Si conclude il primo ciclo di Volt, col sesto numero in anteprima a
Lucca, dove mi è stata confermata la messa in cantiere della seconda stagione –
i dettagli nell’intervista che Stefano Conte mi ha concesso.
In questo numero si tirano le
fila delle situazioni in sospeso e Volt si confronta (letteralmente) con il suo
sogno di diventare fumettista. Non manca ovviamente una certa retorica sulla
determinazione delle proprie aspirazioni e sull’accettazione del fallimento, ma
tutto viene stemperato e reso esilarante dalla via crucis che il povero robottino dovrà intraprendere attraverso
le varie case editrici (ispirate ai segni dello zodiaco) a cui sottoporrà il
suo materiale. La Dark Mother rivela poi un lato nascosto della sua esistenza
molto importante per la trama. Il primo ciclo si conclude insomma in maniera
pienamente soddisfacente ma gettando al contempo le basi per la prossima
stagione, com’è giusto che sia.
Per l’occasione tornano in
appendice Le Cinetiche Mangavventure di
Mangaman!, e non mancano le strisce di vita vissuta delle fumetterie,
secondo me il pezzo forte della testata.
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