venerdì 11 novembre 2016

Viva Valentina!

Mai piaciuto Crepax e mai stravisto per la sua Valentina, ma questo volume si preannunciava una bella fonte di Fumettisti d’invenzione e quindi l’ho preso (approfittando anche della disponibilità della curatrice Micol Beltramini che me lo ha dedicato).
Viva Valentina! si segnala immediatamente per la grafica elegante e ricercata pur senza troppi fronzoli; la parte relativa ai fumetti non è preponderante (ma a livello iconografico non mancano molte illustrazioni e anche omaggi a Crepax) ma si tratta di un volume che raccoglie testimonianze, o lacerti di testimonianze, organizzandoli per decennio. Oltre ai “soliti noti” Giovanni Gandini, Oreste Del Buono, ecc. ci sono anche contributi inaspettati come quelli di Giampiero Mughini e Francesco Casetti (mio professore di Storia del Cinema all’Università di Trieste che grazie alla ristampa anastatica ho scoperto scrisse alla posta di Linus negli anni ’60).
Ogni sezione/decennio viene introdotta da un testo inedito (come prologo c’è una chiacchierata immaginaria tra Valentina e Crepax) ed è caratterizzata esteticamente da un motivo grafico che rimanda allo stile del decennio di riferimento: un tocco di raffinatezza non da poco.
I fumetti veri e propri sono tutti di alta qualità, sospesi tra l’omaggio all’autore e alla sua opera e la reinterpretazione dell’immaginario che ha creato.
Se sono matto di Maurizio Rosenzweig è un destrutturato flusso di coscienza di Rembrandt/Neutron che ricorda la sua Valentina. Il segno volutamente grezzo e grottesco di Rosenzweig non si sposa forse molto bene con l’atmosfera onirica della storia e il ricordo delle immagini diafane di Crepax.
Valentina vuole di Micol Beltramini e Corrado Roi è un gustoso dialogo tra il personaggio e il suo autore. Forse Roi non è riuscito a raffigurare troppo fedelmente Valentina, che con quelle labbra carnose in almeno una vignetta somiglia a Sophia Loren, ma le sue tavole restano stupende.
Valentina astrale di Adriano De Vincentiis è uno spettacolare cross-over onirico tra l’eroina di Crepax e Barbarella (o meglio, sua figlia) con dei disegni mozzafiato.
Valentina legge di Tuono Pettinato è una deliziosa parodia della rubrica letteraria che il personaggio tenne su Linus, o per meglio dire più che una parodia è la constatazione della pochezza letteraria di questi anni, almeno del settore di più facile consumo. Peccato che sia così breve, solo 4 pagine, ma a tirarla per le lunghe non sarebbe stata altrettanto incisiva.
Io sono vera della Beltramini e Lola Airaghi è un’indagine fantastica sull’influenza che il personaggio di Valentina ebbe sulla vita di coppia dell’autore, ma alla fine diventa un omaggio a Laura, la moglie di Crepax. Peccato che la brava Airaghi non abbia beneficiato di una qualità di stampa degna del suo lavoro.
Il volume è un po’ un corpo estraneo nel panorama del fumetto italiano: non è un apparato critico e non lo si può nemmeno definire una raccolta di fumetti (che occupano in totale solo 42 pagine delle 128 di cui è composto), mutatis mutandis mi ha ricordato i volumi de L’Avventurosa Storia del Cinema Italiano di Goffredo Fofi e Franca Faldini, concentrandosi però solo su un autore invece che sul medium nel suo complesso. Di certo Viva Valentina! è un must per i cultori del personaggio e dell’autore ma anche per gli appassionati di fumetto italiano in generale.

25 commenti:

  1. Sbirciato in rete qualche lacerto di pagina qualche tempo fa e frullato rapidissimanente in libreria tre settimane fa mentre il dinamico duo Crepascola e Crepascolino cercava il libello Muori Male Peppa Pig di AAVV a cui avevo accennato solo x restare solo con lo scaffale dei comics della Feltrinelli. Sono parziale perchè Mau Rosenzweig è stato mio insegnante al tempo della scuola del fumetto - corsi serali, formidabili quegli anni, come direbbe il sior Capanna - e mi aveva consigliato di provare in Eura (oggi Aurea ) perchè l'editore cercava disegnatori x gli spin off di John Doe su Skorpio. Allora avevo un tratto come Paul Grist che cerchi di disegnare durante un concerto dei Korn con i piedi in un secchio di benzina mentre tutti intorno pogano fumando avana. Troppo timido per propormi non ne feci nulla ed oggi dubito che la mia deriva Miguel Angel Martin dopo un anno di carcere turco avrebbe qualche chance di sedurre un pubblico mainstream. So goes life.

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    1. seems legit, Rosenzweig ha disegnato e mi pare pure scritto almeno un numero di John Doe.
      Ma in Turchia ti hanno sbattuto in carcere per traffico di droga o traffico di cazzate?

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    2. Ne ha disegnati diversi e ne ha scritto e disegnato uno intitolato Margherita in cui JD incontra l'alter ego fumettistico di Mau ovvero Davide Golia. La storia è ambientata a Milano ed i Kiss - grande amore del cartoonist - sono in un cameo formato splash page ( un concerto al Meazza ). Il mio corpo è un tempio diceva il John Cazale di Un Pomeriggio di un Giorno da Cani. E' anche il mio motto. Non potrei mai assumere o trafficare in droga. L'altra ipotesi è + verosimile.

