mercoledì 2 aprile 2025

Fumettisti d'invenzione! - 196

Mi permetto di integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti d’invenzione” e simili.

In grassetto le categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo originale.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie

FUMETTI BIOGRAFICI (pag. 63)

THE STRANGE DEATH OF ALEX RAYMOND (LA STRANA MORTE DI ALEX RAYMOND)

(Canada 2008, in Glamourpuss, © Sim, inchiesta surreale)

Dave Sim [David Victor Sim] (col supporto di Carson Grubaugh ai disegni)

Una «storia metafisica del fotorealismo a fumetti» tuttora in corso; un’opera particolare e di difficile classificazione, ma molto affascinante per gli appassionati di fumetto.

Nella fumetteria Local Heroes si materializzano i vari comic book che costituiscono l’opera: partendo dall’incidente che nel 1956 costò la vita ad Alex Raymond l’anfitrione Dave Sim ricostruisce la storia del fumetto delle strisce sindacate (e non solo), alternando considerazioni illuminanti sulle tecniche e sullo “star system” del settore al tentativo di collegare avvenimenti e persone molto distanti sulla base di strane coincidenze.

Forse un’inchiesta velleitaria e scombussolata (ammesso che Sim creda davvero in quello che scrive) ma disegnata con grande maestria ed encomiabile per la grandissima cura documentaria profusa.


[TELEVISIONE] CARTOONIST COME COPROTAGONISTA OCCASIONALE (pag. 119)

MIDSOMER MURDERS (L’Ispettore Barnaby, La7)

(Gran Bretagna 1997, in corso, 24 stagioni, 140 episodi)

Poliziesco, ITV, creato da Anthony John Horowitz e Douglas Watkinson, con John [Vivian Drummond] Nettles, Neil Dudgeon

Versione televisiva di una fortunata serie di romanzi di Caroline Graham. L’ispettore Tom Barnaby indaga sui vari casi che riguardano la contea immaginaria del Midsomer. La serie, strutturata in stagioni da 4 a 8 episodi, ha incontrato un duraturo successo e nel corso della sua quasi trentennale messa in onda ha visto l’avvicendamento di molti personaggi tra cui lo stesso protagonista, sostituito dal cugino John.

Episodio Drawing Dead (2019)

Scritto da Jeff Povey

L’ispettore Barnaby viene chiamato a indagare sul furto e la successiva distruzione della tiratura di un fumetto autoprodotto, proprio mentre si sta svolgendo la locale fiera di fumetti FranCon. Il comic book in questione è True Identity, realizzato da un autore misterioso che si firma Aequitas e ne produce artigianalmente solo 50 copie all’anno che per questo raggiungono cifre altissime tra i collezionisti.

Dopo il furto e l’arsione dei fumetti avvengono due omicidi: l’ex modella Francesca Lounds ridotta in coma dopo un assalto di due anni prima viene soffocata con una copia dell’ultimo True Identity proprio mentre stava dando segni di ripresa, e lo stesso Aequitas viene assassinato. Tra i sospettati c’è anche il fumettista Darwin Chipping che alla FranCon farà la sua rentrée nel settore presentando un nuovo personaggio.

Alla base dei delitti c’è un’intricata matassa di antichi odi, tresche sentimentali e la corsa per la carica di sceriffo locale. E John Barnaby scopre che il suo assistente Winter è un cosplayer.

Pseudofumetti: l’autoproduzione True Identity solitamente prende in giro bonariamente i paesani di Carver Valley ma nell’ultimo numero muove delle accuse mirate anche se piuttosto nebulose, che serviranno a impostare le indagini di Barnaby. Fear Zone è un altro albo a fumetti che sembra avere una buona diffusione. Il nuovo personaggio di Chipping è Forbidden, una specie di supereroina top model dedita al vizio ispirata a Francesca Lounds. Anche Jerome, figlio adottivo di John Barnaby, è un fumettista dilettante e realizza una storia di supereroi che è una metafora del rapporto col padre.

Alla fine dell’episodio Chipping dichiara a Barnaby e Winter di poter ispirarsi a loro per un fumetto con protagonisti dei poliziotti supereroi.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie

CITAZIONI, CARICATURE, CAMEI (pag. 61)

FOXTROT

(Stati Uniti 1988, © Amend/FoxTrot Labs, LLC, strisca umoristica)

Bill Amend [William J. C. Amend III]

Le vicende quotidiane di una famiglia statunitense con qualche deriva nerd, composta da mamma Andy, papà Roger e i loro tre figli tra l’infanzia e l’adolescenza.

