Lodevole iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri, realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile e promossa dal Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Si tratta di opuscoli a fumetti di 16 pagine distribuiti gratuitamente a un pubblico scolare per informarlo sui comportamenti da assumere in caso di calamità naturale, accidentale o indotta da incuria o errore umano.
La struttura è molto meno nozionistica di quello che può sembrare da questo riassunto: Roberto Gagnor ha infatti avuto l’idea di creare quattro giovani protagonisti che dopo essersi confrontati coi rispettivi rischi (Carlo con un’alluvione, Samira con un terremoto, Katja con un incendio, Paolo con un maremoto) vedono apparire sui loro corpi il segno dell’attimo decisivo, che li identifica come nemici dell’Equazione del Rischio, la personificazione della fatalità che può concretizzarsi in disastro, a volte imprevedibile.
Il primo numero, forse pensato come one-shot («L’Attimo Decisivo» sembra essere il sottotitolo di Io non rischio), è solo l’introduzione ed è nel secondo fascicolo ambientato ai Campi Flegrei che i quattro protagonisti si incontrano di persona. C’è in effetti una certa continuity tra gli episodi, e il terzo ha un piglio sperimentale essendo un flip-book con una storia per lato che vede coinvolte due coppie distinte.
Oltre che nei dialoghi le istruzioni su come comportarsi nelle situazioni di pericolo sono presenti in appositi QR code sparsi per le tavole: se c’è infodumping è quindi strettamente correlato alla risoluzione dei problemi che i protagonisti si trovano ad affrontare e quindi è funzionale alla trama e al fluire dell’azione. Al di là dei suoi aspetti informativi, la serie si legge quindi con piacere ed è oltretutto resa ancora più gradevole dalla componente grafica inizialmente affidata a Mattia Surroz che ha poi passato il testimone col terzo numero a Federica Salfo colorata da Francesca Vivaldi. Ho trovato stupefacente come Surroz, qui appena un po’ più virato al caricaturale, abbia ottenuto dei risultati molto più efficaci di quelli che per me aveva avuto in 10 Ottobre. Dal canto suo la Salfo tende maggiormente al cartoonesco: c’è un certo stacco con lo stile precedente ma è a sua volta gradevole ed efficace. Forse per far risaltare di più il lavoro dei disegnatori sarebbe stata necessaria la carta patinata, ma a caval donato…
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