domenica 20 dicembre 2015

Almanacco Cosmo 11 - Fabian Gray 3: Uomini e Mostri

Ultimo volume per ora della saga di Fabian Gray (e stando alle date originali di pubblicazione riportate in seconda di copertina credo che una nuova raccolta non la vedremo prima di sei mesi almeno), che conclude l’arco narrativo Coste Perdute iniziato nel numero precedente.
La conclusione è veramente rapidissima e concitata e si legge in una manciata di minuti. Forse se questi due episodi fossero stati accorpati al ciclo di cui fanno parte avrebbero fatto una migliore figura, sarebbero stati percepiti come il giusto climax finale: così invece la lettura mi ha lasciato un po’ perplesso, tanto più che ancora una volta Fabian Gray non riesce a salvare la sorella e si torna punto e a capo.
Più interessante il ciclo di cinque capitoli Uomini e Mostri raccolto nella sua interezza: il protagonista si spinge in Romania per liberare l’amico Sebastian rapito dai membri della Cabala. Il villaggio in cui si ritrova è però vittima di una maledizione che viene attribuita a una antica leggenda ma che in realtà è causata da un mad doctor che quella stessa leggenda sfrutta per i propri fini. Non è un’idea originalissima ma è ben pensata, e inoltre data l’ambientazione compare come coprotagonista nientemeno che Abraham Van Helsing; oltretutto il Conte Dracula imposterà un nuovo rapporto col suo ospite Fabian Gray ritagliandosi uno spazio che agli altri quattro Fantasmi non è ancora concesso.
Abbastanza stimolante anche la rivelazione che lo scienziato pazzo non è Frankenstein come avevo pensato in un primo momento ma un altro protagonista della letteratura fantastica. A parte queste infiorettature, comunque, anche Uomini e Mostri si rivela una lettura un po’ troppo rapida e tutto sommato inconcludente. È pur vero che la continua iterazione di un medesimo schema di base è alle radici della letteratura popolare che Frank J. Barbiere vuole omaggiare, però a confronto con altri fumetti dal taglio più moderno questa impostazione mostra la corda.
I disegni di Chris Mooneyham cominciano a stufarmi. La sua stilizzazione è assoluta e totale e, per dire, il protagonista è sempre immusonito o ha la bocca spalancata, tertium non datur. Al dinamismo delle tavole ha poi sacrificato la logica e l’eleganza. Come non è in fondo raro nei comics statunitensi, i muscoli risaltano anche sotto i pantaloni e i soprabiti: alla fine tanta ipertrofia sfocia nel ridicolo. E a dirla tutta mi sembra che stavolta Mooneyham se la sia presa comoda approfittando del fatto che alcune sequenze giustificate dalla trama potevano essere rese rapidamente a matita senza ripassarle a china.
Se il lettore si presta al gioco alla fine questo Fabian Gray può essere anche gradevole, però lo trovo brutto come congedo da un format (i volumi 19x26 che presentavano BéDé) che ormai la Cosmo ha abbandonato o è in procinto di abbandonare.

21 commenti:

  1. Tertium non datur è il titolo originale - quello che avevo scelto insomma - della hit Ti Devi Decidere dei Los Marineros ( due ristoratori amici di Arbore ndr ). Con la memoria picodellamirandoliana che sfoggi - 6 l'unico sul globo a ricordare financo uno schizzo sul conto del ristorante di Mailo Manari - non farai fatica a rievocare perle come " o scegli me o scegli lui /ciapa qui ciapa là /sarà x gelosia /ma voglio che tu sia/ x sempre solo mia ".
    Uno dei due ristoratori che chiameremo Cristiano Prosciutto, con il money guadagnato quella estate di fine anni ottanta, ha mollato baracca e burattini e zuppette varie ed è partito x gli States dove ora è un cartoonist dalle scelte estreme - diciamo che non crede nel grigio e nelle sue piccanti sfumature - che si rifanno ai tic della produzione USA ed infatti come s'usa da quelle parti le masse muscolari sfidano le cuciture e la tartaruga è bel visibile anche sotto una cotta da cavaliero. Mi sento in colpa xchè se Renzo mi avesse dato retta x una volta, il titolo latino avrebbe frenato il successo del song e Chris non avrebbe avuto i fondi x partire e consegnare poi al mondo innocente un ennesimo clone/combo di Ed Barreto, Steve Lieber, JR JR, Steve Epting ( al tempo di Marvel Universe ) e JohnBuscemani vari. Mea culpa. Sorry, ma, come direbbe Pinketts, mastico il latino x sputare sentenze.

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    1. Bentornato, Crepascolo! Dov'eri finito? O forse dov'eri sfinito?
      Io a Los Marineros preferisco gli JaGa Brothers. So goes life.