In più di un’occasione Amend ha lanciato qualche frecciatina al collega Stephan Pastis di Pearls Before Swine, talvolta ritraendolo direttamente.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie

METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)

TRISTANO

(Italia 1972, in Horror, © ?, umorismo)

Marzio Lucchesi

«Pagina d’antifumetto» in cui l’autore gioca con le convenzioni del fumetto tramite un personaggio autocosciente.

domenica 30 marzo 2025

Ritorno su Aldebaran - Integrale

Nuovo tassello della saga ormai trentennale, ben lungi comunque dall’essere conclusa: infatti dopo questo ciclo in Francia ne sono usciti altri due di un paio di episodi l’uno. Già questo si discosta dalle precedenti pentalogie dalle canoniche 46 tavole a volume: il computo delle pagine a fumetti sale a 60 ma Ritorno su Aldebaran è “solo” una trilogia.

Kim Keller è ormai un’eroina, praticamente una star, e si è attirata anche l’antipatia di frange estremiste che non vedono di buon occhio i contatti con gli evoluti ma apparentemente spocchiosi alieni Tsalteriani con cui fa da tramite (ha pure avuto una figlia da uno di loro). E infatti durante un incontro pubblico subisce un attentato; quasi nessun danno per lei, ma la piccola Lynn dovrà essere condotta sul pianeta degli Tsalteriani per le cure che si preannunciano lunghe. Leo coglie così l’opportunità di riallacciarsi allo spin-off Sopravvissuti: è stata Manon a sventare l’attacco e quindi a venire assunta come guardia del corpo di Kim in vista della sua nuova avventura. Verificatesi le condizioni ottimali, si è infatti organizzata una spedizione congiunta verso il pianeta che si trova oltre una porta quantica situata all’interno di un misterioso cubo dall’origine sconosciuta, probabilmente già apparso in qualche altro episodio ma di cui non ho memoria. Visto che la tecnologia evoluta laggiù non funziona, il ragazzo di Manon (anche lui ripescato da Sopravvissuti da cui ha tratto un romanzo) farà da testimone e cronista.

Ma i guai si accavallano: date le intemperanze degli estremisti terrestri (o meglio aldebariani) gli Tsalteriani decidono di abbandonare la missione, la situazione politica precipita e un terrorista fa esplodere il cubo che contiene la porta dimensionale imprigionando quindi Kim e la sua squadra (cui si è aggiunto il nuovo compagno e sua figlia) su quel pianeta primitivo, da cui tra l’altro era giunto un visitatore umano poco tempo prima – la drammatica storia di questo vagabondo tra i mondi e della sua famiglia offrirà un ulteriore sbocco narrativo. Tutto si risolverà per il meglio, forse in maniera sin troppo liscia e con una trovata che, sebbene anticipata sin dal primo episodio, sa un po’ di deus ex machina. La vicenda si dipana su diversi fronti e a volerle proprio trovare si affaccerebbero delle piccole incongruenze (Kim chiede se la porta dimensionale è «ancora» chiusa nonostante in quel frangente non sapesse della chiusura, il nativo con cui interagiscono gli aldebariani viene chiamato anche dagli altri nativi con il nome che gli hanno affibbiato i nuovi arrivati, ecc.).

Poco importa: come da prassi quello che affascina nei fumetti di Leo sono le dinamiche dei rapporti tra i vari personaggi, il sense of wonder delle sue trovate (in primis la fauna aliena) e le affascinanti figure femminili che popolano il suo universo. C’è ovviamente anche il piacere di riannodare i fili con le storie passate e vedere come si sono evoluti i vari personaggi e le loro relazioni, anche se ammetto che non ricordavo affatto che Kim avesse una sorella né ho capito da dove spunta l’attentatore che da quanto viene detto era un personaggio già incrociato da lei. Dal punto di vista del world-building (si dice così?) Ritorno su Aldebaran offre poi un quadro molto articolato spiegando praticamente tutto il retroscena alla base della nascita di questo universo. E getta i semi per ulteriori sviluppi, principalmente l’eventualità di vedere in futuro una Lynn adulta.

I disegni sono sempre del livello a cui ci ha abituati Leo, pur se qualche edificio trasmette la sgradevole sensazione di freddezza del digitale con cui probabilmente è stato realizzato. Per i colori Leo è stato supportato da Florence Spiteri e purtroppo anche qui il computer ha fatto i suoi bravi danni.

