Veramente molto buono questo
secondo episodio del rilancio di Ric
Roland. Stavolta Zidrou si affida a un canovaccio e a uno stile di
scrittura più classici, evitando le sconvolgenti derive iconoclaste del primo numero.
Con un braccio ingessato dopo lo
scontro con il criminale noto come “Nictalope”, Ric si trova coinvolto fortuitamente
in un’altra indagine che riguarda una misteriosa donna che uccide baciando
sulla bocca i malcapitati che seduce, il tutto sempre in bella vista al Jardin
du Luxembourg.
L’elemento investigativo è
abbastanza intuibile in quanto circoscritto a pochi personaggi, ma Zidrou è
stato bravo a introdurre qualche falsa pista coadiuvato dal disegnatore Simon
Van Liemt, che qui ho apprezzato decisamente di più che nel primo episodio.
È stato impossibile non farsi
suggestionare dall’atmosfera della Parigi di fine ’68 e dai turbamenti che la
sconvolgevano, perfettamente evocati dalla sceneggiatura (che straborda di note
a piè di vignetta), e stavolta non sono mancati elementi ironici o addirittura
scene umoristiche – quella della dedica dell’artista Mort Pullman è esilarante!
Ciononostante, rimane sempre in
sottofondo un certo cinismo, un po’ di inquieto revisionismo che ci ricorda che
anche nel mondo apparentemente ingenuo di Ric Roland c’è qualcosa di marcio.
Stavolta il processo di “ultimizzazione” riguarda principalmente il direttore
di La Rafale, il giornale per cui
lavora il protagonista.
Nessun commento:
Posta un commento