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    3. Capisco i dubbi di natura morale, tu che oltretutto sei padre di famiglia. Però come oggi ASSUMERE qualcuno o qualcosa sarebbe una bella prova di ottimismo e uno schiaffo all'economia malata che ci è toccata in sorte.

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    4. Sto assumendo l'ottimismo di credere di riuscire a piazzare il mio graphic novel - altri lo chiamerebbero fumetto - con alcune caramelle Golia senzienti ed antropomorfe e vagamente silly simphonies di Disney che cantano First We Take Manhattan di Leo Cohen in un Meazza ripieno di cartoonists che si prendono a schiaffi come in un film di Bud Spencer. Senza violenza e senza malizia.

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    5. Sarebbe un bel materiale per i Fumettisti d'invenzione. Peccato che resterà sulla carta. é tutto un magna magna. Sono anni che non mangio caramelle Golia, perlatro, chissà se le fanno ancora. No, non ho dubbi che le facciano ancora.

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    6. Sono ancora in produzione. Sacha Baron Cohen ne mangia una nel biopic sulla vita - piuttosto romanzata - del famigerato mobster Mickey Cohen. Nella versione di Sacha, Mickey è una sorta di Davide in lotta con il Golia del Proibizionismo. Non credo che troverà mai un distributore. Io ho visto il trailer a casa di Mau R. che ha collaborato agli storyboard. So goes life.

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    7. Secondo una leggenda che non ho verificato Sacha Cohen è figlio di Leonard Cohen.

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    8. E lontano discendente non tanto di Mickey Cohen quanto di William Randolph Hearst reso celeberrimo da Citizen Kane. Lo scrittore Rex Stout era così affascinato dalla figura del giornalista entusiasta ( ed interventista ) + che dal carisma ingombrante del tycoon da usarlo come modello x il caporedattore della Gazette Lon Cohen nella saga di Nero Wolfe.

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    9. Male. Perchè se anche le persone intelligenti accettano supinamente cose come questa - materia x cui davvero meriterei un carcere turco - domani tutti penseranno che Stout - democratico fino al Viet e tanto impegnato da dedicare un romanzo al Watergate - abbia qualcosa in comune con il nonno di tutti i cattivi di 007 o almeno lo zio dei vari Murdoch e Trump. Non credere. Mai.

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    10. Ora sono + sereno. Stai sereno anche tu.

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    11. Sereno Variabile, citando Morozzi.

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    12. E Bevilacqua. Nel senso di Osvaldo.
      David Caruso dovrebbe interpretare un biopic - piuttosto romanzato - sulla vita di Osvaldo che si immagina essere il lontano discendente di uno sciamano nativo americano chiamato Drinkthewater. Morozzi sta scrivendo il soggetto. Credo lo dirigerà Sorrentino. Come tutto il resto.

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    13. in realtà il titolo del libro è Serena Variabile e Morozzi lo ha scritto insieme a una sua ex, di cui ricordo solo il nome Elisa.
      Non ti vedo molto ferrato sul Morozzi, o forse sei un signore e non hai fatto notare il mio errore.

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    14. Di Morozzi ho letto solo uno zilione di interviste e quel graphic novel - altri scriverebbero fumetto - chiamato il Vangelo del Coyote , come il famosissimo episodio dello Animal Man di Grant Morrison disegnato da Cammo Camuncoli e da Petra Petrucci. Ho trovato al libraccio un suo romanzo qualche settimana fa e ho letto la bellissima dedica di Moro alla lettrice. Tornerò x leggere anche il romanzo.

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    15. Mi sono oltretutto accorto che con le letture del Morozzi sono fermo a quanto ha scritto fino al 2011! Come passa il tempo.

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    16. Io mi sono fermato al 1975 per quanto riguarda il Nero Wolfe di Stout e Stout, che è un signore senza forse, si è fermato con me.

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    17. Gli Stout erano d'altra parte una delle tre sottorazze degli halfling in AD&D seconda edizione. Gli altri erano gli Hairfeet e i Tallfellow.

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    18. Ti credo sulla parola. Buon fine settimana.

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    19. Oltretutto scopro solo adesso che è morto Leonard Cohen.

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  2. Ho sempre avuto un po' paura di dire in giro che non mi piace Valentina. Non sono mai riuscito ad entrare in sintonia con le storie. Apprezzo invece lo spirito grafico di Crepax, ma soprattutto quello della fase finale della sua carriera.
    Alcuni anni fa ho comunque avuto il piacere di lavorare su alcuni suoi originali (forniti dal figlio Antonio) per la realizzazione di un paio di calendari.

    Questo volume, mi ha tentato da quando hanno cominciato a parlarne. Mi incuriosiscono soprattuto la Valentina di Maurizio Rosenzweig e di Roi. Ma prima di tutto mi piacerebbe capire se a livelli di testi si sia tentato qualcosa di diverso e un filo più coerente di quanto fatto dal suo autore originale.

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    1. Dopo anni di tabù (ma ancora vivo Crepax conoscevo già gente che ammetteva di non amarlo, ad esempio comprava tutti i numeri della collana Nuova Mongolfiera del Grifo tranne i suoi) ho notato che si sta un po' risvegliando uno sguardo critico, anche parlandone a Lucca con alcuni autori.

      Nella storia di Rosenzweig non è che Valentina compaia molto. Ha fatto un buon lavoro ma il suo stile non mi pare molto in sintonia con Crepax.
      La Valentina di Roi è stupenda, come tutti il resto che ha disegnato in quelle 8 tavole! Forse non somiglia molto alla sua diafana austerità ma non è necessariamente un difetto.

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