La quarantina di euro a cui viene venduto Ritorno su Aldebaran non sono certo un prezzo vantaggioso, per quanto sia un cartonato su carta patinata stampato benissimo. Il punto è che per una cifra del genere avrei preteso una maggiore cura nella traduzione (la mantrisse viene citata come mantrice, mantriz, mantrisse e persino col plurale mantrissi nei risvolti) ma tutto sommato sono felice di dare il mio contributo alla causa del fumetto di fiction narrativa disegnato bene nella sua guerra, destinata comunque a perdere, contro graphic journalism, graphic novel e compagnia cantante.

venerdì 28 marzo 2025

Forse nemmeno esiste

Ma no, certo che esiste. Però è veramente strano che con tutto quello che viene ristampato di Pratt non sia mai uscito un volume con George e Arabella, le cui uniche tracce si trovano nel saggio-intervista All’ombra di Corto di Dominique Petitfaux. O forse è stato ristampato da qualche parte e sono io a non saperlo?

lunedì 24 marzo 2025

Ricevo e diffondo

 

LUCCA COLLEZIONANDO 2025 CONQUISTA IL PUBBLICO:
SI CHIUDE UN'EDIZIONE DA RECORD PER IL FESTIVAL DEL FUMETTO VINTAGE-POP

 CONSEGNATI I PREMI DI COLLEZIONANDO:
  A LAURA SCARPA, LELE VIANELLO E DANY ORIZIO

PERA TOONS INSIGNITO DEL PREMIO OMINO BUFO, DEDICATO AD ALFREDO CASTELLI, ALLA PRIMA EDIZIONE.
GRANDE SUCCESSO PER GLI INCONTRI DELLA PRESS FACTORY

Lucca, 23 marzo 2025 – Per due giorni il Polo Fiere di Lucca si è animato di tutte le sfumature della cultura del fumetto vintage-pop, richiamando migliaia di appassionati da tutta Italia: si chiude oggi l’ottava edizione di Lucca Collezionando, il festival estival che ha puntato i riflettori sul fumetto, sul gioco da collezione e sulle forme di intrattenimento “analogico” e vintage nelle loro declinazioni più slow. Una manifestazione unica nel suo genere, nata per chi vuole vivere le proprie passioni assaporandone ogni momento o scoprirne di nuove. Famiglie, appassionati di ogni età, giovani lettori e giocatori, intenditori di tavole originali e di carte da collezione si sono trasformati in una gioiosa comunità.

L’edizione 2025 del festival è stata la più ricca di sempre con 120 ospiti del mondo del fumetto; 170 espositori complessivi tra collectible, tavole originali, giochi da tavolo, miniature, figurine e carte da collezione, pezzi introvabili, con 23 editori, 40 fumetterie, 9 negozi specializzati in tavole originali, 22 realtà dedicate ai collectibles e ai vintage toys, e ancora collezionisti, associazioni ludiche, 16 community del fumetto; oltre allo spazio per le autoproduzioni e underground, tra Self Area (ben dodici i collettivi) e le realtà autoriali - altro record - con più di 30 autori e autrici in Artist Alley. 8 le mostre e omaggi artistici realizzati in fiera e decine di incontri, appuntamenti al PalaDedicando e agli stand con firmacopie e sketch per favorire l’incontro tra artisti e il pubblico. Particolarmente gradite le aree Sali e gioca e l’Area Lounge, spazi di divertimento e relax che hanno permesso alle famiglie di condividere momenti nel segno delle passioni fra generazioni, dai giochi da tavolo ai videogame Arcade, passando per tornei e dimostrazioni.

Tra le novità di maggior successo, la Press Factory: quattro appassionanti confronti tra Nona Arte e giornalismo - realizzati in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Toscana, Fondazione Ordine dei Giornalisti della Toscana e Circolo della Stampa di Lucca - che hanno visto protagonisti Mario Natangelo, Marco Rizzo, La Tram, Shannice Alogaga, Yasmina Pani, Daniele Caluri e gli esponenti della critica e della stampa Riccardo Corbò, Luca Raffaelli, Luca Valtorta, Roberto Davide Papini.

TUTTI I PREMI DI LUCCA COLLEZIONANDO

Dopo il calco delle mani e all’ingresso nella Walk of Fame di Lucca Comics & Games di Roberto Bonadimani, nell’ultima giornata sono stati consegnati i premi di Lucca Collezionando 2025 alla fumettista e illustratrice Laura Scarpa, al disegnatore e autore di fumetti Lele Vianello e all’illustratore fantasy Dany Orizio.

