrebbe prodotto un nuovo Snake Agent. Oggi filtrerebbe via pc le tavole di Tony Daniel. O de Il Morto.

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  12. Cigarettes and coffee cantata da Tom Waits mentre sullo schermo scorrono le immagini di Carnage di Polanski girato in b/n con Scialpi, Oxa , Mannoia e Camerini nei ruoli principali. Non cambia il senso di tutta la giornata ? non viviamo davvero nel migliore dei mondi possibili?

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  13. La OXA del 78 nel ruolo della Robin del Dark Knight del 1986 con Scialpi in quello di Bats e Cattaneo come Alfred e Tanz Kamerini come Joker. O Alberto Fortis. Il cantante dei Pic Nic at the White House potrebbe essere Supes.

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    1. Boh. Come Robin avrei visto meglio Cindy Lauper o Patsy Kensit, più piccoline e meno rettorianamente cavallone.

      Superman ci sta, mi piace.
      Fortis non riesco a vederlo come cattivo ma potrebbe fare Metron (colla Sedia di Lillà!).

      Camerini ci sta, è pazzo e cattivo, a Domenica In senza scomporsi comincia a dire: "Se mi toccate muore, se non non mi lasciate cantare Rock'n roll Robot muore, se non sparite entro 30 secondi muore, se ritornate muore..." mostra il ditone tagliato del Presidente e Pippo Baudo scappa via terrorizzato.

      Come Joker comunque preferirei Marian Gold degli Alphaville, ma anche Pete Burns.

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    2. Fortis è Klarion disegnato da Maria Colino. O da Teddy Kristiansen. Degli Alphaville ricordo Big In Japan ( in Germania si prendeva per il lato B chi si vantava di imprese mirabolanti dicendogli che era un
      " grande in Giappone " ndr ) reincisa dai Guano Apes. Sandra Nasić dei Guano Apes è la mia idea di Joker ( non di Harley ) per un elseworld in cui Bats e Bruno Ganz.

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  14. Ivan Cattaneo! Era quello di "Figli delle Stelle"?

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    1. Mi rispondo da solo: era Alan Sorrenti quello di "Figli delle Stelle". Nome assai bonellide, Alan Sorrenti, peraltro.

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    2. Alan Star era il nome di lavorazione di Napoleone di Carlo ( Ambrosini ). E' stato anche riportato nelle FAQ del sito SBEllico che in prima battura si era pensato di ambientare le vicende dell'albergatore dilettante entomologo dilettante investigatore dilettante in via Sarpi a Milano ( la nostra Chinatown ndr ), ma si è poi deciso per una Svizzera stilizzata per non incappare in qualche ingenuità nel raccontare un quartiere "reale" della più dinamica città del mondo.
      Non tutti sanno che - tanto per rubare un motto alla Settimana Enigmistica - all'inizio il mio amico ed ex allievo Ambro aveva deciso di seguire il mio consiglio e di chiamare il suo personaggio Alan Star e di farlo muovere in una Sorrento cyberpunk cinque minuti nel futuro come in un Max Headroom rivisto e corretto. La nemesi di Alan sarebbe stata un clone di Pippo Baudo perennemente sorridente come sotto gas smilex del Joker. Star avrebbe ricordato il Brando non tanto dello splendore ( diciamo fino a La Caccia del 1966 ) quanto quello obeso e calvo della giungla metacinematografica di Coppola.
      SBE ci ascoltò mentre gli raccontavamo di come Alan avesse incubi in cui ricordava alien abductions e figli delle stelle sempre sorridenti come sotto smilex e di come nel nostro fumetto Alphaville fosse un luogo della mente di chiunque in cui precipitare in cerca di redenzione nel crepuscolo. Il papà di Mister No disse semplicemente NO. Fece una pausa e disse NOOO. Pareva Gianrico Tedeschi che ascolta la confessione del peccato innominabile di Gigi Proietti in un Brancaleone. Io sono stato accompagnato all'uscita da un paio di cartoonists nerboruti. Ambro fu invitato a rivedere il suo Napo. So goes life.

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