Nessun arrivo in fumetteria (come, ahimè, nemmeno in edicola), quindi mi sono rituffato nel mondo delle offertone facendomi irretire da una parte grafica apparentemente molto più elaborata di quello che poi si è rivelata.
Risenfall è una distopia vittoriana in cui la polizia ha anche un dipartimento che si occupa di casi soprannaturali, il tutto calato nel contesto delle tradizioni celtiche. La dinamica alla base è quella della “strana coppia” con due protagonisti male assortiti: da una parte il vanesio, raffinato e ironico Fray Graymist e dall’altra il tormentato e ben più prosaico Rein Risenfall, che tormentato lo è letteralmente, sia da un passato sanguinoso (ha visto ammazzare sua madre da bambino) che da incubi ricorrenti.
Il dovere li porta all’isolato villaggio di Middfay, dove si sono verificati dei suicidi sospetti. Qui incontreranno la piacente Miss Heartly (e il suo famiglio felino), accusata di essere una strega e di aver causato la morte dei giovani: è stata ritrovata accanto ai corpi degli impiccati coperta di sangue, senza memoria di com’era finita lì. Da quel momento su di lei sembra gravare una maledizione. La necessità di introdurre protagonisti e ambientazione porta l’autrice a mostrare le sue carte appena a pagina 39 – il fumetto arriva fino a pagina 58. Quando la situazione precipita Graymist e Risenfall vengono condotti dalla Heartly in una magione sul piano astrale che potrebbe permettere di raccogliere indizi sulla faccenda e sbrogliare i tormenti di Risenfall, ma il seguito è rimandato a un secondo volume che non mi risulta sia uscito.
Liana Recchione si è molto documentata sulla mitologia di riferimento e la sua passione traspare anche dalle note poste subito dopo il fumetto. Io sapevo che i Fomori o Fomoriani erano dei giganti e non dei mostri generici, ma sicuramente l’autrice ne sa più di me. La storia è abbastanza interessante ma purtroppo è solo un assaggio. I dialoghi sono spesso piacevoli ma la volontà di renderli simpatici a tutti i costi ha portato a calcare la mano fino a farli risultare ogni tanto forzati – la punteggiatura eclettica non aiuta.
Il primo impatto coi disegni è senz’altro notevole accomunando Risenfall a un volume alla francese; pur non essendo cartonato, il formato è comunque grande. Anche l’autrice, classe 1979, è però vittima della colonizzazione culturale ed estetica nipponica e la cosa si nota con evidenza a mano a mano che si procede con la lettura. Inoltre dopo un primo colpo d’occhio quasi entusiasta i particolari di alcune vignette si rivelano alquanto sintetici o proprio abbozzati. In ogni caso niente che rovini il piacere della lettura, e i colori sono buoni.
Dai ringraziamenti in ultima pagina evinco che questo volume è frutto, parzialmente o del tutto, di crowdfunding e in appendice ci sono anche delle illustrazioni-omaggio realizzate dai fan. Probabilmente come altre serie della defunta Shockdom si tratta di un fumetto transitato prima sul web dove ha ottenuto una sua fanbase. Forse anche per questo il volume, 64 pagine di grande formato a colori su carta patinata con bandelle, costava solo 8 euro anche all’epoca della sua prima uscita nel 2015.
I Fomor non sono solo giganti ma anche mostri, come chiunque abbia letto Thor negli anni 90 (rompendosi anche i coglioni se paragonava quelle storie al Thor '70s) sa.
RispondiEliminaNon mi dispiace questa segnalazione, al netto della nefasta influenza nipponica che citi. Mi fa venire in mente un curioso B-movie che presi in cassetta quando lavoravo alla Biblioteca comunale.
https://en.wikipedia.org/wiki/Cast_a_Deadly_Spell
Sempre di filtri statunitensi si tratta... chi avrà avuto ragione tra i pargoli di Jack Kirby e quelli di Gary Gygax? Probabilmente nessuno dei due.
EliminaGiusto
EliminaQuando il magazzino della Shockdom verrà venduto all'asta per pochi spiccioli, ci sarà una piccola invasione di questi libri.
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