Approfitto della presenza di Elisabetta Cifone, autrice di Ale & Cucca, per farle una breve
intervista proprio il primo giorno di fiera.
Luca Lorenzon (LL):
Vorrei cominciare con una mia curiosità, una cosa che francamente non mi è
chiara. Ho visto che esiste del materiale di Ale & Cucca precedente rispetto a quello che è stato
effettivamente pubblicato, nel senso che su internet ho visto che ci sono
disegni e tavole precedenti che forse pubblicavi su Facebook, e anche nel
vostro canale su YouTube
dicevi che Ale & Cucca nasce nel
2003. Puoi spiegarmi un po’ questa cronologia, se uno volesse recuperare queste
storie vecchie?
Elisabetta Cifone
(EC): Ho iniziato a disegnare da bambina, parlando delle mie sorelle: erano
delle scenette tra di loro, e da lì a forza di disegnarle è diventato un
fumetto. Poi la storia in realtà si è staccata, è andata da un’altra parte,
però l’ho lasciata su Facebook come ricordo e perché in origine era apparsa
così.
LL: La struttura
di Ale & Cucca è un lungo
flashback, almeno negli episodi che sono stati pubblicati fino ad oggi. Di
solito quando si applica questo tipo di struttura c’è la tensione narrativa
verso un evento finale che dovrebbe poi illuminare tutto il resto della storia.
La struttura che hai ideato tu risponde più o meno a queste caratteristiche o è
un caso se hai deciso di fare così?
EC: No, risponde a
un’esigenza narrativa particolare ma non posso dire troppo per non rischiare di
fare spoiler!
LL: Ho notato che
rispetto alla prima edizione presso un altro editore questa di Kasaobake è una
versione un pochino più esplicita, arrivando anche a modificare alcuni disegni.
All’epoca della prima edizione hai adottato una censura “preventiva” oppure hai
deciso di modificare il fumetto in corso d’opera con questo nuovo editore?
EC: Sì, nella
prima versione mi ero un po’ autocensurata e adesso ho potuto ripristinare
quella che è la versione “giusta”, così come l’avevo ideata originariamente.
LL: Ale e Cucca,
le due protagoniste, sono un po’ agli antipodi: Ale è quella fisicamente più
matura ma è anche quella più ingenua, romantica; Cucca invece tecnicamente è
ancora una bambina (negli episodi che ho letto finora non ha ancora avuto il
ciclo) ma è più sgamata e ha avuto più esperienze coi ragazzi di Ale. Era un
tuo progetto sin dall’inizio contrapporre queste due tipologie di personaggio
oppure è una cosa che è venuta fuori spontaneamente, senza pianificarlo prima?
EC: No, loro sono
sempre state così fin dall’inizio. Inoltre mi piace molto la contrapposizione
dei loro caratteri: il fatto che siano amiche anche se sono così diverse.
LL: Anche dal tuo
profilo Instagram si nota che sei
molto impegnata in giro per le fiere, e accanto ai fumetti avete realizzato
anche dei prodotti derivati come portachiavi e poster. Fare fumetti si sta
rivelando insomma un lavoro vero e proprio con delle vere opportunità
economiche (o forse lo è già)?
EC: Certo che sì,
ovviamente i guadagni non sono enormi, ma siamo positivi, perché di anno in
anno il mercato si sta aprendo sempre di più a questo settore ancora nascente.
Nel nostro piccolo noi autori ed editori diamo il massimo perché questo possa
diventare un lavoro vero e proprio in grado di mantenerci tranquillamente.
Povera Cucca, ancora nessuno le ha regalato una bicicletta? Che storia triste! Però benché più giovane, è più sgamata...
RispondiEliminaLo vedi che fine ha fatto il fumetto? Anche cose come "Sukkiarella" non sono più le sane e robuste barbierate ultrapopolari che ci riempivano le mattinate a scuola media... sono solo citazioni rivolte a noi che andavamo allora a scuola media...
Intendiamoci, non dico che non sia divertente il quiz atto a individuare il numero di cazzi nelle tavole ("Ahi ahi ahi, signora Longari, m'è caduta sull'uccello!").
Come si chiama il gioco, "Dov'è Willie"?
Prodotti di nicchia, per un pubblico di nicchia che ogni anno si riduce perché si restringe la nicchia? Opinioni?
Comunque l'intervista è bella, e Elisabetta è brava (anche se i manga non mi piacciono).
EliminaI manga non piacciono nemmeno a me, ma Ale & Cucca merita, è una cosa molto particolare. E anche Sukkiarella!
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