La seconda uscita di questa
interessante rivista atompunk mantiene le promesse della prima,
anche se l’impatto grafico mi ha inizialmente spiazzato.
Hero, scritto da Massimo Rosi e disegnato da Giulio Ferrara, apre
le danze. La storia vede un guerriero postatomico difendere il suo prezioso
tesoro di un’epoca passata da un’orda di predoni che invadono la sua villa.
L’idea è abbastanza carina ma i disegni troppo espressionisti finiscono per
diventare confusi. Sicuramente i volti sono espressivi, ma la lettura ne
risente. Persino un negazionista dello storytelling come me deve ammettere che
la sequenza in cui il protagonista si becca una freccia non è “narrata” bene,
perché il disegno non dà il giusto risalto alla ferita che sarà alla base di un
importante dialogo finale. Nella vignetta conclusiva non si capisce nemmeno
bene cos’è il misterioso tesoro, disegnato con questo stile – e questo dovrebbe
essere il colpo di scena finale! Lo humour nero di Rosi non fa comunque
rimpiangere la lettura.
A seguire Wassup, Doc?, i cui disegni pupazzosi (anche se virati sul dark e a
volte simili a xilografie) non promettevano niente di buono. In realtà sono
funzionali alla trama, anzi quasi necessari, perché la storia è una
rivisitazione in chiave postatomica dei cartoni animati della Warner Bros. Un
ragazzo che vive nel sottosuolo vuole raggiungere Wonderland, un parco
divertimenti di un’era passata. Il suo elmetto, i suoi atteggiamenti e altri
dettagli lo rendono molto simile a Bugs Bunny; il Doc del titolo è la papera
giocattolo con cui parla e si muove. Molto bello il finale che a seconda
dell’umore del lettore può essere visto in chiave positiva o disperata. Gli
autori hanno usato degli pseudonimi per firmare Wassup, Doc?, forse ulteriori omaggi ai cartoni: «Roy» per i testi
e «Vyles» per i disegni.
Per finire Humanity, scritto da Giovanni Barbieri (quello che si firmava
«l’anemico» su Fumo di China?) e
splendidamente disegnato a mezzatinta da Francesco Biagini. In un mondo
devastato dall’arrivo di mostri che l’hanno piegato in pochissimo tempo e che
nessuno ha visto Barry incontra Hope e insieme cercano di lasciare la città per
trovare rifugio altrove. Per chi ha confidenza col fumetto “modello Lanciostory” il colpo di scena finale è
abbastanza intuibile, Humanity è
comunque godibile e appagante anche grazie alla bellissima prova di Biagini.
Nel complesso una lettura più che
valida, spero che nei prossimi numeri la qualità rimanga su questi livelli.
Roy e Vyles sono nomi già usati per altri fumetti
RispondiEliminahttps://poplitefumetti.blogspot.com/2020/06/ultime-letture-sympathy-for-demon.html
Grazie della precisazione. Qui mi pare che Vyles renda di più rispetto a Sympathy for the Demon.
EliminaSpesso la presenza di un editor serve
EliminaDici che sia per quello?
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