domenica 26 novembre 2017

Intervista a Elisabetta Cifone

Kasaobake è una giovane realtà editoriale che si dedica principalmente alla pubblicazione di manga realizzati in Italia, a quanto pare con un certo successo di pubblico. Nel suo catalogo figurano ben quattro volumi di Ale & Cucca oltre a molti altri titoli, autoconclusivi o seriali, che si possono visualizzare qui. Accanto a questo materiale più canonico a Lucca ha fatto capolino anche il pornetto 2.0 Sukkiarella.
Approfitto della presenza di Elisabetta Cifone, autrice di Ale & Cucca, per farle una breve intervista proprio il primo giorno di fiera.

Luca Lorenzon (LL): Vorrei cominciare con una mia curiosità, una cosa che francamente non mi è chiara. Ho visto che esiste del materiale di Ale & Cucca precedente rispetto a quello che è stato effettivamente pubblicato, nel senso che su internet ho visto che ci sono disegni e tavole precedenti che forse pubblicavi su Facebook, e anche nel vostro canale su YouTube dicevi che Ale & Cucca nasce nel 2003. Puoi spiegarmi un po’ questa cronologia, se uno volesse recuperare queste storie vecchie?

Elisabetta Cifone (EC): Ho iniziato a disegnare da bambina, parlando delle mie sorelle: erano delle scenette tra di loro, e da lì a forza di disegnarle è diventato un fumetto. Poi la storia in realtà si è staccata, è andata da un’altra parte, però l’ho lasciata su Facebook come ricordo e perché in origine era apparsa così.

LL: La struttura di Ale & Cucca è un lungo flashback, almeno negli episodi che sono stati pubblicati fino ad oggi. Di solito quando si applica questo tipo di struttura c’è la tensione narrativa verso un evento finale che dovrebbe poi illuminare tutto il resto della storia. La struttura che hai ideato tu risponde più o meno a queste caratteristiche o è un caso se hai deciso di fare così?

EC: No, risponde a un’esigenza narrativa particolare ma non posso dire troppo per non rischiare di fare spoiler!

LL: Ho notato che rispetto alla prima edizione presso un altro editore questa di Kasaobake è una versione un pochino più esplicita, arrivando anche a modificare alcuni disegni. All’epoca della prima edizione hai adottato una censura “preventiva” oppure hai deciso di modificare il fumetto in corso d’opera con questo nuovo editore?

EC: Sì, nella prima versione mi ero un po’ autocensurata e adesso ho potuto ripristinare quella che è la versione “giusta”, così come l’avevo ideata originariamente.

LL: Ale e Cucca, le due protagoniste, sono un po’ agli antipodi: Ale è quella fisicamente più matura ma è anche quella più ingenua, romantica; Cucca invece tecnicamente è ancora una bambina (negli episodi che ho letto finora non ha ancora avuto il ciclo) ma è più sgamata e ha avuto più esperienze coi ragazzi di Ale. Era un tuo progetto sin dall’inizio contrapporre queste due tipologie di personaggio oppure è una cosa che è venuta fuori spontaneamente, senza pianificarlo prima?

EC: No, loro sono sempre state così fin dall’inizio. Inoltre mi piace molto la contrapposizione dei loro caratteri: il fatto che siano amiche anche se sono così diverse.

LL: Anche dal tuo profilo Instagram si nota che sei molto impegnata in giro per le fiere, e accanto ai fumetti avete realizzato anche dei prodotti derivati come portachiavi e poster. Fare fumetti si sta rivelando insomma un lavoro vero e proprio con delle vere opportunità economiche (o forse lo è già)?

EC: Certo che sì, ovviamente i guadagni non sono enormi, ma siamo positivi, perché di anno in anno il mercato si sta aprendo sempre di più a questo settore ancora nascente. Nel nostro piccolo noi autori ed editori diamo il massimo perché questo possa diventare un lavoro vero e proprio in grado di mantenerci tranquillamente.

3 commenti:

  1. Povera Cucca, ancora nessuno le ha regalato una bicicletta? Che storia triste! Però benché più giovane, è più sgamata...

    Lo vedi che fine ha fatto il fumetto? Anche cose come "Sukkiarella" non sono più le sane e robuste barbierate ultrapopolari che ci riempivano le mattinate a scuola media... sono solo citazioni rivolte a noi che andavamo allora a scuola media...

    Intendiamoci, non dico che non sia divertente il quiz atto a individuare il numero di cazzi nelle tavole ("Ahi ahi ahi, signora Longari, m'è caduta sull'uccello!").
    Come si chiama il gioco, "Dov'è Willie"?

    Prodotti di nicchia, per un pubblico di nicchia che ogni anno si riduce perché si restringe la nicchia? Opinioni?

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    1. Comunque l'intervista è bella, e Elisabetta è brava (anche se i manga non mi piacciono).

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  2. I manga non piacciono nemmeno a me, ma Ale & Cucca merita, è una cosa molto particolare. E anche Sukkiarella!

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