Si è fatto attendere ma ne è
valsa la pena. Cho me ne aveva parlato già due Lucca or sono
e la storia si è confermata un mix di Indiana Jones e Highlander. Gli Skybourne
sono tre immortali figli del Lazzaro resuscitato da Gesù: Grace è la dinamica e
intelligente agente sul campo della Top Mountain Foundation, Thomas è un
depresso che dopo aver perso la moglie 29 anni fa (forse in un incidente
nucleare, ma magari è la metafora di qualcos’altro) e aver avuto conferma che
non può morire si è ritirato rassegnato in un monastero cinese, Abraham in
questo primo volume non compare.
Quando Grace viene uccisa e un
pericolo di proporzioni titaniche si profila all’orizzonte, Thomas rientra nei
ranghi della Top Mountain Foundation con la promessa di ottenere un metodo per
uccidersi. La fondazione è un’emanazione del Vaticano con sede in Svizzera, che
si occupa della raccolta e della conservazione di artefatti e creature
mitologiche. È sorta propria sul vaso di Pandora, in realtà una porta verso
altri mondi, e il cattivo della storia, nientemeno che Mago Merlino, è diretto
proprio lì per far invadere la Terra da mostri infernali. Con motivazioni anche
condivisibili, peraltro.
Come intuibile, il fumetto è
caratterizzato da azione sfrenata e sequenze spettacolari, sempre con un certo
umorismo in sottofondo (unica nota un po’ stonata, la scena di pagina 97 con il
centauro e l’unicorno). Pur non inventando nulla di nuovo e dichiarando palesemente
le sue fonti di ispirazione, Cho ha confezionato un prodotto abbastanza
originale rimescolando elementi classici. Anche se i personaggi sono
inevitabilmente un po’ stereotipati, come si conviene a una storia d’avventura,
sono molto ben tratteggiati e anche quelli di contorno hanno una forte
personalità. Come aveva già dimostrato con la sua Shanna (e prima ancora con Liberty
Meadows), Frank Cho non è solamente un disegnatore di pin up.
Ciò detto, è ovvio che Skybourne si fa leggere e acquistare per
i suoi splendidi disegni. Le donnine sono veramente poche, ma la vera forza di
Cho sta nella grandissima espressività che sa dare ai suoi personaggi, nel
dinamismo delle tavole e nel grande realismo delle sue anatomie, non
necessariamente ipertrofiche nonostante il genere (anzi, le donne sono
decisamente curvy). Anche i molti
mostri che appaiono nella storia sono resi efficacemente e, paradossalmente,
con un grande realismo. Unico appunto da muovergli, tanto per dire qualcosa, è
che a volte i tratteggi escono dai contorni delle figure che dovrebbero
contenerli: va benissimo per i peli degli avambracci, ma altrove dà
un’impressione di non finito michelangiolesco, come se fosse andato in stampa
direttamente con gli sketch. Ma, ripeto, è tanto per dire qualcosa.
Ottimi i colori di Marcio Menyz,
che ha saputo mediare tra elaborazione pittorica e immediatezza cromatica da comic book. Anche lui come qualche altro
collega si è preso un paio di volte delle libertà nel colorare degli elementi
che avrebbero figurato meglio nel nero originale (narici, capelli, qualche ruga
d’espressione) ma lo ha fatto solo in poche occasioni.
Purtroppo anche Skybourne ci ricorda delle dinamiche del
mercato statunitense e di quanto siamo fortunati a essere nati in un paese
civile come l’Italia: in queste tavole ci sono un sacco di sparatorie e
ammazzamenti, anche con qualche deriva splatter, ma le tette vengono
coscienziosamente censurate anche laddove la logica vorrebbe che fossero
pienamente visibili.
Molto buona l’edizione
saldaPress, un cartonato di grande formato (certo, “grande” per gli standard
nordamericani) stampato su una splendida carta patinata opaca e con le pagine
numerate. La qualità di stampa è buona, cosa per nulla scontata di questi
tempi, e ho particolarmente apprezzato il lettering molto grande e leggibile. In
appendice c’è la solita galleria di variant cover affidate anche ad altri
disegnatori, nessuno dei quali si avvicina alla classe e alla bellezza di Cho –
c’è anche Geof Darrow, ma lui non si concentra sulle figure umane.
Il prezzo, 24,90 euro, potrebbe
sembrare esagerato per una miniserie di soli cinque episodi ma in realtà ogni
capitolo dura di più delle canoniche 20 tavole dei comic book contemporanei, arrivando quasi sempre a sfiorare le 30.
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