martedì 6 ottobre 2015

Alix 4: Le Legioni Perdute

Il penultimo paragrafo della mia recensione della terza uscita di Alix voleva dire implicitamente che non avrei continuato a recensirne altri: tanto la qualità è altissima e non avrebbe avuto senso sdilinquirsi oltre. Ma con Le Legioni Perdute devo tornare sulla mia decisione perché mi sembra che sia finora il migliore tra quelli pubblicati, e la storia risale al 1965, quindi tra quelli visti finora è addirittura il più vecchio.
Non starò qui a cercare segnali di modernità in un fumetto che non lo vuole essere e che anzi ha nel suo status di classico (giustamente riconosciuto) uno dei suoi punti di forza. Rimane però un incredibile piacere vedere come Jacques Martin sapesse imbastire dei soggetti originali in un contesto già abusatissimo e come soprattutto riuscisse a intrecciare le sue trame con precisione e rigore, introducendo gli elementi giusti al momento giusto e non lasciando (almeno a quanto visto finora) nulla al caso. Nonostante i cinquant’anni di età la lettura di Le Legioni Perdute è stata un’esperienza coinvolgente e appassionante, con non poche sorprese e notevoli cliffhanger.
Non mi ci soffermo troppo: stavolta il proverbiale complotto viene ordito da Pompeo che vuole eliminare Cesare facendo riunire le tribù galliche e germaniche grazie a una reliquia che darà un incredibile carisma a chi la brandirà.
Da segnalare inoltre che persino il disegno è migliore di quello dei tre episodi precedentemente pubblicati da Mondadori che però furono realizzati in anni successivi! Forse qui Martin aveva qualche collaboratore diverso, sta di fatto che le figure umane sono molto più proporzionate e dinamiche (nessun “testone”, insomma) mentre gli sfondi, le architetture e gli animali sono impeccabili come sempre.
Anche la colorazione mi è parsa migliore, meno aggressiva di quella dei tre numeri scorsi, ma qui magari la causa è solo l’utilizzo di impianti di stampa che si sono conservati in maniera diversa.
Archiviato il fumetto in sé tra i gioielli della Nona (o Decima, o quello che è) Arte, la confezione e l’edizione con cui è presentato sono degne? Io propendo decisamente per il sì, visto il rapporto qualità-quantità-prezzo e considerato che stavolta non c’è nessun fraintendimento Enok-Enak o Alex-Alix come nei precedenti volumi. A pagina 22 c’è una didascalia che avrebbe dovuto essere una nuvoletta di dialogo, ma l’errore lo aveva compiuto Martin a suo tempo.
Al massimo è un peccato veniale che i rimandi alla continuity, qui abbastanza consistenti (il centurione Galva che riappare dopo una o più avventure citate nei dialoghi, il cugino Vanik che sicuramente sarà comparso in precedenza) siano stati eliminati e che quindi manchi qualche tassello all’affresco complessivo della saga. Ma è una cosa a cui verrà posto rimedio nel giro di poche settimane data la tabella di marcia della serie.

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Grazie del commento, ti seguo sempre sul tuo blog dove posti con eccessiva parsimonia!

      Elimina