venerdì 4 febbraio 2011

Fumettisti d'invenzione! - 5


Mi permetto di integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti d’invenzione” e simili.
In grassetto le categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo originale.

Puntata monografica, oggi.
Tra i vari fumetti che conservo da quand’ero bambino ce n’è uno decisamente particolare. Si tratta di un episodio della dimenticata serie Cucciolo e Beppe, nati come animali antropomorfi concorrenti di Topolino di cui in effetti erano un po’ un calco semantico visto che riproducevano la coppia tappo-saggio (Topolino-Cucciolo) e spilungone-stralunato (Pippo-Beppe).
Nel corso del tempo i personaggi subirono una provvidenziale modifica sostanziale che li umanizzò del tutto e che li portò a vivere vicende più legate alla realtà italiana di quanto non fossero quelle disneyane.

L’episodio in oggetto dovrebbe essere apparso sull’Almanacco di Cucciolo del 1963, dico “dovrebbe” perchè come si vede dalla fotografia a lato la mia copia non è in condizioni tali da poter essere datata, mancando di copertina e retro. Grazie a questo interessante sito, tra i pochissimi dedicati all’opera di Rebuffi, sono riuscito a risalire alla prima pubblicazione della storia ma non sono sicuro che quella in mio possesso sia realmente una copia dell’Almanacco di Cucciolo, in quanto la carta è conservata troppo bene per avere tutti quegli anni e non c’è traccia di quella «bizzarra impaginazione orizzontale [che] costringe il pubblico ad un continuo e impegnativo movimento rotatorio di lettura» di cui viene fatta menzione nel sito di riferimento. Probabilmente si tratta di una ristampa degli anni ’70 o dei primissimi ’80. Il giornalino in mio possesso raccoglie infatti storie di stili e (immagino) epoche diversi e consta di 80 pagine numerate da 3 a 82, una foliazione abbastanza generosa e riservata a raccolte e ristampe.
Passiamo alla storia, quindi.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)

CUCCIOLO E BEPPE
(Italia 1940, © Alpe, animali antropomorfi, umoristico)
Giuseppe Caregaro e Rino Anzi
Il Confusionifero in Almanacco di Cucciolo 1963
autori non identificati (Giorgio Rebuffi?)

