Angel Alberto Fernandez non è solo un disegnatore di fumetti ma è uno di quei professionisti che hanno istituito uno studio, una vera e propria “bottega” in cui si sono formati altri fumettisti spesso diventati celebri a loro volta. Un po’ come facevano i fratelli Villagran o in Italia Leone Cimpellin e Romano Felmang/Felice Magiarano, solo all’ennesima potenza vista la quantità di collaboratori che ha avuto.
Quando gli venne affidato Precinto 56 aveva già vent’anni di
professione alle spalle e quindi un ampio carnet di collaboratori o aspiranti
tali da cui poter attingere per rispettare le scadenze o velocizzare il lavoro
mentre si dedicava in contemporanea a Dennis
Martin, Calico Jack, Bull Rockett e alle altre serie che
firmava o avrebbe firmato a breve per Record e Columba. D’altra parte
l’evoluzione dello stile di disegno di Larry
Mannino è un segnale delle varie “mani” che vi si sono avvicendate, anche
se è un’impresa improba cercare di cogliere i dettagli che rivelino un
collaboratore piuttosto che un altro, anche perché inevitabilmente gli stessi
assistenti hanno poi avuti evoluzioni diverse o preferivano giustamente uniformarsi
allo stile del Maestro, pur se le tavole di Larry
Mannino dimostrano di quanta libertà disponessero. L’identità dei vari
assistenti si può quindi desumere principalmente dai contatti avuti con loro e
con lo stesso Fernandez,
ma in alcuni casi ci vengono in soccorso alcune firme, talvolta artatamente
nascoste nelle vignette.
Naturalmente la consorte di
Fernandez Mercedes Cecilia “Ceci” Fau fu una delle prime collaboratrici (e
quindi anche Laura Greli, pseudonimo che usava occasionalmente ma solo su Dennis Martin). Da un’intervista di Luca
Raffaelli su Nuvolette risulta che
Alfredo Alejandro Falugi fu assistente di Fernandez su Precinto 56 sin dall’inizio, e sono accertate anche le
collaborazioni di due disegnatori che maggiormente ripresero lo stile del
Maestro tanto da sostituirlo occasionalmente: José Massaroli e Diego Navarro
(ovviamente quello “vero”, non lo pseudonimo che usava ogni tanto Ray Collins).
Nelle firme “nascoste” di cui
parlavo prima si possono poi cogliere i passaggi di Ruben Marchionne e di
Silvestre Szilagyi (che si firmava “Frank”), mentre alcuni visi squadrati e
delle tavole molto pulite rimandano a Eduardo Savid, quindi per estensione
all’Estudio Atalaya sempre facente capo a Fernandez. E ovviamente anche in
alcune di quelle tavole è intervenuto Anibal Rodriguez Uzal, un disegnatore
poco conosciuto che ha attraversato un po’ tutta la storia del fumetto
argentino moderno ma in maniera sotterranea, quasi esclusivamente in
collaborazione con altri disegnatori (da Vogt a Mandrafina a Meglia) senza
firmare in proprio quasi mai.
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