sabato 17 novembre 2018

Miraggi di memoria

Raccolta di sei racconti che ruotano attorno a Corto Maltese, Miraggi di memoria riesce veramente a evocare lo spirito del personaggio e lo stile del suo creatore. Sarebbe un po’ sterile soffermarsi in dettaglio su ognuno dei sei “miraggi”, tanto più che ognuno presenta un groviglio di citazioni e riferimenti (anche esterni all’opera di Pratt) in cui avrei difficoltà a districarmi. Mi concedo solo il vezzo di segnalare che il racconto del Ruffiano Malinconico di Arlt citato in Volver è stato adattato a fumetti dallo stesso José Muñoz, cosa di cui sicuramente Steiner era consapevole creando un simpatico cortocircuito metanarrativo.
Nel loro insieme, i sei racconti danno una piacevole sensazione di progressiva rarefazione. Il primo, Un mare di note perdute, è narrato in terza persona e Corto Maltese è il protagonista e ha un ruolo chiave nell’aiutare un personaggio che si è rivolto a lui. Lo stile di Steiner è diretto e molto evocativo (ma quante virgole tra soggetto e verbo… la Nuages non poteva permettersi un correttore di bozze?) e già dalle prime righe io ho visto le prime strisce del Corto Maltese “ripescato” da Pif dopo la Ballata del Mare Salato. Lo scrupolo delle ricostruzioni storiche, la conseguente curiosità verso i dettagli e gli episodi meno conosciuti, il gemmare spontaneo di vicende parallele, la complessità e l’originalità dei personaggi e l’ironia di Corto Maltese sono quanto di più prattiano si possa immaginare. E questa impostazione verrà rispettata anche in seguito, pur se Steiner cambierà le carte in tavola sin da subito.
Il secondo racconto, infatti, è narrato in prima persona da Corto Maltese stesso, che è solo un testimone a cui viene raccontata (tra le altre) la vicenda di Morgan Jones. Isole nere e Robart Kee daranno la parola ad altri due narratori, che ricostruiranno parte della giovinezza di Corto Maltese senza farlo emergere come protagonista. Ancora più drastico sarà il distacco da Corto Maltese negli ultimi due racconti, ambientati in epoca contemporanea o comunque più vicina temporalmente a noi (è un bello choc quando Tristam Bantam cita i Velvet Underground in Mare Verde): qui di Corto Maltese non resta che il ricordo, o persino solo la mitologia familiare ne La Ruota delle Cose, a guidare i due protagonisti.
José Muñoz ha illustrato da par suo i racconti e un’appendice di 16 pagine raccoglie vari schizzi e disegni (c’è anche una sequenza di Tango ridisegnata) in cui sono presenti anche reinterpretazioni del Sergente Kirk e del meno famoso Ray Kitt.

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