Apprendiamo da questo compendio i dettagli sul calendario di Taglia, su alcune leggende di questa Italia trasfigurata, sugli “Infami” (coloro che hanno tradito le cricche), sulla religione e sui segni zodiacali. In effetti dopo una cinquantina di pagine mi sono chiesto se valesse la pena pagare una quarantina di euro (35 nel mio caso, visto che a Modena avevo partecipato a un torneo Need Games) per leggere oroscopi, storielle, ricette, battute e calembour, per quanto divertenti. Per fortuna l’Almanacco comprende anche materiale di gioco che non sono solo gli estemporanei oggetti magici buffi ma anche (soprattutto, anzi quasi esclusivamente) parecchi “lavoretti”, cioè avventure. Il volume di 168 pagine è organizzato con caotico entusiasmo, tanto che un’avventura che è il seguito di un’altra viene pubblicata prima di quella e del suo sequel.
Abbondano e anzi sovrabbondano i rimandi alla campagna L’Impero Randella Ancora (un’anteprima l’avemmo a Lucca 2021), che non so se sia già uscita ma che essendo dichiaratamente una parodia di Star Wars è al di là dei miei interessi. Addirittura l’avventura Conigli! Allo Spiedo! non è giocabile senza quel supplemento visto che i giocatori devono interpretare una nuova razza di personaggi descritta là (così come descritto solo in quel volume è un nuovo mostro). Tutto lecito e più che comprensibile nell’ottica di una promozione commerciale, mentre mi è giunta del tutto nuova l’esistenza de I Molti Feudi di Brancalonia: ma guarda, un nuovo supplemento di cui ignoravo l’esistenza? Macché: è stata una campagna dal vivo su Twitch!
Tra le altre, interessante il meccanismo dell’avventura Ricchi e morti: Una notte da tassoni ispirato probabilmente al film Una Notte da Leoni (scrivo «probabilmente» perché non ricordo di averlo visto, comunque uno dei capitoli si intitola Una Notte da Beoni) in cui i personaggi cominciano in medias res e dovranno andare a ritroso con la memoria e le indagini per capire come sono finiti alla scena iniziale ritrovandosi anche sposati e padri di famiglia.
Gustosissima la parte finale con la versione brancalonica di Dante Alighieri, che ha le fattezze di Kurt Russell e combatte contro i Guelfi Oscuri. Ma assai godibile anche la carrellata di omaggi ai pornetti nella descrizione dell’Infame Lucrezia di Almaviva.
Oltre ai “soliti” Mauro Longo, Samuel Marolla e «Masa» (e Marco Bertini che figura come consulente per le regole, immagino per verificare che tutto sia coerente col «gioco-di-ruolo-più-famoso-di-tutti-i-tempi-che-guai-a-nominarlo-anche-mezza-volta») l’Almanacco del Menagramo vede i contributi di Federico Coi, Enrico Fortunato Corno, Nicolas Crudo, Davide Mana, Simone Tirelli, Simone Borri e Valentino Sergi. La parte grafica è stata realizzata da Lorenzo Nuti, Katerina Ladon, Nikos Alteri, Moreno Paissan, Fabio Porfidia, Alessandro Balluchi, Andrea Casciaro, Daniele Gatto, Jacopo Schiavo e Maurizio Bruno.
Probabilmente non si tratta di un volume irrinunciabile (se non per motivi collezionistici) ma offre comunque materiale interessante ed è piacevole da leggere.