Ah, se avessi saputo che era in uscita per Lucca. Lo avrei preso là e me lo sarei fatto dedicare da Giorgio Cavazzano. O forse più probabilmente no, viste le dinamiche ascose dei firmacopie e (mi pare) il passaggio obbligato tramite Eventbrite. Probabilmente è stato meglio farlo arrivare in fumetteria.
Come intuibile dal titolo di tratta di una parodia della prima mitica storia di Corto Maltese. Lo scrupolo filologico di Bruno Enna è encomiabile e l’avventura inizia proprio con l’ormai iconico avvistamento da parte di Gambadirasputin di Topo Maltese “crocifisso” alla zattera dove lo hanno legato i suoi marinai ammutinati. Entrambi sono al servizio del misterioso Tunica Nera, come l’altro pirata Orangünter che però è munito di sommergibile. Gambadirasputin non trasporta solo il misterioso carico di sale nero per conto di Tunica Nera: ha infatti catturato anche l’ereditiera Minnie Dora Groviermoore e già pregusta il riscatto.
La storia segue la trama del modello con grande fedeltà. Anche nei momenti più drammatici, con l’accortezza di terminare i dialoghi senza citare morte o cannibalismo, ma non risparmiando comunque la visione di Topo Maltese gettato giù dalla scogliera. Tocco di classe: Gambadirasputin ha un bernoccolo ma non viene mostrato perché Minnie Dora glielo ha fatto (ma anche nell’originale Pratt era stato castissimo con l’unico dettaglio degli occhi sbarrati di Pandora). Bruno Enna conferma questo desiderio di omaggiare fedelmente il modello di partenza nell’intervista che gli viene dedicata in appendice, spiegando anche l’introduzione del “sale nero” la cui vera natura è un po’ ridicola (hai voglia a spennellare i granelli d’oro uno per uno!) ma serve a creare un bel finale.
Una Ballata del Topo Salato è insomma un ottimo mix di avventura e umorismo con un uso perfetto del cast dei personaggi disneyani. Anche se tra di loro è una lotta impari: il savant fou Pippotarao che parla con l’oceano mette in secondo piano tutti gli altri.
Sui disegni del veterano Cavazzano, inchiostrato da Alessandro Zemolin, c’è poco da dire: ottimi, dinamici, espressivi e dettagliati nelle parti più importanti.
Questa edizione cartonata con dorso telato costa 23 euro e consta di 96 pagine. Non sono patinate e quindi i colori non brillano molto, forse era l’effetto voluto. Oltre al fumetto in sé sono presenti diversi altri contributi: Patrizia Zanotti firma un’introduzione piuttosto illuminante sul rapporto di Pratt col fumetto disneyano ma anche sul fatto che in molti avranno cominciato a leggere fumetti con Topolino per poi continuare con Corto Maltese. Ci sono poi le interviste agli autori (a Cavazzano sono riservate solo tre domande come al suo inchiostratore Zemolin, ma la sua parte è arricchita da disegni e commenti vari) e infine Alberto Brambilla ricostruisce un minimo della storia di Pratt e Corto Maltese e soprattutto descrive i parallelismi tra opera originale e parodia.

Terribile. Inqualificabile. L'epitome della sconfitta del fumetto inteso come giornale Topolino.
RispondiEliminaTrovo che sia, nel migliore dei casi, una ruffianata.
Ma il punto è: ruffianata innocua o deleteria?
A 8 anni, io leggevo Topolino (veramente anche prima, disegnavo paperi e dinosauri, all'asilo delle suore).
E mi garbava tanto Topolino, per via che Paperone andava a caccia di tesori, che Paperino si riscattava in Paperinik, ecc.
E mi piacevano più o meno anche le parodie (Sandopaper, i Promessi paperi), ma era una cosa diversa...
Siamo d'accordo o no che, se su Topolino fai una parodia del Corto, lo fai per "alleccorire" (attirare e blandire in vernacolo lucchese) i fans del Corto? E chi sono questi fans? Io e te.
Siamo d'accordo o no, che un ragazzino di 8 anni NON può essere un fan del Corto a meno di eccezioni patologiche (io a 10 anni leggevo Jeff Hawke)?
Siamo d'accordo, che Topolino è diventato un giornalino rivolto ad un elite di figuri che, in primis, da un pezzo NON sono più bimbi/ragazzi?
Anni addietro, anche roba brutta tipo, Indiana Pipps si poteva accettare, in quanto un ragazzino di 10 anni poteva aver visto Indiana Jones e aprrezzava la parodia... ma il Corto?
Sbaglierò, ma mi pare che con queste cose il fumetto per ragazzi stia sempre più morendo... magari morendo serenamente (perchè certo, a me e a te piace vedere Gambadirasputin... beh insomma no, non sono poi così sicuro che mi piaccia...) ma sempre morte è.
Eh, purtroppo che il fumetto non abbia più una platea infantile che possa garantirne la continuità in futuro è vero, ormai (e da anni) quello non programmaticamente adulto è roba da nerd.
EliminaTieni presente però che Corto Maltese ha transitato anche per il Corriere dei Piccoli e all'epoca ne fecero anche degli album di figurine e "cartoni animati" per Supergulp. Altri anni, certo.
Fermo restando che la situazione è quella che descrivi, credo che un bambino possa avere comunque dei riferimenti iconici anche di cose che conosce solo di sfuggita: in Space Jam mi pare che a un certo punto due personaggi assumessero la posa iconica dei Jules e Jim di Pulp Fiction e i bambini capivano la citazione anche se ovviamente il film non lo avevano visto.
Questa parodia risale a quasi dieci anni fa, era stata fatta per i 40 anni della Ballata di Pratt. Più che morte è agonia, dai, e magari si troverà qualche elisir o panacea nel frattempo.
Lo so, la pubblicazione è del 2017.
EliminaChe ti devo dire, queste cose mi danno l'impressione che il fumetto per ragazzi sia pure lui arrivato a essere alimentato col sondino nasogastrico... :)
Ah, ma quello già da un bel po', dai primi '90, direi. È quello di cui giustamente si lamentano molti operatori del settore tra cui anche nostre conoscenze.
EliminaPiù che altro (in parte sono d'accordo con J_D), il problema di Topo Maltese (lo lessi all'uscita-uscita su Topolino) è che gli elementi parodistici sono quasi interamente assenti. È un ricalco dell'originale con pochissime modifiche (quasi tutte volte ad attenuare gli aspetti che su Topolino non si possono mostrare: morte, violenza, ecc). Gli elementi davvero parodistici che facevano e talvolta ancora fanno il sugo delle "vere" Parodie Disney non ci sono, Enna ha praticamente riscritto Pratt mettendoci poco di suo.
RispondiEliminaTi darei anche ragione, poi ripenso a Pippotarao e torno a ridere come un matto.
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