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  2. Grazie x il bentornato: ero altrove a mettere lo scotch nelle falle della diga. Quello bi-adesivo che inviarabilmente si attacca alle dita. Per dirne una, Crepascolino - un nativo digitale da manuale - non sa ancora leggere nulla di più lungo de Il respiro ed il sogno di Berardi/Milazzo, ma scarica app e giochi dal suo tablet, cosa che la sua mamma guarda con malcelato orgolio, oltre ad avere acquistato parecchie migliaia di euros di obbligazioni subordinate. Ho dovuto vendere una tonnellata di originali di Chris Prosciutto x fare fronte al debito. Notti in bianco a disegnare ed inchiostrare tavole di musoni con i muscoli che hanno urgenza di vivere oltre gli angusti confini delle gabbie di cotone ( è un fumetto e almeno lì abbiamo cotton 100 % ndr ).
    Ho dovuto piegare la mia mano destra ad un tratto che non mi appartiene - se lasciato al mio istinto e talento , sono un Mailo Manari che sposa Bryan Hitch mentre officiano i coniugi Dodson e Adam Highes tira i confetti - e schizzare tavole e tavole che nemmeno nello sketchbook di Klaus Janson.
    Ho messo in castigo Lino - a Natale, come nemmeno in un racconto di Dickens - prescrivendogli un mese senza estensioni elettroniche della sua personalità. Stamane , poco prima di entrare nella scuola che lo sta formando quale piccolo gangster, mi ha guardato come nemmeno il Punisher di Dixon/JR JR /Janson. So goes life.

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    1. Non conosco Chris Prosciutto ma spero che la sua carriera sfolgorante possa compensare Dale Eaglesham delle prese in giro a scuola da bambino per il cognome ("prosciutto d'aquila").

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  3. Dale ne ha sofferto fino ai gg della Legione Straniera dove ha incontrato Cristiano Prosciuttodidenaro che lo ha incoraggiato a prestare la sua manina plastica
    ( il Bats di Terra di Nessuno , La mini dei Secret Six di Gail Simone, la JSA di Geoff Johns e i FF o gli Alpha Flight successivi, ma ha una " manina DC " secondo il mio modesto e sindacabilissimo parere ) alle Big Guns.
    Se Dale disegnasse quel tascabile nostrano con un tizio che si chiama Il Caro Estinto, o qualcosa di simile , non ne perderei un numero.
    Non sarebbe male nemmeno una mini su di una legione di mercenari extradimensionali che in missione piallano x errore il camposanto di alcuni dei spaziali provocando l'ira di Babel-Zero, il solito onnipotente rompiscatole che li punisce imponendo una lingua diversa x ogni singolo soldato. Testi di Morrison.
    Per la Image Central.

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    1. Ah, ok. Ma io direi Prosciutto Lunare più che Prosciuttodidenaro. Cioé, tipo.

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  4. Concordo.
    A meno che sia un omaggio a Jim Mooney, disegnatore ed inchiostratore scomparso qualche anno fa.
    Ho cercato di fare qualcosa del genere sei anni fa quando ho chiesto a Don Backy ( sono agnostico e quindi ho chiesto a Crepascola di potermi rivolgere ad un sacerdote che avesse almeno un passato di cartoonist ) di battezzare Crepascolino con un nome come Giacchirbi o Franmiller. Non ti dico la delusione quando il don del Clan mi ha spiegato che non esiste un solo santo che si chiami così. Assurdo. King Kirby. Me ne sono andato furente come Keyser Söze mentre tutto intorno il mondo brucia quando DB e Crepascola
    ( traditrice ! ) hanno detto no alla mia modesta proposta di chiamarlo Ramos Mad Matsuda x citare la cosiddetta onda di american manga dei ninties.
    Ora , mentre assume i fondamentali della ns lingua, ho notato che si firma su quaderni come Lo Straniero Senza Nome con un Padre Bislacco ed Emendabile. Gli amici lo chiamano Prosiùttodiluna perchè ha difficoltà nel pronunciare la sc ( il mio dna è mezzo veneto ) e x il pallore della sua carnagione di biondo bonsai di Dave McCallum. Pazienza.

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    1. Eh eh, non so se sai tutte le vicissitudini dietro la creazione dell'alias di Aldo Capone. Le puoi leggere sui primi numeri di Comic Art dove Don Backy/Baci/Bacillo teneva una rubrica, che gli permise oltretutto di pubblicizzare la rivista nientemeno che da Pronto Raffaella (o come diavolo si chiamava la trasmissione).
      Ma Comic Art sarebbe risalita grazie ai profughi della defunta Orient Express, altro che Raffa (inter)nazionale.

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  5. Quando c'è di mezzo Crepascolo è sempre presente questa sottile patina di follia non-sense. Una follia stratificata e creativa, naturalmente.

    Fabian Gray mi sarebbe pure piaciuto leggerlo, ma non ne ho mai vista nessuna copia, di nessuno dei tre albi. Quindi pace. Ora che stanno definitivamente abbandonato il formato ampio e a colori, mi sa che io e la Cosmo ci salutiamo proprio per bene.

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    1. In ultima analisi non ti sei perso un capolavoro. E' un gradevole ammazza-tempo, ma ad un costo forse un tantino salato (l'ultimo costa 8,50€)

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  6. Non so cos'è Fabian Gray, ma vorrei dire che solo Crepascolo poteva riesumare Los Marineros, autori dell'immortale "O scegli me o scegli lui - Ti Devi Decidere"...
    Crepascolo, ormai ti ho capito. Sei più "ottantiano" dello splash panel nella città dei gorilla in Blue Devil n. 30...
    Merry Christmas!