Se non fosse per l’anno di pubblicazione della storia si potrebbe tranquillamente pensare che l’autore o gli autori (Giorgio Rebuffi?) l’avessero concepita ispirati da suggestioni lisergiche.
Il Duca Cattiverius Cuordipietra de’ Malvagibus, fedele al suo nome, decide di combinare una cattiveria assolutamente gratuita e priva di secondi fini, dettata solo dal suo odio verso i giovani che si divertono con i «giornalini illustrati». Ignoro se si tratti di un personaggio ricorrente o appositamente creato per questa storia.
Grazie a uno strumento creato dal professor Tòpico Fulginazio e battezzato confusionifero, porterà scompiglio nel mondo dei fumetti togliendo il sorriso dalla faccia dei bambini che li leggono. Tocco di genialità, il confusionifero ha pure un monitor con cui i cattivi (e noi con loro) possono vedere gli esiti delle loro malefatte.
I primi ad accorgersi che qualcosa non va sono Cucciolo e Beppe, e per le nove pagine successive assisteremo a ogni tipo di trovata metalinguistica. Dapprima l’attenzione viene posta sull’unità minima significante di una tavola, ovvero la vignetta, per poi sbizzarrirsi mettendo in ginocchio la struttura complessiva delle tavole e introducendo via via elementi ancora più stranianti e totalmente avulsi dalla storia stessa. «Ma Cavalier Galbusera, cosa fa? Passa attraverso quel buco?» chiede un personaggio assolutamente estraneo alla vicenda a un altro che si accinge ad attraversare uno “strappo” nella pagina «Certo! Sono il solito tipo di PASSAGGIO che c’è negli sfondi dei quadretti... e vuole che non PASSI attraverso il buco?» E siamo appena a pagina 7 delle 12 di cui è composta la storia (almeno, nella versione che ho io).
Segue l’intromissione di testi sbagliati nei balloon: «Quale disonore! Io, famoso personaggio di storie comiche, ho pronunciato fumetti di volgari storie avventurose... quale abominio! Quale onta!» esclama Beppe prima di accarezzare l’idea del suicidio per lavare il disonore. A farlo desistere dal proposito non è tanto l’intervento di Cucciolo quanto la curiosità sul perchè si esprima in francese: difatti adesso anche il suo partner sta subendo “interferenze”, nel suo caso da fumetti francesi (tocco di classe: anche il lettering è diverso)!
Il tutto mentre sullo sfondo una mummia pensa perplessa: «Sono la mummia di Ramsete e mi chiedo cosa diavolo sto facendo qui!»
La vicenda prosegue con ulteriori interferenze, con l’arrivo di altri personaggi della casa editrice Alpe (Il Confusionifero costituisce in effetti anche una furba parata di “offerte editoriali” del catalogo dell’editore) e con qualche altra geniale trovata metafumettistica, come l’ombra che si stacca da un personaggio perchè ritratta “fuori campo” nella vignetta precedente.
Cucciolo, Beppe e compagnia sono inermi e non possono fare altro che assistere al progressivo deteriorarsi dei codici comunicativi del loro fumetto o al massimo mettervi qualche pezza temporanea (Tiramolla fa una rapidissima comparsata e ricostruisce una vignetta col suo corpo allungabile tra il tripudio degli altri personaggi – d’altronde Tiramolla era la vedette di casa Alpe) e alla fine la storia si risolve per il meglio solo perchè la cricca del Duca si è dimenticata di far parte dello stesso mondo dei fumetti che vorrebbe rovinare: nell’ultima vignetta di pagina 11 la linea di demarcazione in basso comincia a cedere facendo poi precipitare questi «amabili messeri» in una lunga vignettona verticale senza fondo a pagina 12, mentre il confusionifero va in frantumi.
«L’ordine torna a regnare!» grida giubilante Beppe dopo avere assistito alla caduta dei cattivi dalla posizione privilegiata delle vignette laterali, ma non tutto è bene ciò che finisce bene... infatti l’ordine appena ricostituito impone alla storia una durata standard e una fine secondo i canoni dell’albo in cui compare, cosicché il povero Bombarda protesta infastidito perchè nell’ultima vignetta la parola «fine» gli impedirà di andare a incassare una cambiale!



Il Confusionifero è una storia anarchica e fracassona, quasi surreale nel suo continuo accumulo di elementi estranei accostati fra di loro, che potrebbero lasciare perplesso un bambino pur non privandolo del divertimento. L’accanito lavoro di dissacrazione delle convenzioni fumettistiche alla fine finisce proprio per rivelarle e ribadirne l’importanza, mostrando al contempo la competenza degli autori oltre che la loro scatenata fantasia.

3 commenti:

  1. Ciao Luca, sono Gas75 da "Retronika"!
    Io avevo la storia "Il confusionifero", e anche quell'"Agnellosky Pasqualeff" che apre l'albo (dove c'è di mezzo Nembrotte Sparafucile, mi sa...)!
    Non so dirti però quale fosse la pubblicazione originale, ma solo che era raccolta in un Tutto Cucciolo dei primi anni 80, di quelli col logo in copertina senza la cornice attorno... Sfondo copertina rosso o verde (perché sono in dubbio tra due numeri di quella raccolta).
    L'albo poi, come tutti gli altri Alpe, Bianconi e Cenisio che avevo, sono stati smarriti durante un trasloco...
    Faccio un'osservazione... Siccome in cima alle pagine è scritto "Cucciolo", non potrebbe trattarsi di un semplice albo di Cucciolo, e non di un Almanacco?

    PS: Notare la presenza dell'Ottag nella tavola iniziale del Confusionifero! ;)

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  2. Ahimè, non sono ferrato in materia di albi Alpe, ho riportato quello che ho trovato in giro per internet.
    Neanche l'Ottag era sfuggito al radar:

    http://lucalorenzon.blogspot.it/2011/10/fumettisti-dinvenzione-25.html

    ma mi accorgo solo adesso della citazione!

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  3. Il Duca Cattiverius Cuordipietra de’ Malvagibus non mi pare sia comparso in altre storie di Cucciolo e Beppe, Rebuffi è un maestro del surreale. Per realizzare una storia del genere devi essere per forza un genio.

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