Tre linee temporali si alternano e si intersecano in questa nuova uscita
Cosmo Color, ennesimo numero 1 a cui non seguiranno altri volumi trattandosi di
one shot.
Nel 1901 Louis Paugham assapora la tanto sospirata vendetta, nel 1864
partecipa alla Guerra di Secessione dalla parte dei Confederati e da metà anni ’50
dell’800 al 1863 avviene la sua formazione sotto la tutela di un eccentrico
intellettuale francese che ha assistito alla morte dei suoi genitori per mano
di schiavi ribelli. Niente L’Anno scorso
a Marienbad, comunque: verso i due terzi del volume la struttura temporale
diventerà lineare.
La “deadline” del titolo è la linea tracciata sul suolo (o delimitata da
uno steccato) che separa i carcerieri Sudisti dai prigionieri Nordisti, tra cui
ne spicca uno di colore che determinerà il destino di Louis.
Deadline è un western sui generis, che trae le sue origini non tanto dalla mitologia
della frontiera quanto da certi romanzi-fiume anglosassoni e dal Bildungsroman tedesco, pur se non manca
(o almeno a me è sembrato di coglierla) quella predestinazione fatalista tanto
cara a certi scrittori russi. Anche i disegni seguono una estetica tutta loro,
e il bravissimo Christian Rossi che pure si era fatto cantore del genere in
maniera eccellente (Jim Cutlass, I Pionieri, ecc.) qui adotta uno stile
più sintetico, levigato, talvolta quasi astratto, in cui il colore ha un ruolo
fondamentale.
La storia è senz'altro originale e coinvolgente, ma forse le ambizioni letterarie
dello sceneggiatore Laurent-Frédéric Bollée finiscono per diventare ingombranti:
in alcune situazioni la retorica appesantisce il racconto e fa sorridere il
lettore disincantato. Inoltre non sono così sicuro che negli anni '60 del
diciannovesimo secolo dei rozzi soldati conoscessero l'elettricità e Buddha (e
forse financo nemmeno i budini) ma l’esigenza di imbastire dei dialoghi d’effetto
ha avuto ragione di ogni considerazione realistica.
Nel complesso sono stati 5,40€ spesi molto bene, tanto più che le 80 tavole
del fumetto sono integrate da oltre una dozzina di altre pagine di sketch quasi
tutti a colori; comunque ricorderò principalmente Deadline per gli splendidi disegni più che per i comunque ispirati
testi.