Preso principalmente per
solidarietà verso Shockdom
(che dubito abbia bisogno di sostegno vista la mole di materiale che riesce a mandare anche in edicola
e il successo che evidentemente alcuni suoi prodotti hanno).
QVANDO C’ERA LVI è ovviamente una satira del fascismo vecchio e
nuovo, in cui un terzetto di sempliciotti di Casa Pound resuscita il duce con
la complicità di un mad doctor
nazista. Il corpo scelto per la clonazione non è però esattamente rispondente alle
loro aspettative, come scopriranno nel colpo di scena finale – che ovviamente
non rivelo ma che tanto è evidente sin dall’annuncio del prossimo episodio.
Siccome nelle intenzioni la serie
dovrà svilupparsi in 4 albi, è stata prioritaria la necessità di imbastire una
trama e costruirci attorno delle situazioni collegate. In questa maniera, pur
se abbondano le invettive e le stoccate, la satira vera e propria rimane un po’
sullo sfondo e paradossalmente credo che anche un lettore di destra possa
apprezzare il fumetto vista la rappresentazione cartoonesca (quasi affettuosa) dei
protagonisti e i riferimenti puntuali alla sua ideologia.
QVANDO C’ERA LVI è comunque una storia simpatica e confezionata
professionalmente (si veda la buona gestione dei tempi comici ad esempio nella
sequenza del crowdfunding), anche a livello di disegno, ma per me il piatto
forte sono state le varie appendici con finte vignette d’epoca, le sorprese
degli ovetti Kinder a tema, la traduzione autarchica dei termini inglesi
moderni, ecc. Svincolati dalla continuity
e liberi di sfogarsi estemporaneamente, lì gli autori fanno veramente
ridere di gusto.
In definitiva, pur non essendo il
piatto forte geniale né originalissimo (mi ha ricordato tra gli altri Primo e Capitan Italia, anche se in effetti i punti di contatto sono pochi),
rimane un prodotto godibile. Il Piccolo
Führer che viene pubblicizzato all’interno sembra promettere bene!
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