Preso solo per i disegni di
Eduardo Risso (addirittura superiori alle aspettative), Notte Oscura si è rivelato anche una lettura piacevole.
Nonostante il sottotitolo non
sono di scena i supereroi, se non come visioni fantasmatiche, ma il fumetto è
la storia della vita dello sceneggiatore Paul Dini con particolare riguardo
all’episodio della violentissima aggressione a scopo di rapina che subì nel
1993.
Per stessa ammissione di Dini, la
trattazione dell’argomento ha un forte aspetto terapeutico e la scelta stilistica
di rivolgersi direttamente al lettore mentre mette in sequenza gli episodi
salienti della vicenda lascerebbe intendere che in origine il progetto fosse
stato pensato per il cinema o la televisione (ma forse è solo un’impressione
dettata dal fatto che Paul Dini ha lavorato per l’animazione televisiva e ha
riproposto un approccio simile).
Nonostante Notte Oscura sia un lungo flusso di coscienza con quelle derive
positiviste che tanto piacciono agli statunitensi, la lettura non è né pesante
né didascalica (non troppo, almeno) e il mestiere dello sceneggiatore emerge
non tanto, o non solo, dai contrappunti da coro greco delle sue visioni nerd
quanto dallo stile frizzante da cui affiora un certo umorismo.
Ho trovato molto interessante il
fatto che l’aggressione venga interpretata da Dini come una sorta di punto di
arrivo della sua vita da eterno bambinone, alla deriva tra hobby infantili,
relazioni sentimentali illusorie (e venefiche) e un lavoro stupendo ma
autoreferenziale.
Si potrebbe poi vedere in
controluce qualche critica al feroce sistema classista delle scuole americane,
banco di prova per una prima scrematura tra vincenti e nerd, e
all’efficientismo capitalista che pretende di continuare a produrre anche in
condizioni di forte disagio, ma non mi spingo così lontano con l’esegesi – tanto
più che lo stesso Paul Dini dà le due cose come scontate e naturali, incolpando
in entrambi i casi se stesso per la sua condotta.
C’è forse un certo calo di ritmo
nel finale (e la spinta a tornare ad affrontare la vita e il lavoro viene data
a Dini da una situazione talmente scontata e buonista da essere probabilmente
autentica), ma Notte Oscura offre
anche uno sguardo dal di dentro al lavoro degli sceneggiatori televisivi della
Warner Bros., che sicuramente affascinerà gli appassionati.
La parte grafica è stupenda:
Risso si è anche colorato da solo (e molte pagine sembrano veramente
acquerellate, non solo frutto di computer grafica) e ha tirato fuori dal
cilindro delle soluzioni estetiche non solo belle ma anche funzionali. Dato lo
stile narrativo della storia è stato inevitabile che si inventasse qualcosa per
mantenere viva l’attenzione del lettore, e c’è riuscito alla perfezione: vedi
ad esempio la tavola doppia alle pagine 64-65 e la varietà di stili e tecniche
a cui ha fatto ricorso.
Un bel modo di concludere questo
2016 fumettistico.
Eh, si. Questo è da prendere. Ho visto le tavole di Risso e in effetti sono proprio un bel guardare. Bella anche la colorazione.
RispondiEliminaE in realtà ho molte aspettative anche sulla storia, visto che a me Dini piace parecchio.
Merita, merita.
EliminaIl feroce sistema classista delle scuole americane, banco di prova per una prima scrematura tra vincenti e nerd, in realtà è strutturato per dividere coloro che possono nutrire l'efficientismo capitalista- conditio sine qua non per continuare a produrre anche in condizioni di forte disagio - da coloro che nutriranno di idee le Big Guns, le indies e tutta quella roba che passa x Pixar, Disney e limitrofi.
RispondiEliminaDarwin da qualche parte sta ridacchiando. O forse no. Nel nostro, che è il migliore dei mondi possibili,. la giraffa dal collo corto non raggiunge il frutto tra i rami in cima e si siede a scrivere e disegnare la storia di Modigliani che si alza un giorno ed è una giraffa, ma nessuno pare notarlo ed esce nel crepuscolo a ridacchiare con il suo amico Franz Kafka.
Buona Natale, Graziano!
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