domenica 25 novembre 2012

1984-2012 Affinità-divergenze tra Comic Art e Cosmo



Accidenti, non avevo idea del ginepraio in cui mi sarei infilato dando per curiosità una scorsa alla versione di Lester Cockney della Comic Art per vedere se c’erano altre differenze nelletraduzioni rispetto a quella Cosmo. In effetti ci sono quelle differenze fisiologiche dovute alla difficoltà di rendere in italiano modi di dire ed espressioni francesi che non avrebbero senso (o sarebbero poco efficaci) se tradotti letteralmente:



Ma nella versione economica bonelliana ci sono anche delle palesi sforbiciate per sintetizzare i concetti espressi in origine e fare stare tutto il testo nel balloon:



Questa cosa si riflette anche nelle didascalie con le traduzioni dei testi stranieri (nella stessa pagina c’è un altro esempio più incisivo, ma ho salvato malamente il file di partenza e non riesco a recuperarlo):



Ci sono inoltre alcune differenze di cui non ho capito il senso, e chissà quale delle due versioni è la più fedele all’originale:



E ci sono anche casi in cui le due tendenze (ridurre il testo per farlo stare nelle nuvolette e offrire una traduzione differente da quella precedente, non per questo “sbagliata”) convivono:



Purtroppo in molti casi si perde l’ironia originaria del protagonista, che non credo fosse un’invenzione della Comic Art:



E in un caso mi è sembrato quasi che fosse stata operata una censura come nei vecchi Blueberry dei Classici Audacia, quando si glissava su prospettive troppo cruente come le fucilazioni:



In un paio di occasioni (ma ci ho dato solo una scorsa superficiale, magari ci sono anche altri esempi) il senso di alcuni testi viene stravolto. Credo che sia più affidabile la traduzione dei Cosmonauti considerati i contesti in cui vengono pronunciate e “pensate” le battute:



Lester Cockney è senz’altro più godibile adesso letto tutto di fila che non come venne presentato alla seconda ondata di lettori della Comic Art (che, forse ignari del primo passaggio su rivista, si ritrovarono con il “primo” volume che era in realtà il quarto e dovettero aspettare la ristampa dei primi in volume) e, malgrado la riduzione di formato sia assai penalizzante, Franz in bianco e nero è fantastico. Purtroppo ho notato che, nonostante i tentativi documentati sopra di non sforare con i balloon e le didascalie, la Cosmo ha dovuto prendersi qualche libertà grafica per accomodare il testo in alcuni (nel secondo non è molto evidente: la didascalia si spinge fino alla seconda finestra e non si ferma alla prima) e per fortuna gli interventi non sembra affatto artificiali:


Ma in fondo sono solo 2,90€, suvvia...

2 commenti:

  1. Non avevo mai letto Lester prima e credo che senza l'edizione Cosmo non lo avrei mai recuperato e poi in fondo sono solo 2,90€...e allora grazie Cosmo.
    Mamma mia che lavoro che hai fatto, complimenti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. dieci minuti scarsi a sfogliare in contemporanea le due versioni :D. I balloon "decurtati" saltano subito all'occhio. Però in effetti forse è venuto un po' troppo lungo.

      Elimina