Grazie a Jelem ho scoperto che I Guerriglieri
aveva già avuto un’edizione italiana, pubblicata su Skorpio col titolo assai più generico (ma forse più azzeccato) West Forever. Non lo ricordavo affatto
eppure ne avevo pure letto alcuni episodi... Ecco un rapido confronto
dell’episodio pubblicato sul numero 13 con la versione Cosmo.
I colori fatti in fretta e furia dall’Eura sono come sempre da condannare,
ma sulla qualità di stampa ho sentimenti contrastanti: è innegabile che il
metodo rotocalco impiegato all’epoca dall’Eura poteva ingrossare certi segni e confonderne
altri, ma è anche vero che certi dettagli che nella edizione Cosmo non si
vedono su Skorpio invece ci sono – nulla
di indispensabile, comunque. Non è ovviamente colpa della Cosmo (anzi, ripeto
che la sua resa di stampa è ottima) ma immagino che gli impianti di stampa
vecchi di oltre trent’anni abbiano determinato in alcuni casi qualche piccola
“erosione”.
C’è però un’occasione macroscopica in cui su Skorpio le linee si impastano in maniera poco piacevole:
Un futuro saggio critico dedicato all’Eura dovrà renderle merito del fatto che nei
primi anni Lanciostory e Skorpio erano stampati su carta lucida ad
alta grammatura (nei primi anni addirittura tutti in patinata, poi solo le
prime 2-3 pagine), cosa che rende le tavole più brillanti e al contempo i
contrasti chiaroscurali molto più marcati ed efficaci.
A livello di adattamento, ho notato come prima cosa che per qualche motivo
il protagonista non si chiama Ray Walker come nella versione Cosmo (che dò per
scontato sia più fedele all’originale) ma Ray Midler; potrebbe darsi che
all’epoca un’altra serie di Skorpio
presentasse un personaggio chiamato Walker e l’Eura avrà voluto evitare
confusione tra i lettori (è successo, è successo...).
I dialoghi sono stati inoltre epurati dai modi di dire e dalle esclamazioni
straniere caratterizzanti, ma immagino anche in questo caso più che altro per
questioni “maieutiche” e per venire incontro ai lettori ritenuti meno svegli
che potrebbero fraintendere un «caramba» e un «Virgen de Guadalape».
Le firme di Blasco (anche le più nascoste) sono state cancellate con una
cura maniacale, lodevole ma senz’altro degna di miglior causa: spero che
all’addetto sia stato corrisposto un compenso adeguato per il suo lavoro
certosino.
Ma non tutto il male viene per nuocere: ad esempio l’uso del “voi” invece
che dell’informale “tu” in alcuni dialoghi mi è sembrato più calzante, se non
altro nei frangenti in cui è un rude pistolero che si rivolge a una ricca
possidente terriera. Inoltre trovo che le didascalie più “creative” dell’Eura
siano meglio dei soliti e desueti «più tardi...», «contemporaneamente...»,
«un’ora dopo...», ecc.
Curiosamente alcuni interventi redazionali dell’Eura sono addirittura
migliorativi, interpretano (o forse riscrivono) certe scene proponendo una
sequenza temporale più ragionata e offrendo una corrispondenza più stringente
tra dialoghi e disegni – ma anche qui la ragione sarà stata quella di venire
incontro ai lettori ritenuti meno svegli che avevano bisogno di essere
accompagnati per mano nella lettura.
Inoltre alcuni dialoghi stanno effettivamente meglio “pensati” piuttosto
che declamati ad alta voce come nella versione Cosmo che comunque, ripeto,
immagino sia più fedele all’originale.