In pieno spirito brancalonico le ispirazioni spaziano tra alto e basso, popolare e colto, improvvisato e filologicamente corretto. Così si attinge e si cita da Dante, Collodi, Calvino, Apuleio come da Adriano Celentano, One Piece, Gigi Proietti e il Fantabosco. Nessun pregiudizio, anche perché come ci insegna questo manuale la serie televisiva Fantaghirò aveva origini letterarie nobili (o quasi) al pari del sarchiapone reso celebre da Walter Chiari. E anche i calembour offrono il destro per l’ideazione di mostri originali e interessanti: un gigante bibliotecario con un occhio solo è un Enciclope, una statua semovente creata con l’oricalcol invece dell’oricalco diventa uno Sbronzo di Riace.
Abbondanza e varietà sono insomma i punti di forza di questo tomo, con punte di genialità come l’Orca l’Oca e la sua tana, cioè un tabellone per il gioco dell’oca! Poi magari certe voci possono non entusiasmare (a me il Burinoceronte è sembrato un po’ forzato) ma comunque anche i mostri meno convincenti presentano almeno uno spunto originale a ogni paragrafo.
Vengono inoltre introdotte alcune sottotrame, così come l’Atlante del Regno accennava al passato Arcaio (non arcaico: Arcaio) del Sinistro Stivale: l’esploratrice Agnese Pollo rispunterà in futuri supplementi? E il misterioso Gran Teatro sarà come sembra la miccia per una nuova campagna?
Come intuibile anche dall’indice ragionato compilato per Grado di Sfida, questo manuale è stato probabilmente pensato anche per essere fruito da chi, pur non conoscendo Brancalonia, gioca alla Quinta Edizione del «gioco-di-ruolo-più-famoso-del-mondo-che-se-lo-nomini-esplicitamente-vai-nelle-rogne». Infatti le campagne e i “lavoretti” di Brancalonia sono pensati per essere low-fantasy con personaggi che arrivano al massimo al 6° livello e qui ci sono degli avversari decisamente fuori scala. I manuali dei mostri, si sa, sono tra i supplementi che vendono di più e il Bestiario DOC può fornire un sacco di mostri, o anche solo spunti e ambientazioni, per chi volesse concedersi qualche partita dal tono più leggero o barocco.
Un altro indizio di questa legittima aspirazione a raggiungere un pubblico ancora più vasto di quello che Brancalonia già ha sono le note di conversione nel capitolo introduttivo. Mi immagino però il povero giocatore di Forgotten Realms che trova dei petecchioni nel tesoro o nelle tasche altrui e pensa che siano monete di rame (come qui erroneamente riportato) invece che ben più preziose monete di electrum come da manuale base. Eh, già: non mancano errorini e refusi, ma su ben 256 pagine è una cosa fisiologica. E anche se la mappa della Cittadella Ghiacciata del Serpegatto Glaciale ha alcuni numeri sballati rispetto alla legenda, si intuisce lo stesso a cosa fanno riferimento, dai.
Un volume consigliatissimo non foss’altro perché costa solo 6 euro in più (45 contro 39) rispetto agli altri manuali nuovi di Brancalonia che di pagine ne hanno un centinaio di meno.