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    1. Paradossalmente negli anni ottanta ho letto meno comics di quanti ne abbia letto nel decennio precedente ( classe 1968 ) o in quelli successivi, ma evidentemente ho fatto altro e non andavo a letto presto come il De Niro di C'Era una Volta in America. Il decennio di plastica mi è rimasto appiccicato come la tutina di pelle a Diana Rigg. Stasera tornerò a casa e nel segreto della batcave mi truccherò gli occhi come il Phil della Human League ( Crepascolino crede sia uno spin off della posse di Supes e Bats e Flash e Wonder Woman ) ed indosserò una giacca con le spalline alla Cable di Liefeld prima di scendere al livello catacombale dove tengo le mie videocassette di Supercar...

      Buon Natale a tutti !

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    2. Se non conosci quell'episodio, c'è una pagina "panoramica" della Città Segreta dei gorilla in cui si evidenziano gli effetti deleteri (sui primati) delle trasmissioni captate dall'epoca di Reagan: i giovani gorilla fanno breakdance, cantano "Gorillas Just Wanna have Fu-hun!" e si bullano delle loro conquiste con frasi tipo "I'm tellin'ya... That gal is fine!. Picture Madonna... with lots and lots of BODY HAIR!"
      Stupido... ma per una storia di Blue Devil va bene.

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    3. Non la conoscevo, ma devo ammettere che di Blue Devil, se non consideriamo la sua partecipazione marginale alla Crisis di Wolfman & Perez, ho letto solo nella serie Shadow Pact di Bill Willingham e AAVV tradotti dalla Planeta.

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  7. Si chiamava Pronto Raffaello, ma hai davvero una memoria da computer di film sci-fi! Se non ricordo male, il concept era la provocazione secondo cui l'opera del Sanzio, con tutte quelle natività e deposizioni, fosse un lungo fumetto.
    Al Capone/i alias di Don Backy e forse di Vic Abo e Gus Trigo e Luca Lorenson da Asgard ( x i dettagli si veda quanto parallelamente raccontato e ipotizzato nel blod di Sauro Pennacchioli ndr ) non era in onda se non con un avatar che sembrava il Muppet del Molleggiato. Alcapone/i era una sorta di controcampo laico e ipotizzava che il Sanzio senza la commissione papale sarebbe stato in grado di produrre qualcosa come la Ballata del Mare Salato. Secondo Capone/i, il Venerabile Jorge de Il Nome della Rosa era una parodia del Raspa di Pratt. Eco come satira di un What If mai realizzato da un artista nato mentre ci si organizzava x raggiungere le Americhe. La RAI faceva già fatica a digerire Mister fantasy e chiuse Pronto Raffaello dopo poche puntate. Io , per esempio, non ho mai visto lo show. Sei stato davvero bravo a ricordartene.

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    1. che poi Raffaello Sanzio fece una morte stupenda.

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    2. anche se non penso che sia corretto dire "fece una morte".

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  8. Il primo volume l'avevo trovato una lettura piacevole, poi visto l'alto costo della vita gli altri due li ho lasciati in edicola. Non rimpiango la scelta anche se devo dire che se trovassi gli albi a un paio d'euro ai mercatini dell'usato... Per quel che riguarda la cosmo, eccezioni a parte, anche il mio rapporto con la casa editrice si sta sgonfiando, questa via all'albo a colori in grande formato mi piaceva (almeno quello più economico) e invece...

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    1. Oltre che a me e a te piaceva evidentemente a troppa poca gente. Adesso ho visto che fanno anche i bonellidi a colori, ma mi pare che la resa non sia la stessa.

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    2. Di quelli non ne ho ancora provato nessuno, anzi no! Presi il primo tomo di Lone Ranger che evidentemente sarebbe stato meglio proporre nel formato comic book ma che comunque non era malaccio come riduzione. Poi la storia mi sembrava penosa piuttosto che no e quindi stop!

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  9. Sergio Cariello, se non erro. Non riesco a non trovarlo simpatico anche se non capisco del tutto perchè. E' un clone di John Buscema in combo con Joe Kubert, ma + bravo x esempio di M.c. Wyman ( la mini di UsAgent e quella di Nick Fury negli anni novanta ndr ), che da noi si è visto prendere il posto di Steve Epting sul Crux della Crossgen e al lavoro su alcune storie di Bats. Negli States ha disegnato parecchie delle storie della prima serie ongoing di Azrael. Lo trovo divertente e ruspante, sebbene non particolarmente originale. Mi ricorda il Ramon Bernado della ongoing di Superboy del 1993, poi credo passato al cine. Sembrava il Buscema degli anni settanta, ma + spigoloso, cartoonistico e cinetico quasi come il nostrano Martoz di cui si parla in questi giorni.
    Tutto sommato potrei anche dare una chance al Lone Ranger di Cariello.

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