Piacevole sorpresa dell’ultima
Lucca, presso l’insospettabile stand KasaObake che pubblica Ale & Cucca, Sukkiarela rappresenta una sorta di pornetto 2.0, un’evoluzione del
genere dopo l’esposizione ai manga e alla computer grafica.
La protagonista è una succube
laida e burina, a cui viene affidato il compito di eliminare l’umano che sta
causando un ammanco dell’80% dei “nuovi arrivati” all’inferno. La seduzione non
è il suo forte, né per indole né per aspetto, e di certo non aiuta il fatto che
sia munita di una «fica smozzicona», così intraprende un corso d’aggiornamento e
infine giunge nell’Aldiquà per eliminare il Dottor Gechillo. La storia si
dipana presto tra i rivoli di una narrazione sgangherata e fracassona, in cui
compaiono vari personaggi sopra le righe. L’impressione è che l’autore (o
autrice?) Dap navigasse a vista mentre scriveva e disegnava Sukkiarella, ma che si sia anche
divertito/a un mondo a farlo.
L’albetto è una spassosa raccolta
di nefandezze e volgarità, e d’altra parte esordisce con un concorso in cui
bisogna individuare il numero esatto di cazzi che compaiono nelle tavole,
alcuni opportunamente mascherati da altro.
I punti di forza di Sukkiarella sono l’anarchica follia che
la pervade, la raffica di trovate genialmente volgari che si inventa Dap, una
protagonista a modo suo simpatica e, cosa non trascurabile, il fatto che il
fumetto si conclude veramente con questo unico volume come promesso in
copertina. Se poi qualcuno riesce pure a eccitarsi con dei disegni del genere
buon per lui.
Un fumetto trash e divertente,
insomma, che oltretutto presenta del materiale da utilizzare per i Fumettisti d’Invenzione.
Ciao caro, sono l'autore di Sukkiarella. Non so come ho perso questa recensione in questi anni e sperando non sia troppo tardi ti ringrazio di cuore. Sono felice che a qualcuno il fumetto sia piaciuto!
RispondiEliminaAcc... in cuor mio speravo che DAP fosse un'autrice, non un autore. Oh, beh.
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