mercoledì 9 dicembre 2015

NowComics 1800 7 - 20.000 secoli sotto i mari 1: L'orrore nella tempesta

Inaspettatamente una settimana fa (o erano due?) è uscito un volume che ormai avevo perso le speranze di vedere. In seconda di copertina figura stampato addirittura a luglio 2015, eppure a me è arrivato (finora unico di una nuova ondata NowComics) solo da poco. Mistero.
Comunque questo 20.000 secoli sotto i mari si è rivelato la figata che mi immaginavo. Non solo i due elementi del mash-up, ovvero Verne e Lovecraft, sono già affascinanti di partenza, ma la storia presenta ulteriori citazioni ed è molto appassionante e ben congegnata. In sostanza il Capitano Nemo deve recuperare una cassa misteriosa affondata all’epoca della Guerra Civile Americana, il cui misteriosissimo e pericoloso contenuto dovrebbe poterlo salvare dagli incubi cthulhodi che hanno preso possesso delle sue notti (e anche del suo corpo) da quando, alla fine di 20.000 leghe sotto i mari, si è ritrovato catapultato in una zona aliena della terra dove ha avuto i primi contatti con i Miti di Cthulhu.
Nolane confeziona una bella storia corale con molti personaggi, tira fuori dal cilindro delle belle idee (la piovra a guardia della cassa verrà sfamata da quintali di granchi appositamente catturati) e sa gestire alla perfezione il ritmo del racconto e la suspense: alla fine di questo primo episodio Nemo sembra morire, ma chi ci crede veramente? Unico appunto che muovo allo sceneggiatore è l’eccessiva generosità con cui sparge frasi tronche che forse vorrebbero essere d’effetto ma che nell’economia della storia sono un po’ superflue.
Dal punto di vista grafico Dumas è al di sotto del livello dello sceneggiatore. Funzionale nelle panoramiche e nella rappresentazione di macchinari (cosa che avrebbe reso di più in un formato più grande), ha due difetti abbastanza marcati nelle figure umane: non è per niente espressivo (e in alcune vignette i personaggi sembrano impagliati) e il suo tratto è molto morbido e pulito, assolutamente elegante ma non certo adatto per una storia di questo tipo. Certi elementi come le orecchie dei personaggi li lascia poi solo abbozzati. Per fortuna i colori di Axel Gonzalbo riescono a sopperire alla perfezione a queste mancanze e il colpo d’occhio delle tavole è molto suggestivo. In alcuni casi si può ben dire che i colori abbiano completato i disegni.
A integrare la foliazione del volume ci sono i soliti ghiotti approfondimenti sul tema trattato e sugli autori, ma il centellinarsi di queste proposte un po’ mi inquieta: vedrò veramente gli altri volumi annunciati – o anche solo la conclusione di questo 20.000 secoli sotto i mari?

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