La prima edizione del premio “Città di Lucca - Ettore Borzacchini” alla satira, realizzato dal Comune di Lucca e Lucca Collezionando in memoria Giorgio Marchetti è stato consegnato dal vicesindaco di Lucca Fabio Barsanti all’autore umoristico e vignettista a Francesco Natali.

Il premio “Buduàr” è andato all’autore umoristico Athos Careghi; mentre Il premio “Omino Bufo” istituto proprio quest’anno in memoria di Sergio Castelli a “Pera Toons” Alessandro Perugini. Proprio la vedova dell’autore, Anna Castelli, ha voluto lasciare un toccante messaggio che riassume il senso più profondo del riconoscimento «"Che cos'è il genio?" Questo si domandava il Perozzi nel film Amici miei di Mario Monicelli. "È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione." L’Omino Bufo è un meraviglioso simbolo della genialità di Alfredo Castelli, dotato di uno spirito innovativo e di un'ironia che regalano sempre un sorriso, portando allegria con la semplicità di un’idea che vale più di mille parole. La dimostrazione più limpida del talento straordinario di Alfredo nel cogliere l’essenza dell’umorismo trasformando le situazioni anche più minime in altrettante sapide gemme di fantasia e leggerezza. Il premio L’Omino Bufo destinato al migliore umorista, quindi, non soltanto rende omaggio al suo talento comico, ma è anche un tributo alla visione d'avanguardia e allo spirito vivace e curioso che contraddistingueva Alfredo. Mi auguro che il suo lascito continui a ispirare le nuove generazioni di autori, dimostrando come la creatività, la leggerezza e l’umorismo possano rappresentare potenti strumenti di condivisione e di comunicazione.»

La manifestazione ha idealmente dato il via alla road to Lucca Comics & Games, il viaggio che da oggi ci guiderà verso la prossima edizione, del festival dal 29 ottobre al 2 novembre 2025.

 

Nell’attesa il 4,5 e 6 aprile appuntamento a Lucca con VerdeMura, una delle più importanti manifestazioni italiane dedicate a fiori, piante e giardinaggio giunta quest’anno alla sedicesima edizione. Un incontro irrinunciabile per tutti gli appassionati del settore, con oltre 170 espositori e vivaisti da tutto il mondo, che animeranno uno spazio unico nel suo genere: le Mura Urbane di Lucca. I biglietti possono essere acquistati sul sito www.ticketone.it/artist/verdemura, con promozioni speciali per le famiglie e l’ingresso gratuito per i minori di 14 anni e la possibilità di acquistare fino al 31 marzo il nuovo Biglietto Open, senza data che può essere utilizzato in uno dei tre giorni d’ingresso e validato al momento

domenica 23 marzo 2025

Beneath the Trees where Nobody sees


Ne ho letto una recensione su CaseMate e mi è sembrato interessante, quindi me lo sono procurato in inglese. Stando alle ultime due Anteprima a breve uscirà anche in Italia per Panini, quindi occhio agli eventuali spoiler che seguono.

Woodbrook è una placida cittadina abitata da animali antropomorfi (come il resto di questo universo). L’orsa Samantha gestisce il locale negozio di ferramenta e nasconde un segreto: è una serial killer e periodicamente con la scusa degli approvvigionamenti se ne va in città dove non la conosce nessuno e ammazza gente a caso che poi seppellisce coscienziosamente nei boschi. In occasione del bicentenario di Woodbrook viene organizzata una parata, che però si conclude in maniera imprevista: sul carro principale viene rinvenuto il cadavere brutalmente crocifisso di un altro paesano, un’anziana capra che soffriva d’Alzheimer. In paese scoppia il panico, e Samantha ha un ulteriore cruccio oltre al rischio di finire nel mirino dell’assassino: ora che sono cominciate le indagini potrebbero scoprire la sua doppia vita.

Il “concorrente” di Samantha è esattamente chi avevo immaginato, ma poco importa che fosse prevedibile: Patrick Horvath lo svela già a metà della storia e non era quello il gioco a cui voleva far partecipare il lettore. Anche se nasce come whodunnit la storia diventa un dramma psicologico, poi una sfida tra i due serial killer, poi una frenetica caccia all’uomo (anzi, all’orsa) e infine un survival horror psichedelico. Soggetto e sceneggiatura sono insomma ottimi e avrebbero funzionato bene anche senza la particolare scelta stilistica di usare come protagonisti animali antropomorfi. A parte il caso di una tartaruga che mette la testa nel guscio e vaghissimi riferimenti razziali, non ci sono motivi particolari per questa scelta furry, tanto più che accanto agli animali-persone ci sono anche degli animali veri e propri delle stesse specie dei protagonisti. Quel furbacchione di Horvath ha però intuito che se avesse disegnato in questa maniera avrebbe attirato l’attenzione sul suo fumetto, e mi pare che ci sia riuscito con successo.

