Primo volume (forse) di una
versione a fumetti di un’opera meno famosa di Giovannino Guareschi rispetto al
celeberrimo Don Camillo, il Corrierino
delle Famiglie di cui si era già avuta traccia in alcuni volumi della serie
madre – e infatti temevo di ritrovarmi con del materiale non inedito, ma così
non è stato.
Per questa nuova pubblicazione la
ReNoir ha scelto di partire con un formato più lussuoso: un cartonato con una
parte redazionale molto ricca e nomi eccellenti a firmare le introduzioni
(Enrico Beruschi, Giacomo Poretti e la moglie Daniela Cristofori), forse anche
per provare a pescare tra quanti non comprerebbero il prodotto se sapessero che
è una riduzione a fumetti. Il prezzo oltretutto non è nemmeno elevato
considerate queste caratteristiche: 14,90 euro per 96 pagine.
Come per la serie madre, non si
comincia in ordine cronologico ma da un episodio metanarrativo in cui Guareschi
e famiglia incontrano i suoi personaggi. Dopodiché le storie vertono quasi
esclusivamente sulla vita di Guareschi che d’estate deve barcamenarsi tra il lavoro
di caporedattore a Milano e incontri sporadici con la famiglia in villeggiatura
a Garessio.
L’impianto narrativo è diverso da
quello di Don Camillo, qui Guareschi non voleva raccontare delle storie ma fare
dei resoconti delle sue esperienze personali opportunamente esagerate dove
necessario. Il risultato è che i fumetti “scorrono” meno bene rispetto alla
saga principale: spesso si assiste semplicemente a una sfilata di personaggi o
situazioni senza che ci sia alcun nodo da sciogliere ma solo un esile filo
conduttore, eventualmente giustificato dalla gag finale. Certi dialoghi,
sicuramente arguti in un racconto scritto, risultano artificiali in un fumetto.
Ho poi provato una sensazione di disagio nel leggere i molti episodi in cui
Guareschi descrive la moglie Ennia/Margherita come una minus habens.
Per i disegni, tutti a opera di Adriano
Fruch (talvolta “colorato” in grigio da Francesco Bisaro o Francesca Carotenuto),
si è optato per uno stile umoristico pur senza eccedere nel caricaturale. Lo
stacco con la copertina realistica di Werner Maresta è netto. Anche questo è
stato fatto evidentemente per distinguere il Corrierino delle Famiglie da Don
Camillo a Fumetti, ma alcuni sfondi interamente bianchi fanno pensare più
alla necessità di licenziare per tempo il volume piuttosto che a una scelta
stilistica meditata.
I redazionali, come dicevo, sono
molto corposi: oltre a una dichiarazione d’intenti che introduce il volume, a
ogni storia a fumetti viene fatto seguire un ricordo di Alberto Guareschi
corredato da fotografie, per un totale di due pagine, il che corrobora l’idea
di una pubblicazione indirizzata più che altro agli appassionati di Giovannino
Guareschi.
In definitiva, per me l’appeal di questo spin-off non è certo lo
stesso di Don Camillo a Fumetti; se
la periodicità dovesse essere più rilassata rispetto a quella della serie madre
(che già di suo è un semestrale, almeno nominalmente) non escludo comunque di
seguirlo, anche perché la confezione è molto buona.
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