Il protagonista parte in vacanza col suo gatto Georges alla volta di Lavandou ma per sottrarsi agli ingorghi autostradali imbocca una provinciale che gli fa fare un periplo surreale tra scenari bucolici, strade che si impennano verso l’alto e corpi celesti coi relativi punti di ristoro. Arrivato su Venere incontra una villeggiante aliena, anche lei con rimorchio e animale domestico al seguito e probabilmente anche lei perduta. I due non riescono a capirsi, ma tra di loro si instaura un ottimo rapporto. Decisamente meno buono è quello tra Georges e l’altro animaletto, che si diverte a fargli dispetti. Dopo una notte di sonno ristoratore viene il momento di riprendere la strada e finalmente si arriva a Lavandou. Ma con un telescopio si possono riallacciare i contatti.
Vacanze su Venere è indirizzato a un pubblico più giovane rispetto a quello di altri fumetti della Biblioteca della Ciopi come Il Viaggio della Madreperla. Meglio così: Germano Zullo può scatenarsi a inventare le situazioni più assurde e divertenti senza l’urgenza di giustificarle. Anche i disegni di Albertine assecondano le presunte esigenze del pubblico di riferimento con uno stile che pur tra nobilitanti derive cubiste è molto semplice e stilizzato. A volte anche fastidiosamente e ostentatamente deforme, ma vista la sfilza di premi vinti da Albertine immagino che sia quello che ci si aspetta da un disegnatrice per l’infanzia.
Questo volume sarebbe uscito ancora nel 2021 ma in fumetteria mi hanno spiegato che a causa del COVID ci furono ritardi nella distribuzione e alcuni ordini effettuati anni fa sono arrivati solo adesso. E anche il prezzo è quello di tre anni fa: 12 euro.
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