I disegni sono molto belli e se Horvath ha usato qualche diavoleria digitale per fingere di aver dipinto con gli acquerelli c’è riuscito molto bene. Al di là del gradevolissimo impatto grafico seguono una raffica di altri pregi: i suoi personaggi sono molto espressivi; lo scrupolo con cui ha ricostruito la planimetria di Woodbrook è lodevole, anche la grafica è molto ben pensata con i frontespizi del giornale locale che introducono gli episodi (chissà come saranno resi in italiano).

Consigliatissimo, se non si fosse capito.

giovedì 20 marzo 2025

The Brave and the Bold: I Signori della Sorte

Coerentemente col nome della storica collana di cui ripropone il titolo (che a ogni numero presentava un team-up di Batman con un personaggio diverso dell’Universo DC) anche questa serie o miniserie è una sfilata di incontri tra diversi supereroi che immagino voglia divertire l’appassionato facendo interagire personalità diverse come Supergirl e Lobo oppure il maturo Batman con l’imberbe Blue Beetle.

Aprono le danze Lanterna Verde e Batman che rinvengono lo stesso identico cadavere nello spazio e nella batcaverna. Dopo una rapida ricerca risulta che di corpi identici ce ne sono altri 62 sparsi per i luoghi frequentati dai supereroi DC: Atlantide, il museo di Flash, il Daily Planet. Non è un guanto di sfida lanciato agli eroi ma il quadro che si disvela lentamente è molto complicato e coinvolge vari personaggi e gruppi oltre che diversi villain; i perni attorno cui si muove questo complotto sono un’arma che influenza le probabilità e soprattutto il libro di Destino (mi pare sia proprio quello degli Eterni del Sandman di Gaiman) che potendo rivelare tutte le azioni passate e future dona un potere enorme a chi lo possiede. Ad aver architettato tutto questo sono stati i Signori della Sorte del titolo. Il loro piano è così articolato e radicato nell’universo DC che ho preferito non soffermarmi a raccapezzarmici.

Nei fatti la struttura di questa miniserie o arco narrativo non è caratterizzata da un susseguirsi di accoppiate tra supereroi ma passa in rassegna buona parte dell’universo DC mettendo solo nominalmente sotto i riflettori due personaggi per volta piuttosto che altri. La storia è infatti affollatissima e decisamente arzigogolata e a mio avviso non sempre la presenza di personaggi urbani funziona bene in un contesto fantascientifico che contempla anche viaggi nel tempo. E con tutti questi incroci di ambientazioni che hanno regole precise con personaggi che ne seguono di altre è inevitabile creare qualche paradosso a cui Waid prova a mettere una pezza con dei dialoghi che non chiariscono tutta la situazione. Ecco, Mark Waid: qui non ho ravvisato molto dello sceneggiatore che ho apprezzato in Daredevil. Le citazioni autoreferenziali all’universo DC si sprecano e rendono ostica la lettura a un profano, ma questo probabilmente era il nocciolo della collana. Più che altro, le situazioni che vengono imbastite sono stereotipate e fanciullesche.

D’altra parte I Signori della Sorte risale al 2007 e i quasi vent’anni di distanza temporale si fanno sentire. Il taglio è quello dei fumetti di supereroi classici: niente ironia postmoderna, dialoghi artefatti per riepilogare la trama o presentare i personaggi, sense of wonder a buon mercato, mazzate coreografiche. E nonostante la decompressione fosse già tecnica usata e abusata, in queste pagine succede un po’ di tutto (Batman diventa mezzo cyborg!) per poi tornare velocemente alla normalità e i personaggi non stanno zitti un momento in modo che anche il lettore più torpido possa capire cosa stanno facendo e quali siano i loro piani.

I disegni di George Perez sono ovviamente di buona qualità, però ho notato che l’inchiostratore Bob Wiacek tende a diminuirne la carica rendendo il suo tratto monocorde e i volti e le corporature molto simili tra loro. Quando alle chine subentra Scott Koblish (purtroppo solo nell’ultimo episodio) i disegni acquistano corpo e vigore. I colori molto chiassosi di Tom Smith non contribuiscono a risollevare l’insieme che è comunque molto meglio di tantissima altra roba che si vede in giro.

Nonostante i nomi eccellenti coinvolti nella realizzazione, un volume per soli appassionati.