giovedì 3 novembre 2016

L'Odiario

Preso per rimpolpare la schiera dei Fumettisti d’invenzione, L’Odiario si è rivelato una gradevole sorpresa.
Questa «apologia dell’odio» edita da Grrrzetic è la cronaca di come Tuono Pettinato si sia trasformato da persona a modo sin troppo conciliante in un mostro pieno di risentimento. Per venire a capo di questa sua nuova condizione si rivolge allo psicologo forense Alfredo Verde che avrebbe adottato il suo precedente lavoro Corpicino come testo d’esame.
L’Odiario è un fumetto frammentario e sincopato, come ci si aspetterebbe che fosse appunto un diario, e mescola scene di vita quotidiana a volte iperboliche con parabole e inserti estemporanei in cui vengono “fumettati” degli aforismi di autori illustri, con particolare (anzi ossessiva) attenzione a Emil Cioran.
Lo stile è quello tipico di Tuono Pettinato fatto di un umorismo pacato ed elegante, di un piacevole tratto morbido (ma i suoi riferimenti sono diversi da quelli che credevo, come leggerete in un’intervista su Fucine Mute) e di citazioni colte per nulla banali.
L’Odiario si legge con gusto tutto d’un fiato e il suo unico difetto è che alla fine si scopre che non si tratta di un lavoro concluso ma che sono previsti dei seguiti per scoprire come si evolverà la situazione.
Se 18 euro per un volumetto cartonato 15x21 di 64 pagine in bianco e nero vi sembrano tanti (ma a Lucca era scontato a 15 se ben ricordo), sappiate che contiene anche questi adesivi multiuso:

5 commenti:

  1. Questo vorrei prenderlo. Tuono mi piace parecchio. Anch'io però avevo capito si trattasse di un lavoro autoconclusivo.

    E per carità, per i fumetti si fa questo ed altro, eh. Ma 18 euro per 64 pagine in bianco e nero in formato quasi bonelli, sono effettivamente uno spropositino niente male.

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    1. Tieni presente che ci sono gli adesivi allegati.

      Scherzi a parte, è un bel libretto con fregi dorati in copertina (nell'immagine che ho messo non si vedono molto) e stampato in Croazia o Slovenia, qualsiasi cosa voglia dire. E poi merita.

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  2. Il mio soprannome nelle peggiori bettole di Caracas è Braccinocorto, sebbene abbia qualcosa del gibbone e riesca agevolmente a prendere i tupperwares dai ripiani più alti senza salire sulla sedia, perchè ho lasciato al Libraccio - storica catena in cui prima o poi arriva tutto quello si desidera leggere ed anche tutto il resto - il primo volumetto del Namor di Bob Harras & Jae Lee prezzato 50 centesimi di euro. Comperato in seguito per un prezzo + alto, ho compreso che fifty cents era pure troppo. So goes life. In questo momento Tuono è al Libraccio con Alan Turing. In meno tempo di quanto ne occorra per scrivere un pezzo in cui si sostenga, con pezze d'appoggio taroccate, che Jae e Jim e Pat e Scott e Brandon Lee sono tutti figli di Stan, l'Odiario sarà un reminder a 9 euro. Qualcuno lo comprerà, lo leggerà e lo rivenderà così che possa acquistarlo usato x 4,50 euros e pensare che davvero viviamo nel migliore dei mondi possibili.

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    1. Il Libraccio... è proprio vero che gli affari Stan Lee (pron. "stan lì")

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    2. 6 stato anche tu morso da un Mau Seymandi radioattivo da piccolo ! Sagomaccia. Poco fa ho sfogliato l'ultimo Bevilacqua nel senso di Giacomo e non di Alberto. Nice price 40 % e l'altro ieri la space opera di gusto retro di Millar e Parlov. Ho sempre considerato il Libra - specialmente quello di p.ta Venezia - un indicatore efficace dello stato della arte ( nona ndr ). Dieci anni fa era + facile trovarci i BZVM e ora è difficilissimo. Mi sono imbattuto in questi giorni nei Cap Corno con la famosa Sterankata di Stanotte Muoio, ma non mi capita mai o quasi mai di incappare in un volumetto del Detective dell'Impossibile. Il Turing di Tuono è ancora al suo posto. Un altro paio di visite e lo avrò terminato.

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