È Jorge Molina. Non so cosa mi abbia
preso l’altro giorno, comunque ho comprato X-Men
Oro e X-Men Blu. Il secondo ha la
sfortuna di essere disegnato da Molina, che non sarebbe nemmeno male (anzi) ma
ficca alle sue donne delle teste simil-manga riprese spesso da prospettive
quantomeno bizzarre, che le fanno sembrare viste attraverso uno specchio
deformante, con il mento che guarda da una parte e il naso dall’altra, e i
capelli e gli occhi indipendenti da tutto il resto, persino nei primi piani
frontali. Guardate qua che spettacolo:
En passant, forse so cosa mi ha preso per spingermi ad acquistare
le due riviste dopo mesi (anni?) di disinteresse per i supereroi: la lusinga
che contenessero cicli conclusi. La cosa è vera solo nel caso di X-Men Oro, e comunque nessuno dei due ha
brillato particolarmente per originalità o interesse.
X-Men Oro è una specie di riassunto dei luoghi comuni sulla storia
dei personaggi, giustificato da una trama banalotta e infarcito di situazioni
un po’ ridicole (Wolverine/Old Man Logan viene messo ko con troppa facilità, e
la maniera con cui si libera alla fine è mal congegnata). Da notare che un
riassunto della vita editoriale c’è davvero e occupa ben 6 pagine e un totale
di 48 vignette commentate, da cui evinco che la gestione Morrison è stata
cancellata. Battute riuscite ce ne sono, ma sono concentrate tutte nella prima
parte dei tre episodi qui raccolti, e mi pare che le scene di lotta siano
scritte in maniera un po’ confusa. Non male i disegni, figli delle pose
steroidee anni ’90 ma robusti ed espressivi e anche piuttosto realistici.
X-Men Blu sembra invece essere indirizzato a un pubblico ancora più
giovane e di bocca buona, con frasi a effetto e battutine a ricamare un
canovaccio di deja vu, che però ha un
minimo sussulto di originalità in alcune parti.
Non c’è insomma quella grandeur che, probabilmente sbagliando,
mi aspetterei da queste serie che trattano personaggi storici; ma se il
pubblico vuole questo va benissimo così, tanto più che il prodotto è
confezionato comunque con professionalità.
Tranne il profilo che si vede nella seconda immagine, hai ragione... i volti fanno abbastanza cagare, con uno stile giappo malriuscito.
RispondiEliminaNon conosco né seguo le testate che citi, però.
Moz-
E manco io le seguirò :D
EliminaSono entrambe numeri 1, appena usciti.
Sarei disposto a scommettere il mio artbook con il Baldazzini e Cinzia Leone che ridisegnano le statue del Canova che non conosci la miniserie DC Comics Scratch di Sam Kieth - pubblicata anche da noi - con un Bats pleonastico ed un lupo mannaro adolescente che si imbatte in una bizzarra agente del governo a guardia di bimbi freaks con un volto scaleno - un occhio molto più a nord dell'altro - come nemmeno uno dei personaggi di uno degli immortali specials di Groucho d'antan. Jorge Molina è evidentemente un fan del mio amico ed ex allievo Sam " The Maxx " Kieth e ha cercato di riprodurne le idiosincrasie visive. Ne ho parlato con il Baldazza che è stato suo professore di simmetria anatomica ed il cartoonist che sei di recente riuscito ad intervistare ha alzato gli occhi al cielo - tutti e due contestualmente - e ha detto che i discenti devono prendere la porta, prima o poi, e perdersi per il mondo. Se ti imbatti in Jorge , chiedigli di riportare la porta.
RispondiEliminaScommessa vinta. Ben ritrovato, Graziano!
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