Ormai non degno più di uno
sguardo le proposte bonellidi della Cosmo (salvo rarissime eccezioni)
ma la settimana scorsa in edicola una bella copertina ha attirato la mia
attenzione. Anche i disegni, o meglio i dipinti, sembravano ottimi e mi è
venuta la tentazione di prendere Gli
Sterminatori. Visto che la quarta di copertina di quella copia era
devastata ho dovuto cercarlo altrove e alla fine l’ho trovato l’altro giorno in
fumetteria dove ho scoperto che era uscito già un anno fa.
Il comparto grafico affidato a
Scott Hampton è in effetti ottimo, i testi sono una minchiata colossale. David
Brin (che prima ha scritto il romanzo da cui è tratta questa versione a
fumetti) ipotizza che nel corso della Seconda Guerra Mondiale i nazisti siano
riusciti a rovesciare le sorti del conflitto con l’aiuto degli dèi norreni!
Ad aiutare gli americani c’è invece
Loki, in una rotazione di 180° dell’iconografia dei fumetti Marvel, ma anche
lui ha i suoi scopi segreti, ovvero ripristinare l’Yggdrasil con cui si
ritirerà dal mondo per dominare le sue macerie dopo che il lavoro combinato
degli dèi di altri pantheon avrà esaurito le risorse del pianeta, a partire dal
petrolio. In mezzo c’è un giovane eroe che prima si muove con un
costume-armatura alla Iron Man e poi
guida il corrispettivo di un robottone giapponese!
Insomma, a ricordarci che questo
fumetto vorrebbe essere drammatico e non umoristico sono solo gli splendidi
disegni iperrealisti di Hampton. Quelli, e il tremendo stile di scrittura
basato quasi esclusivamente su didascalie, ossessive e pretenziose e neppure
troppo leggibili quando sono scritte con caratteri bianchi su sfondo scuro. In
più di un punto si ha l’impressione che Gli
Sterminatori sia un racconto illustrato più che un fumetto. Forse è meglio
così, visto che nei pochi dialoghi non mancano pietose spacconate.
Posso capire che il passaggio
dalla carta scritta a quella disegnata non sia indolore (tanto più se a
compiere il passaggio è lo stesso autore originale, che avrà voluto mettere di
peso brani del suo romanzo nell’illusione di mantenerne l’integrità), così come
posso anche immaginare che questo primo ciclo sia solo una ricognizione
preliminare di un universo che nelle intenzioni è molto più strutturato e meno
ridicolo (si avanzano ipotesi sulla vera natura degli “dèi” che non è stata
ancora rivelata), ma da quello che ho letto Gli
Sterminatori è veramente stupido e velleitario.
Meglio prenderla sul ridere e
gustarsi gli splendidi disegni di Scott Hampton (anche se le molte tavole
doppie non sono godibilissime nel formato 16x21), anche perché i 6,90€ che
costa, pur non essendo tanti in assoluto, sono comunque troppi per una
minchiata del genere.
Questo albo non l'ho preso ma devo dire che anche io, tranne qualche eccezione, sto abbandonando i bonellidi Cosmo, oltre al sacrificio sui formati mi sembra che stia diventando molto allegra anche la gestione prezzi... speriamo la situazione si assesti almeno per continuare a recuperare qualche vecchio fumetto italiano (Coliandro, i maestri e cose del genere). Vedremo...
RispondiEliminaLa Cosmo può essere un buon ponte per quei lettori giovani che hanno sempre sentito parlare di Toppi o di fumetto franco-belga ma non hanno avuto i mezzi per procurarseli. Poi, però, si dovrebbe passare ai volumi "veri".
EliminaScott - ma anche il fratello Bo - ha il talento di un pittore prestato al fumetto. Non proprio la mia tazza di tea - ricordo uno Hampton sul vecchio Horror della Comic Art che traduce un racconto di Clive Barker - ma ammetto che abbia un suo fascino algido. Ti confido sicuro che non aprirai bocca che Dave - dopo i suoi Life Eaters x la Wildstorm - ha realizzato che poteva fare breccia nel terzo mercato fumettistico planetario se fosse riuscito a pubblicare qualcosa direttamente in italiano e da tempo cerca di convincere i Cosmonauti a pubblicare una storia in cui un vampiro chiamato Dragonfang Pete Leg Pete Battlecamp affronta gli alieni birichini
RispondiEliminascesi sul pianeta dopo aver dedotto le ns coordinate dai continui messaggi che inviamo nel blu dipinto di blu dal secolo scorso. E' convinto che non sia tanto saggio invitare gente di cui non sappiamo nulla. I suoi asgardiani nazi oriented - deve aver preso l'idea da un paio di storie degli Invaders di Roy Thomas e Frank Robbins - sono probabilmente alieni birichini. Loki avrà scelto di parteggiare x i buoni perchè opportunista e contava come ricompensa in un buen retiro negli Hamptons.
Scott? Bo!
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