Il penultimo paragrafo della mia recensione della terza uscita di Alix
voleva dire implicitamente che non avrei continuato a recensirne altri: tanto
la qualità è altissima e non avrebbe avuto senso sdilinquirsi oltre. Ma con Le Legioni Perdute devo tornare sulla
mia decisione perché mi sembra che sia finora il migliore tra quelli
pubblicati, e la storia risale al 1965, quindi tra quelli visti finora è addirittura
il più vecchio.
Non starò qui a cercare segnali
di modernità in un fumetto che non lo vuole essere e che anzi ha nel suo status
di classico (giustamente riconosciuto) uno dei suoi punti di forza. Rimane però
un incredibile piacere vedere come Jacques Martin sapesse imbastire dei
soggetti originali in un contesto già abusatissimo e come soprattutto riuscisse
a intrecciare le sue trame con precisione e rigore, introducendo gli elementi
giusti al momento giusto e non lasciando (almeno a quanto visto finora) nulla
al caso. Nonostante i cinquant’anni di età la lettura di Le Legioni Perdute è stata un’esperienza coinvolgente e
appassionante, con non poche sorprese e notevoli cliffhanger.
Non mi ci soffermo troppo:
stavolta il proverbiale complotto viene ordito da Pompeo che vuole eliminare Cesare
facendo riunire le tribù galliche e germaniche grazie a una reliquia che darà
un incredibile carisma a chi la brandirà.
Da segnalare inoltre che persino
il disegno è migliore di quello dei tre episodi precedentemente pubblicati da
Mondadori che però furono realizzati in anni successivi! Forse qui Martin aveva
qualche collaboratore diverso, sta di fatto che le figure umane sono molto più
proporzionate e dinamiche (nessun “testone”, insomma) mentre gli sfondi, le
architetture e gli animali sono impeccabili come sempre.
Anche la colorazione mi è parsa
migliore, meno aggressiva di quella dei tre numeri scorsi, ma qui magari la
causa è solo l’utilizzo di impianti di stampa che si sono conservati in maniera
diversa.
Archiviato il fumetto in sé tra i
gioielli della Nona (o Decima, o quello che è) Arte, la confezione e l’edizione
con cui è presentato sono degne? Io propendo decisamente per il sì, visto il
rapporto qualità-quantità-prezzo e considerato che stavolta non c’è nessun
fraintendimento Enok-Enak o Alex-Alix come nei precedenti volumi. A pagina 22 c’è
una didascalia che avrebbe dovuto essere una nuvoletta di dialogo, ma l’errore
lo aveva compiuto Martin a suo tempo.
Al massimo è un peccato veniale
che i rimandi alla continuity, qui
abbastanza consistenti (il centurione Galva che riappare dopo una o più
avventure citate nei dialoghi, il cugino Vanik che sicuramente sarà comparso in
precedenza) siano stati eliminati e che quindi manchi qualche tassello all’affresco
complessivo della saga. Ma è una cosa a cui verrà posto rimedio nel giro di
poche settimane data la tabella di marcia della serie.
concordo davvero un bel fumetto :)
RispondiEliminaGrazie del commento, ti seguo sempre sul tuo blog dove posti con eccessiva parsimonia!
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