Anche questo prodotto edito da MS Edizioni viene venduto imbustato, ma per una ragione pratica: al suo interno c’è un foglietto con un QR Code che potrebbe facilmente andar perduto altrimenti. Eh, sì: per godere di questo albetto scritto con simboli incomprensibili bisogna disporre di uno smartphone, altrimenti ci si fotte e addio ai dieci euro. D’accordo che ormai li hanno praticamente tutti ma per chi come me possiede solo un vecchio cellulare sarebbe stato carino un avviso allegato all’albetto (in ogni caso la mia scelta è condivisa da matematici di stanza a Strasburgo, bibliotecari lucchesi, grafici pubblicitari della Milano che fu, giovani fotografi rampanti operanti ad Amsterdam, quindi mi pare di essere in ottima compagnia).
Comunque, una volta procuratomi un attrezzo alla bisogna già pregustavo le mirabilie della tecnologia: sta’ a vedere che passandolo sopra si legge per magia il testo criptato! O almeno compariranno informazioni invisibili come con la piletta di Lovecraftesque. Macché: dopo aver inquadrato il codice viene solo fornito un indirizzo internet a cui accedere per trovare quelle che sembrano le soluzioni per tradurre il manuale. Da specificare infatti che il libretto presenta abbondanti illustrazioni a colori anche a doppia pagina e quelle che sembrano le classiche istruzioni per giocare di ruolo: descrizione dei dadi, schede dei personaggi, localizzazioni dei colpi critici, ecc.
Cioè, in pratica l’autore ci propone un gioco di ruolo (o forse sarà un librogame?) ma a quanto pare il regolamento dobbiamo tradurcelo noi… Bah! Per fortuna ci sono le soluzioni online. O almeno così sembra a una prima occhiata al folder di Google Drive a cui rimanda il link. In realtà il file con la “traduzione” non spiega come convertire i ghirigori in testo scritto, ma rivela lo scopo del progetto: non c’è nessun testo nascosto e ogni “lettore” è invitato a inventare una sua traduzione da associare alle varie immagini per poi spedirla a un indirizzo e-mail e costituire così una biblioteca. Al link c’è infatti anche una copia “muta” del manualetto con le sole immagini che gli acquirenti sono pregati di compilare a modo loro. Sono basito, roba da non crederci. Non riporto il link perché nonostante abbia scrupolosamente trascritto l’indirizzo il browser da pc fisso mi dice che il sito non esiste… bizzarrie della tecnologia.
È vero che l’autore Salvador Moss ha almeno fatto lo sforzo di fare i disegni ma il risultato mi ricorda tanto quei libercoli-burla come Tutto quello che gli uomini sanno delle donne o Serpenti delle Hawaii, che dentro hanno solo pagine bianche. Quelli però si possono riciclare come notes, che credo sia la loro funzione principale, qui invece c’è ben poco di utilizzabile nelle partite di qualsivoglia gioco di ruolo. Anche il modulo più scadente può avere un elemento riciclabile: una mappa, uno spunto, un’illustrazione… la qualità grafica di questo prodotto non si presta invece affatto a qualsiasi riutilizzo. Vedere per credere:
Tra lo scherzo situazionista e l’ambizione di creare qualcosa di rivoluzionario credendoci veramente (non so cosa sia peggio) mi pare che questo prodotto possa avere un suo bacino d’utenza solo in qualche collezionista onnivoro e in chi apprezza questo genere di esperimenti (che però credo limitati solo a questo – e per fortuna). Gli altri se ne tengano bene alla larga.