Dopo essere stato annunciato ancora
tempo fa (così almeno ricordo) è finalmente uscito il nuovo lavoro di Tuono
Pettinato. La storia è quella di un gatto d’appartamento di una famiglia
borghese, che rimane folgorato dalla lettura di classici della letteratura e
decide di seguire a modo suo le orme del “padre” umano che è un cartografo: si lancia
all’avventura seguendo quella che immagina essere la sua vera natura, per sommo
dispiacere del “fratello” umano che gli strappa almeno l’impegno di portarsi
dietro una giacchetta per ripararsi dal freddo.
Tra le citazioni più svariate,
letterarie come cinematografiche come musicali, l’odissea felina si rivela
assai impegnativa e costellata di incontri spesso spiacevoli con una realtà
inimmaginabile per il gattino domestico. Tuono Pettinato mette in scena un
campionario vastissimo di gatti diversi, il cui nome spesso rivela personalità
e carattere, eppure sempre riconoscibili come gatti nonostante fattezze anche
molto diverse. Verso la fine della storia la sua famiglia adottiva decide di
ricorrere a un “pet detective” per ritrovarlo e finalmente fa capolino un bel
po’ di umorismo all’interno di una saga non esattamente luminosa, essendo anche
una disquisizione filosofica sul conflitto tra natura e cultura e occasionalmente
una testimonianza della crudeltà dell’uomo verso gli animali e degli animali
stessi verso i loro simili. Nonostante l’aspetto “innocente” Chatwin non è insomma un’opera adatta ai
lettori più piccoli. Sono comunque molto gustosi i vari annunci di scomparsa disseminati
per il volume.
Lo stile di Tuono Pettinato è
meno “carino” del solito, con qualche spigolosità accentuata, meno modulazione
del tratto e sul finale colori assai accesi, quasi violenti. La sua classe
comunque c’è tutta, soprattutto nella far recitare i suoi personaggi usando
pochissimi tratti. E anche la composizione delle tavole è molto ben meditata e
funzionale.
Di solito ci si lamenta delle
storie che rimangono in sospeso non concludendosi pienamente, stavolta mi è
dispiaciuto per un finale che è definitivo mentre io avrei voluto sapere come si
sarebbe potuta evolvere la storia.
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