martedì 21 marzo 2017

Cutting Edge 1

Nuovo socio del club del 25% di sconto. Cutting Edge ha un soggetto abbastanza inverosimile e sopra le righe: delle eccellenze nei campi più disparati (possono essere anche artisti o personalità del web) vengono selezionate dalla Leviathan Corporation per essere sottoposte a dei test a squadre vagamente ispirati alle fatiche di Ercole, che determineranno un vincitore di cui non viene anticipato il destino.
I cinque protagonisti di questo primo volume hanno ricevuto in sorte come prova (assai poco epica) il ritrovamento di un jazzista ottantenne. Lo rintracciano a Sorrento, dove si dedica da quindici anni ad affinare la sua arte nella speranza di riuscire finalmente a conquistare la sirena di cui si è innamorato. “Sirena” in senso letterale: il mostro mitologico che, prima che le venisse attribuita la coda di pesce della tradizione popolare, era una donna alata e artigliata.
La storia di Francesco Dimitri richiede insomma un bel po’ di sospensione dell’incredulità, ma al di là di questo non mi ha coinvolto anche perché i cinque personaggi da lui ideati non sono stati approfonditi (e può starci, essendo ancora i primi episodi e dovendo mantenere il mistero su alcuni di loro) e nessuno dei cinque risulta simpatico o interessante, tranne quello a cui toccherà morire per primo. Il gioco di Cutting Edge, che si rivela alla fine del primo dei due episodi qui raccolti, è infatti quello di far congetturare il lettore su quale dei cinque protagonisti abbandonerà la scena di volume in volume decretando, immagino, il vincitore finale.
Anche se forti di questo espediente, però, i singoli episodi avrebbero meritato qualche pagina in più, rispetto alle canoniche 46/44 di cui sono composti, per svilupparsi in maniera più compiuta e soddisfacente. Non basta a rintuzzare l’interesse la piega complottista che Cutting Edge prende dal secondo capitolo e l’idea di inserire un’appendice di social media che commenta la storia (e probabilmente prelude a ulteriori sviluppi).
L’impressionismo geometrico di Mario Alberti non è di grande consolazione (per quanto io lo abbia trovato molto più adatto per questa storia che non per Tex e anche per Morgana), perché com’è nelle corde del disegnatore abbondano le tavole doppie e le vignette “al vivo” di dimensioni enormi che coprono parti intere delle pagine: non è tanto il formato ridotto, quindi, quanto la brossura a impedire di gustare le tavole come erano state ideate originariamente, cioè con la possibilità di spalancare le pagine che dà un volume cartonato. Oltretutto, in alcune tavole (della copia che ho preso io, almeno) Alberti è stato penalizzato da uno strano effetto per cui sui margini si intravedono degli strani segni a forma di onda – non è un effetto voluto, credo, perché in parte coinvolgono anche i balloon.

3 commenti:

  1. Hai il dono della sintesi. Forse ti sei messo in fila due volte e ti sei preso anche la mia, come direbbe Arnold contro Manhattan. A me il plot piace. La storia di una sirena ottantenne che vive a Sorrento on the edge come un rocker e si fa chiamare Tex Morgana dai groupies ed una sera, poco dopo il crepuscolo, ha talmente roba chimica in corpo da sognare un leviatano che scappa dalla prigione dorata dal conformismo inseguito da uno strano balloon come in una citaz de Il Prigioniero è esattamente quanto mi ha prescritto il dottore. Peccato sia un albo francese. Avrei tanto preferito qualcosa di vicino allo stile di Cartoon Network o di Topolino - tra l'altro Alberti ha detto in una intervista che gli piacerebbe disegnare Paperinik - ma pazienza. Leggerò i tuoi bigini.Gratis. Qui. Ciao ciao.

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    1. Quell'"impressionismo geometrico" voleva essere un Crepascolo-bait ma vedo non è servito :D

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  2. Ormai vedo lo schema. O almemo lacerti. "So" quindi che espressionismo geometrico non è una esca per catturare lo schema dietro il movimento dei cavalletti e della pittura all'aperto quanto un richiamo agli immortali versi " Il triangolo no, non l'avevo considerato, d'accordo ci proveró, la geometria non é un reato " che Renato Zero ricavò dalle impressioni del lettore bimbo che fu dalla saga di Quadratino sul Corrierino. Graziano Origa( quello vero ndr ) e Corrado Roi ( idem, non sono nemmeno Roi ) rielaborarono il tutto nel personaggio di Rick Zero per la testata Adamo che, se consideriamo Eva e la Biscia , è il protagonista del primo triangolo della storia.

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