Pericolo scongiurato:
solo la copertina è vagamente cartoonesca, con gli occhioni, le membra
affusolate e la posa ardita.
Le Tre Leggende parte invece con un tono molto realistico
anche a livello di testi, con un bel piglio storico che anche se non documentatissimo
rende alla perfezione l’ambientazione e l’atmosfera che vuole ricreare, un po’
come certe ucronie di Dufaux che ricostruiscono un periodo storico come avrebbe dovuto essere e probabilmente
non come precisamente fu.
Il realismo viene supportato non solo dall’interazione con personaggi
storici realmente esistiti e dalla ricostruzione di usi e costumi
mediorientali, ma anche dal tono drammatico della storia. Si inizia con il truce
sterminio di una famiglia il cui unico giovanissimo sopravvissuto viene
rinvenuto sepolto vivo nella sabbia e
si continua con lo stesso giovanotto, Kabyle, che vent’anni dopo divenuto
Assassino (uno di quelli della mitica fortezza di Alamut guidati dal Vecchio
della Montagna, per capirci) dà dimostrazione della pericolosità della setta
schiantandosi al suolo a pochi metri dalla vittima designata, tanto per far
capire quanto elusivi e mortali siano i Nizariti, ovvero gli Assassini.
Il tutto dura una decina di pagine perché dopo questo inizio fulminante la
storia compie una netta virata nel fantasy duro e puro. Kabyle non è proprio
morto: è stato catturato all’interno di una lampada magica da una coppia di
golem di sabbia, che hanno fatto di lui un genio (o djinn) che come da tradizione dovrà esaudire tre loro desideri.
Nello specifico, dovrà compiere tre omicidi eccellenti che come facilmente
intuibile costituiranno ognuno il tema principale dei singoli episodi, visto
che la saga si compone di tre volumi.
La vicenda si trasforma in una fantasmagorica e appassionante carrellata
tra le favole tradizionali arabe e procede tra azione concitata, combattimenti,
intrighi, tradimenti, mostri pittoreschi, rivelazioni e bruschi colpi di scena.
Non ho potuto fare a meno di notare un’ingenuità che si concede Gabella a fini
spettacolari: i mostri spacconi che popolano queste pagine hanno lo strano
vizio di rivelare senza problemi i loro punti deboli ai nemici! Senz’altro da
consigliare a chi ha apprezzato l’ambientazione Al-Qadim per Advanced Dungeons & Dragons; i refrattari al
fantasy se ne tengano bene alla larga.
La parte grafica è stupenda ma mi sono stupito, io che adoro disegnatori
come Blanc-Dumont, Gal, Federici, a trovare i disegni di Martinello più adatti
a delle illustrazioni che non a un fumetto. Il che comunque mi va benissimo
visto che perdermi a cogliere i dettagli e le sfumature delle sue tavole è
tanto e forse più piacevole che ammirare delle “semplici” vignette espressive.
Nel complesso questo 3 Leggende si
è rivelato ben più interessante (e soprattutto disegnato meglio) de Il Crepuscolo degli Dèi. In appendice,
data la foliazione più generosa, la Cosmo ha pure inserito una ghiotta sezione
sulle fasi di lavoro di Martinello.